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Abbiamo perso lo smalto - Macchina dei Sogni

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«Di bene in meglio» disse stizzita. «Siamo chiusi qui al buio e non possiamo<br />

nemmeno chiamare qualcuno.»<br />

Anche la temperatura stava cominciando a scendere e i ragazzi cominciavano<br />

a sentire freddo. Pit rovistò nei vari armadi dell’ufficio e<br />

trovò delle candele innestate in un vecchio candelabro. Le accese,<br />

passò il candelabro alla ragazza dagli occhi chiari e disse: «Cominciamo<br />

a cercare un posto dove scaldarci.»<br />

Ricordava di una saletta provvista di un picco<strong>lo</strong> camino, così si misero<br />

a cercarla. Una volta trovata, recuperarono da uno sgabuzzino anche<br />

della legna e l’occorrente per accendere il fuoco. Quando dopo diversi<br />

tentativi finalmente riuscirono a incendiare i ciocchi di legna, si sedettero<br />

di fronte al camino con aria sconsolata. Cominciavano a scaldarsi<br />

e per<strong>lo</strong>meno non sarebbero morti di freddo. Passarono diversi minuti<br />

di silenzio.<br />

«Il mio nome è Peter» disse a un certo punto il ragazzo, ricordandosi<br />

di non essersi ancora presentato. E altrettanto fecero le ragazze. Trascorsero<br />

l’ora successiva a fare le rispettive conoscenze.<br />

Alice Leir, la ragazza dai capelli rossi, aveva viaggiato e vissuto molto.<br />

Era di famiglia agiata e aveva frequentato le migliori scuole del paese.<br />

Ma era anche uno spirito irrequieto e sin da subito aveva preferito al<strong>lo</strong>ntanarsi<br />

da casa piuttosto che lavorare alle dipendenze del ricco<br />

padre.<br />

«Sono in una fase della vita tra un uomo e un altro, tra un viaggio e un<br />

altro» disse scherzosamente.<br />

Mary C<strong>lo</strong>ud, la ragazza dagli occhi chiari, era un tipo affabile e semplice.<br />

Al contrario di Alice non era affatto agiata, e per tutta la vita non<br />

aveva fatto altro che studiare e svolgere lavori umili e poco remunerativi.<br />

Tra un discorso e l’altro, i tre ragazzi trascinarono nella saletta alcuni<br />

divanetti, per stare più comodi in vista della notte. Li sistemarono a semicerchio<br />

intorno alla fiamma allegra e scoppiettante del caminetto e<br />

vi si misero sopra a gambe incrociate. Adesso un rassicurante tepore<br />

invadeva la stanza.<br />

Pit si ritrovò tra le mani il caril<strong>lo</strong>n. Tutto questo disagio per colpa di<br />

quel<strong>lo</strong> stupido oggetto, pensò con un mezzo sorriso. Lo fece ruotare<br />

per far<strong>lo</strong> suonare ancora ma nel<strong>lo</strong> stesso istante si accorse che la parte<br />

superiore a forma di sfera si poteva sollevare. L’aprì e con sorpresa vi<br />

trovò dentro qualcosa. Mary e Alice <strong>lo</strong> guardarono incuriosite. Era un<br />

biglietto. Il ragazzo <strong>lo</strong> portò alla luce del candelabro e vide che c’era<br />

> :-<br />

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