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CARRELLATA SUI PIATTI TIPICI E SULLA TRADIZIONE CULINARIA<br />
di Riccardo Di Dorato<br />
a Pasqua di Resurrezione, come<br />
una volta veniva chiamata, ha<br />
forse il suo simbolo principale<br />
nell'uovo, seppure non le manchino innumeri<br />
altri emblemi. L'uovo in ogni<br />
caso è il più antico,<br />
Si legava al culto romano di Libero, dio<br />
italico della fertilità, ma anche del vino,<br />
in cui onore si celebravano le Liberalia,<br />
il 17 marzo, con mostruoso consumo<br />
di uova, perché considerate cominciamento<br />
di ogni cosa e simbolo del<br />
mondo.<br />
La Chiesa tentò di sradicarne il culto,<br />
ma le uova resistettero e furono cosi associate<br />
alla Pasqua, appunto di Resurrezione<br />
e opportunamente coincidente<br />
con le feste che si dedicavano a Libero.<br />
Furono le prime, si é detto, ma col trascorrere<br />
del tempo non rimasero le uniche,<br />
anche se tutt'ora furoreggi ano,<br />
specie se di cioccolata, come test 11110-<br />
piano le vetrine pasquali.<br />
Ogni regione o paese finì col trova re<br />
na sua propria e peculiare espres i o<br />
della Pasqua, tanto che oggi non è fa<br />
le redigerne l'intero elenco.<br />
•<br />
Per stare alla Lombardia<br />
e per ricordare un<br />
caso estremo, una di tali<br />
associazioni nacque<br />
non molti decenni fa,<br />
quando la Motta, alla<br />
ricerca di un dolce che<br />
bissasse il successo del<br />
panettone natalizio,<br />
lanciò la colomba pasquale,<br />
con lo slogan "il<br />
dolce che sa di primavera".<br />
Ma ci sono altri segni<br />
del tempo e ben più antichi.<br />
Milano, per esempio,<br />
associa Ie prime<br />
fresche insalate di campo<br />
alle uova con l'insalata<br />
cunt i ciapp. Il nome<br />
è certamente popolaresco,<br />
ma esprime con<br />
grande evidenza e un<br />
certo umorismo l'immagine<br />
delle uova sode tagliate<br />
appunto a natica,<br />
ossia in quarti per il<br />
lungo, che adornano<br />
questo rustico e semplice<br />
piatto.<br />
Un salto nel bresciano<br />
conduce a un altro<br />
grande protagonista:<br />
l'agnello. A Iseo, il ve-<br />
nerdi Santo ci si recava<br />
al mercato degli agnelli<br />
per trovare il capo giusto<br />
da mandare in tavola<br />
il giorno di Pasqua.<br />
Era anche l'occasione<br />
per sorseggiare una<br />
singolare bevanda alcoolica,<br />
detta Grazia di<br />
San Paolo, dal raro merito<br />
di rendere immuni<br />
dal morso dei serpenti.<br />
Era tuttavia l'agnello<br />
che contava, perché doveva<br />
finire arrosto e<br />
fungere da piatto forte<br />
per tutta Ia famiglia.<br />
Altrove, soprattutto a<br />
Milano e nella Brianza,<br />
il posto dell'agnello era<br />
tuttavia preso dal capretto,<br />
non meno idoneo<br />
a dare pienezza di sapore<br />
al pranzo pasquale,<br />
come ben ricorda il<br />
vecchio detto "A Pasqua<br />
se mangia el eavret e<br />
l'insalata cunt i ciap",<br />
della quale ultima già<br />
si è accennato.<br />
Camminando a ritroso,<br />
cioè venendo ai primi<br />
piatti, la minestra di rigore<br />
era la panada q<br />
L i<br />
ALL'INIZIO FU<br />
pantrid maridàa. Zuppa<br />
di francescana semplicità<br />
nascendo da pane<br />
grattugiato, ma insaporito<br />
dalla cottura<br />
nel brodo, con burro,<br />
uova e parmigiano, ma<br />
anche testimone di una<br />
certa attenzione nel<br />
non ingolfare eccessiva-<br />
PANTRID<br />
FAARIDAA<br />
Ingredienti (per 4 personel:<br />
Pangrattato cucchiai 4; uova 2; formaggio grana<br />
grattugiato cucchiai 2; burro; brodo.<br />
Procedimento:<br />
mente lo stomaco nel<br />
corso del lungo pranzo.<br />
Di opinione diversa i<br />
mantovani. Pasqua, come<br />
ogni altra festa, è<br />
ottima occasione per<br />
mandare in tavola i loro<br />
tipicissimi agnolini,<br />
ovviamente in brodo come<br />
si conviene a una<br />
Porre a bagno nel brodo il pangrattato per 15<br />
minuti.<br />
Unire un poco di burro e bar bollire per 5 minuti.<br />
In una zuppiera sbattere le uova e unire<br />
il formaggio.<br />
Versare il brodo bollente mescolando con attenzione<br />
in modo da impedire la Formazione di<br />
grumi. Servire subito.<br />
pasta ripiena così raffinata.<br />
Sottobraccio a Pasqua<br />
vien Pasquetta ossia il<br />
Lunedì dell'Angelo. Un<br />
angelo benefico, perché<br />
col bel tempo portava e<br />
porta ancor oggi tutti<br />
fuori alle allegre scampagnate<br />
il cui momento<br />
centrale è il pic-nic o<br />
colazione sull'erba per<br />
dirla alla francese. In<br />
tale occasione, non si<br />
parla di piatti specifici,<br />
ma i canestri sono comunque<br />
colmi di ogni<br />
sorta di ghiottonerie,<br />
tra le quali però un<br />
tempo primeggiavano i<br />
salami.<br />
Con l'arrivo della Pasqua,<br />
concludevano i<br />
tre classici mesi di stagionatura<br />
dei tipi di<br />
primo consumo e offrivano<br />
le loro rosee carni<br />
chiazzate di bianchi<br />
lardelli ai palati di<br />
buongustai e no. Erano<br />
la prima sinfonia dei<br />
doni del maiale, precedendo<br />
quelli a più lunga<br />
stagionatura e gli<br />
CAPRETTO<br />
ARROSTO<br />
DI<br />
PASQUA<br />
Ingredienti<br />
(per 6 persone):<br />
Capretto mezzo; pancetta grammi 50; burro<br />
grammi SO; rosmarino; salvia; sale,<br />
Procedimento:<br />
LE RICETTE<br />
DI QUALE<br />
CONSUMO<br />
ancora più lontani prosciutti,<br />
che dovevano a]<br />
minimo superare l'anno<br />
di maturazione.<br />
Ancora dai canestri uscivano<br />
i delicati biscot-<br />
Intaccare il capretto e lardellarlo con la pancetta<br />
e gli aromi.<br />
Sciogliere il burro e rosolare il capretto.<br />
Salarlo e cuocerlo per circa un'ora e mezza sino<br />
ad ottenere un colore dorato omogeneo.<br />
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