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Studio sulla presenza della lince - Università degli Studi di Padova

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- errore: deviazione standard<br />

- quadrante: co<strong>di</strong>ce alfanumerico del quadrante in cui si trova l’animale<br />

- latitu<strong>di</strong>ne <strong>della</strong> posizione stimata <strong>della</strong> <strong>lince</strong><br />

- longitu<strong>di</strong>ne <strong>della</strong> posizione stimata <strong>della</strong> <strong>lince</strong><br />

5) GPS<br />

- quadrante: co<strong>di</strong>ce alfanumerico del quadrante del punto satellitare<br />

- latitu<strong>di</strong>ne del punto satellitare<br />

- longitu<strong>di</strong>ne del punto satellitare<br />

6) Attività dell’animale<br />

Viene in<strong>di</strong>cata tramite il segno “X” nella casella corrispondente la presunta attività<br />

svolta dall’animale (movimento o riposo) o in quella indefinita, qualora non si<br />

riesca a prevederla<br />

7) Zone e note<br />

Vengono appuntate varie osservazioni e la denominazione <strong>della</strong> zona nella quale<br />

si è mosso l’animale<br />

8) Operatori<br />

Nome delle persone che svolgono la ra<strong>di</strong>otelemetria.<br />

4.5 Elaborazione dati<br />

4.5.1 Determinazione tricologica<br />

Si premette che si riscontra una certa <strong>di</strong>fficoltà nella determinazione <strong>della</strong> specie<br />

d’appartenenza dei campioni, dovuta alla elevata variabilità dei campioni stessi.<br />

Nonostante l’uso <strong>di</strong> chiavi <strong>di</strong>cotomiche sembri un metodo adeguato per classificare i peli<br />

senza incorrere in grossi errori, possono invalidarlo alcuni fattori:<br />

i peli possono essere incompleti (senza bulbo o senza punta), quin<strong>di</strong> la lunghezza<br />

non è sempre quella effettivamente misurata;<br />

non sempre sono peli primari, ma possono essere <strong>di</strong> transizione tra giarra e borra;<br />

la zona corporea <strong>di</strong> provenienza è sconosciuta, anche se si suppone che la <strong>lince</strong><br />

esegua sui paletti una marcatura facciale, lasciando i peli <strong>della</strong> testa.<br />

Per la <strong>di</strong>scriminazione si devono perciò eseguire più osservazioni successive e incrociate,<br />

consultare chiavi <strong>di</strong>cotomiche e confrontare i campioni con collezioni <strong>di</strong> riferimento<br />

(presenti in DISPA).<br />

Per la determinazione specifica sono <strong>di</strong>sponibili in letteratura <strong>di</strong>verse chiavi <strong>di</strong><br />

determinazione (Debrot, 1982; Teerink, 1991), che si basano su aspetti sia quantitativi<br />

(spessori, lunghezze) che qualitativi (forme, <strong>di</strong>sposizioni) <strong>della</strong> morfologia dei peli <strong>di</strong> giarra<br />

completamente cresciuti. I caratteri qualitativi implicano una valutazione soggettiva<br />

nell’attribuire il carattere a una tipologia piuttosto che a un’altra e, nel caso delle forme<br />

interme<strong>di</strong>e, ancor più <strong>di</strong>fficile è assegnare inequivocabilmente un pelo ad una certa<br />

categoria. Il margine d’errore nella valutazione del pelo è limitato nel caso in cui<br />

l’operatore sia formato, cioè abbia potuto osservare, in precedenza, molteplici campioni<br />

delle collezioni.<br />

In primo luogo si osserva il pelo macroscopicamente, in quanto alcune specie presentano<br />

dei caratteri che le <strong>di</strong>fferenziano imme<strong>di</strong>atamente da qualsiasi altra. L’osservazione<br />

macroscopica permette, ad esempio, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere senza dubbio il pelo del cinghiale e<br />

<strong>della</strong> pecora da qualsiasi altro.<br />

Poi medulla e cuticola dei campioni, al microscopio, vengono confrontate con le<br />

descrizioni delle chiavi <strong>di</strong>cotomiche: ciò ha portato ad una prima attribuzione <strong>della</strong> specie,<br />

stabilita, arbitrariamente, con un grado <strong>di</strong> sicurezza da 1 a 3, dove 3 è la specie con<br />

un’assegnazione certa. La medulla riempita è tipica <strong>degli</strong> ungulati e permette <strong>di</strong><br />

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