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Studio sulla presenza della lince - Università degli Studi di Padova

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La <strong>di</strong>versa tecnica nella mia raccolta delle misure cuticolari è un tentativo per ovviare a<br />

questo problema. L’obiettivo è quello <strong>di</strong> trovare misure che <strong>di</strong>stinguano senza ombra <strong>di</strong><br />

dubbio la <strong>lince</strong> da qualsiasi altra specie, anche se ciò non <strong>di</strong>scrimina le altre specie tra<br />

loro. Il pattern cuticolare, nonché la forma delle scaglie, essendo geneticamente<br />

determinati, sono considerati caratteri <strong>di</strong>agnostici per l’identificazione <strong>di</strong> famiglie o specie<br />

animali (Chernova, 2002). Per capire se tali misure permettano un’effettiva<br />

<strong>di</strong>scriminazione tra specie, si è proceduto in un’analisi statistica <strong>della</strong> varianza (con<br />

programma SAS ® ) sulle 6 variabili AREA, ASTR e ASLO, sia dello shield che dello shaft.<br />

Obiettivi nell’analisi statistica sono:<br />

capire se si riscontrano <strong>di</strong>fferenze tra le 6 variabili in corrispondenza <strong>della</strong> zona<br />

corporea <strong>di</strong> provenienza;<br />

trovare dei range <strong>di</strong> valori che possano essere <strong>di</strong> riferimento rispetto alle misure<br />

prese sui campioni incerti.<br />

Sono stati così presi in considerazione 33 peli <strong>di</strong> <strong>lince</strong> certi, <strong>di</strong>visi in 6 categorie (dorso,<br />

ventre, coda, testa, zampa ant., zampa post.) e 21 peli <strong>di</strong> <strong>lince</strong> certa <strong>di</strong> cui però la zona<br />

corporea <strong>di</strong> provenienza era sconosciuta. Si ricorda che per ciascun pelo sono state<br />

eseguite 60 misure, 20 per AREA, 20 per ASTR e 20 per ASLO, ripartite in shield e shaft.<br />

Si è proceduto in una cluster analysis considerando, da un lato i campioni <strong>di</strong> <strong>lince</strong><br />

<strong>di</strong> testa e dorso più quelli raccolti su campo (128 totali), e dall’altro, i campioni <strong>di</strong><br />

<strong>lince</strong> solo <strong>della</strong> testa, più quelli raccolti su campo (122 totali). La cluster analysis<br />

è una tecnica <strong>di</strong> analisi multivariata attraverso cui è possibile raggruppare le unità<br />

statistiche, in modo da minimizzare la lontananza interna a ciascun gruppo e <strong>di</strong><br />

massimizzare quella tra i gruppi. Ad ogni pelo corrispondono 10 misure per<br />

ciascuna delle 6 variabili. Si ottengono per ciascun pelo 10 “vettori”, ognuno dato<br />

dall’insieme delle 6 misure, che verranno attribuiti a vari cluster. Per ciascun pelo si<br />

avranno, quin<strong>di</strong>, 10 cluster <strong>di</strong> riferimento, <strong>di</strong> cui il programma calcolerà il baricentro,<br />

ovvero il cluster finale <strong>di</strong> appartenenza del pelo, derivante dalla me<strong>di</strong>a dei 10 cluster<br />

iniziali.<br />

4.5.2 I quadranti<br />

Per georeferenziare i punti <strong>di</strong> localizzazione dell’animale, raccolti con la<br />

telemetria, si è usata una carta CTR 1:50.000, la quale permette <strong>di</strong> visualizzare<br />

tutto l’areale <strong>di</strong> Ricky. Tale carta è stata elaborata al Dipartimento <strong>di</strong> Scienze<br />

<strong>della</strong> Produzione Animale, con il programma MapInfo © .<br />

Sulla carta è stata creata una griglia <strong>di</strong> quadranti 1x1 km, i quadranti sono 504,<br />

ognuno georeferenziato con le coor<strong>di</strong>nate del suo punto centrale e identificato da<br />

una sigla alfanumerica.<br />

L’operatore deve riportare la propria posizione al momento dell’effettuazione del<br />

fix. Ogni luogo è infatti co<strong>di</strong>ficato da coor<strong>di</strong>nate e dal quadrante corrispondente.<br />

Poi, in base ai gra<strong>di</strong> presi con la bussola, al gain e all’intensità del segnale si può<br />

tracciare una posizione dell’animale <strong>sulla</strong> cartina Tabacco ® . Secondo passaggio è<br />

riportare dalle cartine tabacco ® alla carta CTR la posizione <strong>della</strong> <strong>lince</strong>, allo scopo<br />

<strong>di</strong> sapere quali quadranti siano stati maggiormente frequentati, e poi inserire nel<br />

database informatico: latitu<strong>di</strong>ne, longitu<strong>di</strong>ne e co<strong>di</strong>ce alfanumerico del punto<br />

in<strong>di</strong>viduato.<br />

Sulla carta CTR sono stati infine in<strong>di</strong>viduati i quadranti in cui sono state<br />

posizionate le unità <strong>di</strong> paletti. Ogni stazione ha infatti delle coor<strong>di</strong>nate GPS <strong>di</strong><br />

riferimento. Le stazioni durante la prima sessione <strong>di</strong> lavoro sono comprese in 7<br />

quadranti, mentre per le successive due sessioni i quadranti sono 13, come<br />

riassunto in tabella 6.<br />

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