Studio sulla presenza della lince - Università degli Studi di Padova
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Ci si è poi chiesti se è stata corretta la sud<strong>di</strong>visione del territorio in macroquadranti e se<br />
rifletta l’effettiva visitazione dei quadranti da parte dell’animale o la possa falsare. Come si<br />
nota dalla figura 5.11, c’è una quasi completa corrispondenza nell’andamento delle due<br />
frequentazioni, poiché, com’è ovvio, l’animale quando trascorreva del tempo in un<br />
quadrante poi si spostava anche in quelli circostanti. I punti <strong>di</strong> passaggio e quelli <strong>di</strong><br />
marcatura usati dalla <strong>lince</strong> e dalle sue prede sono spesso gli stessi; una volta stabilitasi in<br />
un proprio territorio, la <strong>lince</strong> adulta tende a muoversi lungo percorsi prestabiliti e<br />
conosciuti. Questi quadranti oltre a far parte <strong>della</strong> core area, contengono, anche, i<br />
passaggi che la <strong>lince</strong> usa per muoversi verso le aree più esterne del proprio home range.<br />
FREQUENTAZIONE<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
M12<br />
N12<br />
M15<br />
N14<br />
N16<br />
O14<br />
O15<br />
M12<br />
N12<br />
M15<br />
N14<br />
N16<br />
O15<br />
O14<br />
M12<br />
L14<br />
M14<br />
O13<br />
M15<br />
N13<br />
66<br />
N12<br />
P17<br />
N16<br />
N14<br />
N15<br />
O14<br />
O15<br />
0 0 0 0 0 0 0 I I I I I I I III III III III III III III III III III III III III<br />
QUADRANTI<br />
Figura 5.11 Andamento nelle 3 sessioni delle frequentazioni dei quadranti<br />
FREQUENTA ZI<br />
ONE TOTA LE<br />
X<br />
MA CROQUA D<br />
RA NTE CON<br />
TELEMETRIA<br />
FREQUENTA ZI<br />
ONE TOTA LE<br />
X QUA DRA NTE<br />
CON<br />
TELEMETRIA<br />
Si possono anche osservare tre picchi nei valori, uno per ciascun ciclo <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>otelemetria.<br />
Essi si riferiscono ai quadranti maggiormente usati dall’animale. Il quadrante più<br />
frequentato è O14, per le sessioni 0 e I, mentre nella III sessione è il quadrante O15, pur<br />
avendo valori molto vicini ad O14. Sembra dunque che questi due quadranti<br />
rappresentino l’area in cui l’animale trascorre più tempo in assoluto.<br />
Ci si è poi domandati se questi quadranti siano anche quelli che mostrano un più elevato<br />
successo <strong>di</strong> trappolaggio. Si può rispondere affermativamente solo nel caso <strong>della</strong> III<br />
sessione (tab.19), in cui per il quadrante O15 c’è una correlazione tra dati telemetrici<br />
(massima frequentazione) e <strong>di</strong> trappolaggio (2 buste raccolte su 4).<br />
Solamente nei due casi <strong>della</strong> III sessione (quadranti O15 e N15) il tasso <strong>di</strong> frequentazione<br />
ottenuto dalla ra<strong>di</strong>otelemetria supera quello dei paletti; mentre risultato contrario si ha per<br />
i restanti due quadranti (N12 e M12). Durante la I sessione, c’è stato un duplice risultato<br />
per il quadrante N12, ma la ra<strong>di</strong>otelemetria lo ha in<strong>di</strong>viduato come utilizzato dalla <strong>lince</strong><br />
solo una volta. Situazione analoga per il quadrante M12, dove secondo i dati<br />
ra<strong>di</strong>otelemetrici non c’è mai stato passaggio, mentre una trappola si è <strong>di</strong>mostrata<br />
efficiente. Quali potrebbero essere le cause <strong>di</strong> un più grande riscontro con le trappole<br />
pelo, che non con la ra<strong>di</strong>otelemetria?<br />
Le ipotesi sono tre:<br />
1) la determinazione <strong>di</strong> quel pelo non è corretta, quin<strong>di</strong> esso non appartiene a una<br />
<strong>lince</strong>, potrebbe essere <strong>di</strong> gatto selvatico, con cui è facilmente confon<strong>di</strong>bile;<br />
2) il pelo è <strong>di</strong> <strong>lince</strong>, ma non <strong>di</strong> Ricky, questa è una supposizione non sostenuta da<br />
alcun altro dato ed è quin<strong>di</strong> altamente improbabile;<br />
3) la ra<strong>di</strong>otelemetria è lacunosa, sia nei i dati GPS, che al massimo consistono in due<br />
fix al giorno, sia nel metodo classico. La ra<strong>di</strong>otelemetria classica, infatti, non è<br />
stata eseguita tutti i giorni o per tutta la durata <strong>della</strong> giornata; a volte si usciva sul<br />
campo, ma l’animale non veniva intercettato oppure si riusciva ad localizzarlo, ma<br />
non correttamente. Probabilmente delle tre questa è l’ipotesi più ragionevole.<br />
Da notare come gli unici quattro quadranti ad aver dato un risultato positivo con le<br />
trappole pelo siano, a coppie, affiancati tra loro. I quadranti N12 e M12 fanno parte <strong>della</strong>