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Test bed per la valutazione della Qualità del Servizio in reti ottiche ...

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2.9.7 ETHERNET PROVIDER BACKBONE BRIDGE<br />

Un’ ulteriore tentativo di consentire ad Ethernet prestazioni analoghe a quelle<br />

<strong>del</strong>le <strong>reti</strong> di trasporto tradizionali è riconoscibile <strong>in</strong> una norma che è solo all’<strong>in</strong>izio<br />

<strong>del</strong> suo <strong>per</strong>corso di standardizzazione. Se il provider bridge consente al fornitore<br />

<strong>del</strong> servizio un utilizzo <strong>del</strong>l’ identificativo di VLAN <strong>in</strong>dipendente da quello che ne<br />

fa il cliente, il provider backbone bridge estende lo stesso concetto agli <strong>in</strong>dirizzi<br />

MAC, def<strong>in</strong>endo una struttura di trama Ethernet che comprende 2 livelli di<br />

<strong>in</strong>dirizzamento sovrapposti, dei quali quello più esterno è aggiunto ed utilizzato<br />

dal provider, che lo elim<strong>in</strong>a prima di restituire <strong>la</strong> trama al cliente. Tale tecnica<br />

consente, come il provider bridge, una separazione di pr<strong>in</strong>cipio fra connettività<br />

logica e connettività fisica, ma non rende <strong>la</strong> tecnologia orientata al<strong>la</strong> connessione<br />

e come tale non consente di su<strong>per</strong>are tutte le difficoltà native di Ethernet rispetto a<br />

tecnologie di trasporto più consolidate. Di fatto consente al fornitore <strong>del</strong> servizio<br />

di realizzare una rete basata su connessioni multipunto-multipunto <strong>del</strong> tutto<br />

sv<strong>in</strong>co<strong>la</strong>ta da quel<strong>la</strong> analoga <strong>del</strong> cliente. Come tale consente di impi<strong>la</strong>re i piani di<br />

controllo basati su STP e di migliorare <strong>la</strong> sca<strong>la</strong>bilità <strong>del</strong>l’ applicazione provider<br />

bridge creando isole con campi dei valori di VLAN <strong>in</strong>dipendenti, ma non facilita<br />

il su<strong>per</strong>amento <strong>del</strong> paradigma “best effort”.<br />

2.9.8 ETHERNET OAM<br />

Se è vero che <strong>la</strong> possibilità di Ethernet di giocare nelle <strong>reti</strong> di trasporto un ruolo<br />

analogo a quello di SDH e OTH passa <strong>per</strong> una modalità di utilizzo orientata al<strong>la</strong><br />

connessione, è anche vero che ciò non sarebbe comunque sufficiente senza<br />

adeguati meccanismi di OAM (O<strong>per</strong>ation, Adm<strong>in</strong>istration & Ma<strong>in</strong>tenance),<br />

analoghi a quelli che abbiamo <strong>in</strong>dirizzato. A tale proposito sono <strong>in</strong> corso attività<br />

di standardizzazione sia <strong>in</strong> ITU che <strong>in</strong> IEEE, non ancora f<strong>in</strong>alizzate, ma<br />

sicuramente promettenti. Un esempio di quello che potrebbe diventare una rete<br />

Ethernet <strong>in</strong> cui le procedure di OAM <strong>in</strong> corso di def<strong>in</strong>izione siano applicate è<br />

mostrata <strong>in</strong> Figura 0.9. La rete <strong>del</strong> fornitore di servizio è partizionata mediante<br />

VLAN, come descritto <strong>in</strong> precedenza, <strong>in</strong> 3 sotto<strong>reti</strong> di cui 2 punto-punto. Lo<br />

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