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spirituale”.<br />

11<br />

CONCERTO<br />

per orchestra da camera per 25 elementi e violino obbligato<br />

- 1930<br />

- Perduto<br />

NOTE: Roberto Zanetti lo data al 1932 (cfr. ZANETTI, Roberto. La musica italiana nel Novecento, Busto Arsizio, Bramante, 1985, p.<br />

971).<br />

COMMENTI CRITICI: L’Italia, 30-6-1935 (citato anche nel Corriere Emiliano del 9-7-1935): “Il suo pregio, di constatazione immediata e<br />

gradita, è la semplicità, la chiarezza e l’evidenza della ideazione. I procedimenti tecnici di questo giovane non portano e non<br />

vogliono, credo, portare novità nel campo dei colori e dei toni in cui la modernità, spesso, non è che la risultante della nostra<br />

diversa sensibilità d’oggi di fronte alle stesse cose di ieri. Margola, compositore moderno, con intelligenza contempla i fattori<br />

musicali dell’arte in un modo più sereno, più sincero e (nel bel significato del termine) più ingenuo di quanto non accada a<br />

parecchi suoi colleghi. Egli perciò non è quasi mai contorto né involuto; ha spontaneità espressiva e naturalmente tecnica;<br />

soprattutto ha quello che, con una brutta definizione, si suol chiamare la `trovata felice’, che, in termini più adeguati, significa<br />

la fortunata capacità dell’intuizione artistica. Ciò si rivela anche nel Concerto che, però, ci sembra piuttosto un `tempo’ di<br />

concerto; e parrebbe di attendere poi lo `scherzo’ e il `finale’. Il brano è ben ispirato e ben fatto. Alcune idee, proposte con<br />

limpidezza e sviluppate con abilità nel passaggio dal solo all’assieme, sono il tessuto fondamentale di questa specie di elegia<br />

musicale: un canto doloroso che sale come una preghiera e si effonde in dolci ed imprecise armonie, come un sollevarsi ed un<br />

piegarsi dello spirito in un respiro che acquista talvolta un’ampiezza religiosa.” (A. G. [Alfredo Gatta]); GATTA, Alfredo. `Un<br />

Musicista: Franco Margola’, in: Brescia, X/2, febbraio 1937, p. 42; Riscossa (Sassari), 11-2-1946: “c’è un’idea fondamentale,<br />

ed essa è melodica e si vale di un’istrumentazione lineare ma efficace, ove non mancano le obbligatorie modernità di effetti<br />

(sospensioni, sovrapposizioni tonali) inserite però con gusto nel complesso” (Ruj); Rivoluzione liberale, 11-2-1946: “La<br />

composizione risale ad un periodo in cui l’autore, appena ventunenne, ricercava ancora un modo proprio di espressione e non<br />

poteva naturalmente aver raggiunto la piena padronanza del suo mondo interiore. Vi si sente già tuttavia una notevole<br />

ricchezza di movimento di idee che se conferisce varietà al pezzo, costituisce però l’avvio a quello che è il difetto della<br />

composizione stessa, cioè la discontinuità stilistica e di ispirazione. A un fraseggiare sano quale è quello della frase iniziale del<br />

violoncello, succede certo cromatismo tormentato e sensuale, così come alla chiarità serena creata dalla voce del flauto e poi<br />

del violoncello subentrano ancora, senza sufficiente giustificazione o preparazione del mutamento, il cromatismo e il tormento<br />

che accompagnano il violino solista fin nella cadenza. Con queste osservazioni non si esprime un giudizio complessivamente<br />

negativo sulla composizione, ché se tale fosse stato il suo significato, avremmo trascurato di prenderla in esame. Il lavoro<br />

rivela che fin d’allora il Margola lavorava seriamente, per quanto il suo mondo interiore si presentasse ancora informe e non<br />

chiarificato” (Nino Fara)<br />

ESECUZIONI:<br />

- 28-6-1935, Brescia, Palazzo dei Sindacati, Dopolavoro orchestrale, Ernesto Bossini (vln), dir. Oscar Migliarini (1° esecuzione a<br />

Brescia)<br />

- 6-2-1946, Cagliari, Sala Scarlatti, Virgilio Sirigu, Orchestra da camera del R. Conservatorio di Cagliari, dir. F. Margola<br />

12<br />

SONATA N.1 IN RE<br />

per violino e pianoforte<br />

- Sostenuto - Andante - Sostenuto, Lento, Vivace<br />

- 16 febbraio - 18 aprile 1931<br />

- Dedicata “A Tina F.”<br />

1ª ESECUZIONE: 26-5-1931, Parma, Conservatorio, Bartoli, Elsa Testa<br />

- Manoscritto inedito<br />

DURATA: Sostenuto - Andante - Sostenuto: 10 minuti; Lento: 5 minuti; il Vivace non riporta indicazioni di<br />

durata.<br />

ARCHIVIO MARGOLA: Autografo<br />

COMMENTI CRITICI: Il Corriere Emiliano, 27-5-1931: “Il Margola ha dimostrato, anche in questo lavoro, di possedere le più felici<br />

disposizioni per la composizione, ché questa sonata è concepita con nobiltà, svolta ed elaborata con perizia e chiarezza, così<br />

nella parte affidata al violino che in quella del pianoforte. Buone le idee melodiche, e particolarmente riuscito il tempo `lento’,<br />

dove il clima elegiaco, l’atmosfera nostalgica, sono stati disegnati e resi con semplicità di mezzi e con tocchi di squisito<br />

abbandono”; GATTA, Alfredo. `Franco Margola’, in: Brescia, IV/7, luglio 1931, p. 55: “Una precisa caratteristica, dote<br />

preziosa del compositore Franco Margola è quella di possedere una personalità spiccata e distinta. Lo stile è limpido, chiaro,<br />

netto, senza alcuna oscillazione di reminiscenze antiche o recenti. In questo suo ultimo lavoro, si ha dinanzi tutto una linea<br />

disegnata e diretta. Egli possiede un suo sistema, una sua base; omogeneità e solidità ormano il tessuto organico della sua<br />

Sonata, dalle quali poi muovono, svolte con perizia tecnica efficace e gustose idee musicali. Questa sua specie di `leit-motiv’<br />

fulcro della composizione permette al musicista di abbandonarsi a tutte le gioie della varietà ritmica, senza fargli scostare o<br />

dimenticare il suo assunto artistico. La Sonata fu ascoltata con grande attenzione dal pubblico convenuto nel salone, il quale fu<br />

12

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