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75<br />

INNO DI MONTECASTELLO<br />

(testo di Lina De Lazer)<br />

per canto e pianoforte<br />

- 1944<br />

1ª ESECUZIONE: 8-9-1944, Tignale (Bs), Santuario di Montecastello<br />

TESTO: “Sul picco che nudo s’innalza / tra azzurro di cielo e di lago, / si scorge su magica balza / di Montecastello l’immago. / Al pio<br />

pellegrin essa addita / o vergine madre d’amore / nell’aspro cammin della vita / la via che conduce al tuo cuor. / Dal tuo<br />

stellato seggio / Vergine guarda a noi / che proni ai piedi tuoi / grazie chiediamo e favor/ Regina della pace / pietà per chi<br />

t’implora / guarda a Tignale ognora / assistici quaggiù.”<br />

- Manoscritto inedito<br />

ARCHIVIO MARGOLA: Fotocopia autografo<br />

NOTE: Curiosamente il manoscritto riporta l’indicazione “musica di Pia Margola Mariani”: la moglie del compositore tuttavia non era<br />

musicista, nemmeno dilettante, ed evidentemente egli le attribuì l’opera, forse scherzosamente, in segno di affettuoso omaggio.<br />

Pia Mariani era infatti originaria di Tignale, piccolo borgo presso il quale si trova il Santuario di Montecastello.<br />

76<br />

SONATA N. 4 op. 32 N. 1<br />

per violino e pianoforte<br />

- Moderatamente mosso, Adagio, Tempo di Minuetto, Deciso e ben ritmato<br />

- 1944<br />

- Dedicata “A Giannino Carpi”<br />

EDIZIONE: Bongiovanni F. 2222 B. (1945)<br />

ARCHIVIO MARGOLA: Edizione a stampa<br />

NOTE: Lo spartito è esplicitamente datato “Parma, 5-23 marzo 1945”, tuttavia Margola già nel novembre 1944 ne proponeva la<br />

pubblicazione a un non meglio identificato editore, e anche Vittorio Brunelli, Giovanni Ugolini, Giovanni Bignami e Roberto<br />

Zanetti la datano 1944 (cfr. BRUNELLI, Vittorio. `Franco Margola’, in: Rivista Musicale Italiana, LII/4, Milano, Bocca,<br />

ottobre-dicembre 1950, p. 367; UGOLINI, Giovanni. `Franco Margola’, in: Il Bruttanome, II/3, Brescia, autunno 1963, p. 470;<br />

ZANETTI, Roberto. La musica italiana del Novecento, Busto Arsizio, Bramante, 1985, p. 973). Il 4 giugno 1945 l’editore<br />

Francesco Bongiovanni scriveva a Margola: “La settimana scorsa ricevetti le pregiate Sue 20 maggio ed il giorno seguente<br />

l’altra a mano col gentile prof. Di Sales. Ho appreso con vivo piacere quanto Ella ha lavorato ed ora che tutto è finito vedremo<br />

quanto sarà possibile fare. Come già altre volte le ho scritto io sono sempre disposto a pubblicare le sue musiche; naturalmente<br />

Ella sa benissimo quali siano stati gli sforzi editoriali da parte mia, e quali ancora maggiori oggi si presentino dato il momento,<br />

perché tutti i materiali atti alle pubblicazioni musicali, dalla mano d’opera, alla carta, incisione, stampa metallo, ecc. sono saliti<br />

a cifre iperboliche. Perciò venendo a parlare della Sonata che mi ha mandata essa potrà essere pubblicata in tre mesi, (spero<br />

prima senza però nulla poter garantire perché il fatto principale dipende dagli operai) però desidero sapere quali sono le sue<br />

pretese, che, se contenuto come al solito al minimo possibile, potranno, quando le condizioni attuali verranno ad essere più<br />

soddisfacenti per entrambi, essere ancora migliori per tutti e due. Mi scriva quindi subito onde possa redigere il contratto, e<br />

impegnare gli operai, e soprattutto cercare la carta!! La qual cosa è la più difficile e costosa al giorno d’oggi”<br />

COMMENTI CRITICI: Rivoluzione liberale, 22-6-1946: “Il primo tempo si apre con caldo e disinvolto slancio per farsi poi meditativo e<br />

raccolto e intimo; notevole la maestria con cui è intessuto il dialogo. Dell’Adagio può darsi che sia difficile cogliere il<br />

significato e l’essenza: certo è che in esso vi è qualcosa che - pur nel sensibile valore complessivo - ci lascia perplessi:<br />

l’aspirazione verso la liberazione nel canto si ripiega in momenti che non ci paiono proprio essenziali e ci sfugge la ragione dei<br />

frequenti sbalzi d’accento da frammento a frammento, del brusco e ripetuto alternarsi del forte e dell’aspro e del vibrato col<br />

pensoso e sommesso. Il Minuetto, nella sua brevità, è fine e signorile. L’ultimo tempo scorre spedito, franco e coerente e<br />

riappare in esso quella stessa raggiunta unità dialogica rilevata nel primo tempo. Vera `Sonata’ è questa, in cui vengono<br />

realizzate la compattezza e l’unità sostanziali e strutturali che testimoniano la salda concezione e il dominio espressivo<br />

dell’autore. La dovizia degli elementi ritmici non vi appare come motivo estrinseco ma è consostanziale all’ispirazione che<br />

circola per tutta la Sonata unificandola e vivificandola”; L’Unione Sarda, 23-6-1946: “abbiamo trovato nella Sonata intensità<br />

drammatica, plasticità di suoni, eloquenza e pathos, il tutto non disgiunto da una sensibilità moderna. Vi abbiamo visto<br />

un’opera che compirà largo cammino, avendo buon diritto di affiancarsi ad altre che hanno paternità più altisonanti” (A. C.);<br />

Hierro Bilbao (Bilbao, Spagna), 13-3-1947: “En la obra se adivinan influencias de los modernos compositores pero tiene<br />

marcada personalitad y gran interés, destacàndose el primer tiempo, admirablemente hecho, y el adagio, profundo y dramàtico.<br />

Llama la atencion en todo momento la parte de piano...” (Pedro); La Gazeta del Norte (Bilbao, Spagna), 14-3-1947: “obra de<br />

modernidad sin detonancias, tal vez aùn sin absoluta personalidad - patente su influenciamiento por los maestros franceses -<br />

pero de amplia linea lirica y con momentos bellisimos, especialmente en el segundo tiempo, magistralmente cantado.” (J. de<br />

O.); El Correo Espanol (Spagna), 14-3-1947: “la destaca el tercer tiempo, breve àgil y gracioso, siendo tambien interesante el<br />

Adagio y no tanto los otros dos tiempos, aùn reconociendo en ellos aciertos aislados” (Nas.); BRUNELLI, Vittorio. `Franco<br />

Margola’, in: Rivista Musicale Italiana, LII/4, Milano, Bocca, ottobre-dicembre 1950, p. 358: “Anche in questa composizione<br />

vi sono risorse geniali. Basterebbe pensare all’Adagio, in cui, all’interesse ritmico di un tema breve, violento, selvaggio, è<br />

associato l’interesse melodico d’un canto flessuoso tendente al cromatismo e che si fonde con armonizzazioni pure<br />

prevalentemente cromatiche”; UGOLINI, Giovanni. `Franco Margola’, in: Il Bruttanome, II/3, Brescia, autunno 1963, p. 470:<br />

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