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La Stampa, 26-3-1961: “Composizione, almeno alla prima udizione, poco chiara, eccettuati alcuni passi nel secondo e nel terzo<br />

tempo” (A. D. C. [Andrea Della Corte]); La Gazzetta del Popolo, 26-3-1961: “...è cosa ben riuscita, di buona resa strumentale,<br />

alimentata da idee musicali chiare e logicamente sviluppate” (I. F. [Igino Fuga]); L’Unione sarda, 23-3-1962: “Questo concerto è<br />

esemplare nella sua struttura, nel dialogo dei due strumenti solisti con l’orchestra ad archi, nella concessione espressiva che è<br />

sempre nobile e mai ciancia” (A. C.); UGOLINI, Giovanni. `Franco Margola’, in: Il Bruttanome, II/3, Brescia, autunno 1963, p. 474:<br />

“La problematica musicale del compositore affronta argomenti decisivi: come quelli che contraddistinguono il serrato gioco<br />

d’assieme del Doppio Concerto”; Giornale di Brescia, 6-12-1965; Giornale di Brescia, 23-3-1970: “è formato da tre tempi<br />

allacciati tra loro in modo da formare un corpo unico, senza la tradizionale suddivisione, senza intermedie soluzioni di continuità.<br />

Ciò che contraddistingue l’opera è la particolare solidità dell’invenzione tematica e ritmica, l’abile concatenazione degli episodi<br />

che, specie nel terzo tempo, sembra fioriscano l’uno dall’altro per naturale germinazione; altra caratteristica appare l’intelligente<br />

dialogo fra violino e pianoforte e fra questi e l’orchestra entro un contesto di limpide proporzioni” (Mario Conter); Il Giorno,<br />

19-12-1971: “pagina sempre applaudita per la condotta disinvolta, la brillante articolazione ritmica e la salda impostazione tonale”<br />

(Giulio Confalonieri); Corriere della sera, 19-12-1971: “...un Doppio Concerto per la cui legittimazione all’ombra dei<br />

tardoromantici l’autore avrebbe dovuto nascere cinquant’anni prima di quanto dice l’anagrafe...” (F. A. [Franco Abbiati]); La<br />

Notte, 20-12-1971: “deriva chiaramente dalla tradizione cameristica romantica, naturalmente aggiornata con una grammatica più<br />

attuale. Il dialogo concertante dei due strumenti solisti con l’orchestra è perspicuo e saldamente costruito. Un’opera onesta...” (L.<br />

R.); Giornale di Brescia, 12-4-1989<br />

ALTRE ESECUZIONI:<br />

- 25-3-1961, Torino, Conservatorio `G. Verdi’, Virgilio Brun, Teresa Zumaglini Polimeni, Collegium Musicum, dir. Massimo Bruni<br />

- 21-3-1962, Cagliari, Teatro Massimo, R. Giangrandi, A. Eggmann, dir. Piero Bellugi<br />

- 2-10-1963; 21-4, 19-6-1964; 2-10, 2-12-1967; 29-7, 28-9-1968, RAI 3, R. Giangrandi, A. Eggmann, Orchestra `A. Scarlatti’ della RAI di<br />

Napoli, dir. M. Rozsa (Reg. MC)<br />

- 28-4-1964, Roma, Centro Musicale `L’Agostiniana’, Olinto Barbetti, Bruna Barbetti Lapi, Complesso Strumentale dell’Agostiniana, dir.<br />

Piero Guarino<br />

- 19-6-1965, Radio Svizzera, O. e B. Barbetti, Radiorchestra, dir. Otmar Nussio<br />

- 6-12-1965, Milano, Angelicum, Riccardo Brengola, Giuliana Bordoni, Orchestra da Camera dell’Angelicum, dir. Fritz Rieger<br />

- 24-6-1968, Lucca, Istituto Musicale `Boccherini’, Orchestra d’archi `Geminiani’, O. Barbetti (dir. e violino), B. Barbetti (pf)<br />

- 21-3-1970, Brescia, Salone `Pietro da Cemmo’, Valerio Pappalardo, Maria Isabella De Carli, Orchestra de I concerti del `Venturi’, dir. F.<br />

Margola<br />

- 21-10-1970, Zurigo (CH), Jecklin<br />

- 18-12-1971, Milano, Teatro Nuovo, Elena Turri, Sergio Lorenzi, Orchestra dei Pomeriggi musicali, dir. Francesco Cristofoli<br />

- 20-1-1972, Milano, Ente Pomeriggi musicali,<br />

- 10-4-1989, Brescia, Cinema Moretto (Società dei Concerti), Filippo Lama, Silvia Bertoletti, Orchestra da camera di Brescia, dir. Giancarlo<br />

Facchinetti<br />

133<br />

CONCERTO PER CORNO E ORCHESTRA<br />

- 2 fl, 2 ob, 2 cl, 2 fg, 3 cn, 3 trb, 1 trbn, timp, C. piatti, archi<br />

- Dicembre 1960<br />

- Dedicato “A Domenico Ceccarossi”<br />

1ª ESECUZIONE: 29-7-1962, Capodimonte (Na), V Luglio Musicale, D. Ceccarossi, Orchestra da Camera `A.<br />

Scarlatti’ di Napoli della RAI, dir. Armando La Rosa Parodi (Trasmesso da RAI il 21-8-1962, 29-8-1963,<br />

5-8-1965)<br />

EDIZIONE: Mercurio (s.n., 1962). Materiale a noleggio presso le Edizioni Musicali Mercurio<br />

DURATA: minuti 12.52<br />

ARCHIVIO MARGOLA: Manoscritto autografo (riduzione per corno e pianoforte, parte corno solista); edizione a<br />

stampa (riduzione per corno e pianoforte, parte corno solista); registrazione MC da trasmissione<br />

radiofonica (Roma, Foro Italico, Auditorium RAI, D. Ceccarossi, Orchestra Sinfonica della RAI di Roma,<br />

dir. A. La Rosa Parodi)<br />

NOTE: Il 2-4-1962 Ceccarossi scriveva a Margola, riguardo al Concerto: “Il materiale è gia pronto per partire per Lugano e spero che durante<br />

l’anno avremo anche il disco dello stesso Concerto”. Non abbiamo notizie ulteriori riguardo a questa incisione, che probabilmente<br />

non venne mai realizzata.<br />

COMMENTI CRITICI: Il Mattino, 31-7-1962: “La struttura della composizione è apparsa chiara e piacevole, di solida sostanza”; Radiocorriere,<br />

agosto 1962: “Come in ogni sua altra opera, anche qui Margola fa uso di un linguaggio `in trasparenza’, dove fantasia e invenzione<br />

non sono oppresse da gravose architetture, ma sono vive ed evidenti in una veste formale di particolare eleganza e concisione”<br />

(Laura Padellaro); UGOLINI, Giovanni. `Franco Margola’, in: Il Bruttanome, II/3, Brescia, autunno 1963, p. 474: “tempera l’epico<br />

slancio dell’Allegro vivo iniziale (una tipica melodia margoliana per intervalli di quarta e quinta!) nell’assorto raccoglimento<br />

espressivo del Lento centrale e nella mobilissima agogica dell’Allegro vivo finale”; “Il Concerto si articola in tre movimenti che si<br />

susseguono senza soluzione di continuità. Il primo movimento inizia con l’esposizione del tema, affidato alla tromba, mentre gli<br />

archi sottolineano con franca incisività. Fin dalle prime battute risulta evidente che Margola, nel comporre questo Concerto, si è<br />

mantenuto fedele a quei principi di chiarezza e di coerenza che hanno sempre ispirato la sua opera [...] Un puro atto di fede è anche<br />

questo Concerto, la cui scrittura si uniforma, per lo più ad una ritmica semplice ed anche elementare, ad un regime armonico<br />

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