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illare come una fiamma / agitata dal vento / si fa subito contento / come vedesse la mamma”.<br />
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ESPRESSIONI EROICHE<br />
per orchestra<br />
- Vln I e II, vla, vc, ctrb, 2 fl, 2 ob, 2 cl, 2 cn, 2 fg, 2 trb, timp, [arpa?]<br />
- 1933<br />
1ª ESECUZIONE: Fine maggio 1933, Parma, Conservatorio (col titolo Presso una tomba greca)<br />
- Manoscritto inedito<br />
ARCHIVIO MARGOLA: Autografo (parti e schizzi in riduzione per pianoforte [Poema di Vittoria])<br />
NOTE: Originariamente intitolato Sinfonia di pace ovvero [testo illeggibile: Regime secco?]..., poi Poema di Vittoria, quindi Visioni, e<br />
solo infine Espressioni eroiche. (La nota biografica riportata nel programma della Quarta mostra belle arti - Prima Mostra<br />
Musicisti, Cagliari 1933, parla di un poema sinfonico intitolato Visioni eroiche). Margola iniziò a riprendere questa<br />
composizione probabilmente nei primi anni ‘80, modificandola notevolmente (anche l’indicazione di tempo divenne Allegro<br />
agile), ma il lavoro restò incompiuto.<br />
COMMENTI CRITICI: Il Corriere emiliano, fine maggio 1933: “Concepito nobilmente e realizzato con perizia”; L’Italia, 2-6-1933; Il<br />
Popolo di Brescia, 4-6-1933: “è stata gustata [...] per la forma armoniosamente varia con la quale le parti assolvono il loro<br />
compito”; GATTA, Alfredo. `Un Musicista: Franco Margola’, in: Brescia, X/2, febbraio 1937, pp. 39-44: “...può essere<br />
annoverato fra i lavori della maturità artistica [...] Suggerita da un’idea letteraria (quali sentimenti di fierezza, di ieratica<br />
solennità può suscitare la contemplazione d’una tomba greca d’eroe) si serve tuttavia dell’idea letteraria informatrice come<br />
pretesto. Il Margola non fa, d’accordo, musica pura; ma il `pretesto’ è buono per provarci la bontà della sua tavolozza<br />
orchestrale.[...] Quando i primi accordi vengono scanditi, la musica è in stato di tumultazione, il caos bruto e cieco investe,<br />
devasta, schianta in materia musicale, ma da questa procellosa concitazione scaturirà il germe che avrà potenza di liberazione.<br />
Un’interpretazione d’ordine morale in ciò? Fors’anche. La volontà, il desiderio di sentire l’arte come una conquista sia pure<br />
aspra e faticosa; di porre un’idea, questa: il problema della liberazione del germe melodico dal caos cosmico perchè sia<br />
appunto essenza d’una più alta concezione d’arte sulla vita? Non osiamo pronunciarci.”; “brano sinfonico che l’Autore scrisse<br />
a 23 anni. Non vi sono intendimenti programmatici, sebbene, attraverso lo svolgimento, vi si palesino quelle che possono<br />
essere le fasi progressive di un’azione epica che, partendo dai primi sinistri suoni di guerra, passando poi al fragore delle armi<br />
nella battaglia ed al canto doloroso dei superstiti, si conclude con la finale vittoria” (dalle note di sala del concerto del<br />
5-6-1941 a Cagliari); L’Unione sarda, 6-6-1941: “poema sinfonico che vive in un clima acceso, tra lo sfavillio delle trombe ed<br />
il ritmo martellante dei timpani. Lavoro notevole per un compositore che baldanzosamente si affaccia nella vita dell’arte”.<br />
ALTRE ESECUZIONI:<br />
- 5-6-1941, Cagliari, Teatro civico, dir. Roberto Lupi (presentata come 1ª esecuzione assoluta)<br />
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QUINTETTO N. 1 in fa diesis<br />
per archi (2 vln, vla, vc) e pianoforte<br />
- Andante piuttosto lento - Allegro energico - Calmo, Andante tranquillo, Vigoroso con fuoco<br />
- 1932/1933<br />
- Dedicato “Ad Achille Longo”<br />
1ª ESECUZIONE: 2-6-1933, Parma, Conservatorio,<br />
EDIZIONE: Bongiovanni F. 1849 B. (partitura e parti) (1934)<br />
ARCHIVIO MARGOLA: Edizione a stampa (partitura e parti)<br />
COMMENTI CRITICI: Il Popolo di Brescia, 4-6-1933: “[Nel Quintetto Margola] ha dimostrato di essere bene agguerrito nel contrappunto<br />
con particolare riguardo a una tecnica spiccatamente moderna”; L’Unione sarda, 15-12-1933: “Il Quintetto è improntato a<br />
moderna ma non vuota sensibilità, avvalorata da calore discorsivo su sfondo impressionistico” (Giuseppe Pintor); L’Italia,<br />
24-12-1933: “Il Quintetto è composizione austeramente severa, d’una bellezza composta e quasi classica, la melodia è diritta,<br />
vibrante, audace; armonia libera e squisitamente nuova; il tutto espresso e svolto in un’atmosfera di logica ortodossia e di vera<br />
chiarezza esemplare”; Il Popolo di Brescia, 15-4-1934: “Il Quintetto è tutto un crescendo d’esaltazione dello spirito giovanile,<br />
di nobili ardimenti. Il primo tempo è aspirazione verso idealità non ancora del tutto ben definite, passione che non sbocca<br />
ancora nel pianto. Il secondo tempo si svolge quasi tutto su un movimento ondulatorio ritmico e melodico che dà l’impressione<br />
della vaga continuità d’uno stato d’animo, che trova la sua esplicazione dapprima in un colloquio tra gli strumenti, poi in un<br />
breve momento eroico, infine in un lontanarsi di voci alternantesi tra violino e pianoforte, cui segue una contemplazione della<br />
natura qua e là elevantesi in estasi. Nel terzo tempo c’è un magnifico impeto di giovinezza: al torbido pensiero, appena<br />
sfiorante la nobiltà dei concetti, segue un grido di vittoria: al burlesco, appena accennato, segue la schietta festività con ritmi e<br />
figurazioni melodiche d’intonazione campestre: il tutto sempre in un’alone d’entusiasmo, di foga giovanile. Composizione<br />
gettata con polso vigoroso, con rilievi decisi, maschi, con sicurezza tecnica, con calor d’ispirazione: ha in sè il pregio<br />
dell’opera d’arte, cioè il potere di conquistare gli animi.” (V. B. [Vittorio Brunelli]); GATTA, Alfredo. `Un Musicista: Franco<br />
Margola’, in: Brescia, X/2, febbraio 1937, p. 43: “è la chiave che gli schiuderà le porte del Salone Pietro da Cemmo. L’esimio<br />
avv. Antonio Grassi, che da anni regge la presidenza del massimo istituto musicale cittadino, e la regge con ordine con autorità<br />
e con competenza, severissimo con tutti e attento che la Società dei Concerti non diventi, come qualche nemico suo vorrebbe,<br />
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