Il dolore cronico Medicina Generale - Ministero della Salute
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Capitolo 7 • <strong>Il</strong> <strong>dolore</strong> nel paziente oncologico 87<br />
rando a ottenere sia una dislocazione del <strong>dolore</strong> o una dislocazione temporale<br />
dello stesso abbreviandone la durata; l’ipnosi può produrre una diminuzione<br />
dell’ansia e <strong>della</strong> tensione muscolare.<br />
Tecniche legate prevalentemente al lavoro sul pensiero sono la distrazione,<br />
che può essere efficace in caso di dolori non molto intensi spostando il focus<br />
da uno stimolo doloroso a un altro almeno neutro; la ristrutturazione cognitiva<br />
tende a modificare i processi cognitivi disfunzionali, correlati a immagini<br />
negative o addirittura catastrofiche e che sono spesso associati alla malattia e<br />
indirettamente alla percezione del <strong>dolore</strong>.<br />
L’impiego, infine, di immagini o di metafore può permettere al paziente di<br />
proiettare il proprio <strong>dolore</strong> e di trasformarlo, proprio agendo su di esse piuttosto<br />
che sul <strong>dolore</strong> stesso: questa tecnica richiede la capacità del paziente di<br />
produrre immagini mentali.<br />
QUANDO RICHIEDERE L’AIUTO DELLO SPECIALISTA<br />
ALGOLOGO<br />
Premessa<br />
In questi anni le conoscenze di terapia del <strong>dolore</strong> sono rapidamente aumentate<br />
e sono state messe a punto particolari procedure efficaci che devono essere<br />
riservate a pazienti con sindromi dolorose specifiche e/o complesse e alla consulenza<br />
del medico specialista (algologo).<br />
L’intervento del medico specialista risulta essenziale per una buona riuscita<br />
del progetto terapeutico di controllo del <strong>dolore</strong>, sia nella soluzione di casi “difficili”<br />
sia nella consulenza dei casi in cui è possibile ottimizzare l’approccio<br />
utilizzando ciò che di meglio oggi la medicina offre.<br />
Tecniche neurolesive<br />
Queste tecniche hanno vissuto negli ultimi anni periodi di enfasi e altri di<br />
oblio. Esse consistono in lesioni al sistema nervoso (cordotomia percutanea,<br />
termorizotomia e rizotomie di vario genere, alcoolizzazione in particolare del<br />
ganglio celiaco) che hanno lo scopo di distruggere il tessuto nervoso (radici,<br />
gangli) invaso dal tumore. Queste tecniche oggi state notevolmente ridimensionate<br />
e le indicazioni sono abbastanza ridotte. Si tratta di tecniche altamente<br />
specialistiche che richiedono abilità esecutiva e che, nel complesso, secondo<br />
diversi autori riguardano meno del 5% dei malati oncologici in fase avanzata.<br />
Con l’eccezione <strong>della</strong> tecnica di alcolizzazione del ganglio celiaco, che in caso<br />
di indicazione deve essere precoce, poiché l’agire tardivamente può non portare<br />
benefici, l’atteggiamento corretto è impiegare queste metodiche solo dopo<br />
avere utilizzato al meglio le terapie farmacologiche attraverso le vie più semplici:<br />
orale, rettale, sottocutanea ed endovenosa.