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Il dolore cronico Medicina Generale - Ministero della Salute

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14 <strong>Il</strong> <strong>dolore</strong> <strong>cronico</strong> in <strong>Medicina</strong> <strong>Generale</strong><br />

BREVE VALUTAZIONE DEL PAZIENTE<br />

<strong>Il</strong> paziente che si reca nello studio di un MMG accusando <strong>dolore</strong> molte volte<br />

non è per il MMG che lo ha in cura un “paziente nuovo”, di cui non sa nulla<br />

e su cui pertanto deve cominciare ex novo un’anamnesi patologica prossima o<br />

remota o una diagnostica di malattia.<br />

È questo, infatti, l’osservatorio privilegiato a disposizione del MMG. Si conosce<br />

la storia e lo scenario in cui viene rappresentata, si conoscono anche<br />

le risorse familiari e territoriali per affrontare quel determinato problema e<br />

al contempo i limiti e gli ostacoli che si presentato alla realizzazione di un<br />

progetto assistenziale per quel determinato malato in quella precisa situazione.<br />

La prima tappa del percorso diagnostico e terapeutico di un malato con sintomatologia<br />

dolorosa serve a discriminare tra due possibilità differenti: l’episodio<br />

algico riferito dal malato si inquadra in una malattia nota e conosciuta<br />

da tempo, o può essere invece un episodio con caratteristiche e manifestazioni<br />

nuove, che pongono almeno il dubbio che non sia inquadrabile tout court nella<br />

malattia che già si conosce e alla quale sono stati attribuiti gli episodi dolorosi<br />

precedenti.<br />

<strong>Il</strong> primo passo di un approccio a un malato con sintomatologia dolorosa è<br />

quindi definire se l’episodio contingente di <strong>dolore</strong>:<br />

• sia inquadrabile nell’ennesimo episodio di riacutizzazione di una malattia<br />

nota;<br />

• rappresenti invece la cronicizzazione persistente di un processo evolutivo di<br />

una malattia inguaribile;<br />

• rappresenti infine il primo episodio di una nuova malattia da inquadrare e<br />

diagnosticare.<br />

Anche nel discriminare fra queste tre possibili situazioni il MMG è di gran<br />

lunga favorito rispetto allo specialista.<br />

Se il paziente presenta un <strong>dolore</strong> nuovo e il MMG ha dubbi su una sua corretta<br />

diagnosi o sul suo inquadramento, l’invio allo specialista per gli approfondimenti<br />

diagnostici del caso già in questa prima fase potrebbe essere l’unica<br />

scelta.<br />

Se invece il <strong>dolore</strong> presentato dal paziente è inquadrabile nella manifestazione<br />

di una malattia già nota al MMG, è necessario impostare autonomamente la<br />

terapia analgesica di questo paziente.<br />

È evidente che nella scelta decisionale finale giocano due fattori che hanno, di<br />

volta in volta, un peso differente: da una parte, la complessità <strong>della</strong> malattia<br />

che sottende la sintomatologia algica presentata dal paziente e, dall’altra, la<br />

sicurezza che il MMG ha nello scegliere una terapia analgesica in generale e<br />

l’esperienza che ha maturato nella gestione di una determinata patologia.

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