Il dolore cronico Medicina Generale - Ministero della Salute
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Capitolo 5 • Approccio al paziente con <strong>dolore</strong> <strong>cronico</strong> 29<br />
<strong>Il</strong> “test ai FANS”<br />
Qualora la valutazione <strong>della</strong> soglia algica sia problematica, o se per qualche<br />
motivo il test sia dubbio o non diagnostico, o ancora se si ritiene che le manovre<br />
per indagare la soglia algica possano scatenare un <strong>dolore</strong> insopportabile o<br />
risultare troppo fastidiose, un’alternativa accettabile alla procedura sopraindicata<br />
è l’esecuzione del cosiddetto “test ai FANS”.<br />
Si somministra al paziente, in assenza di specifiche controindicazioni, un<br />
FANS per almeno 3 giorni.<br />
Se il <strong>dolore</strong> è prodotto da una patologia infiammatoria, il controllo del sintomo<br />
si mantiene per un periodo di tempo maggiore di quanto avverrebbe<br />
qualora la risposta al farmaco fosse solo di tipo strettamente antalgico. Si<br />
deve inoltre ricordare che il <strong>dolore</strong> da causa infiammatoria migliora progressivamente<br />
con la somministrazione continua del FANS.<br />
In questo caso il test (positivo) dimostra che la soglia algica in quel paziente<br />
è ridotta per la presenza di un processo infiammatorio e in questa situazione è<br />
giustificato proseguire il FANS – salvo il verificarsi di effetti collaterali – fino<br />
alla scomparsa <strong>della</strong> sintomatologia dolorosa.<br />
In tutti gli altri casi l’impiego dei FANS non ha basi razionali, perché manca<br />
l’elemento “infiammazione” su cui agisce con efficacia questo tipo di farmaci.<br />
La presenza o l’assenza di un processo infiammatorio che sottende alla genesi<br />
del <strong>dolore</strong> è quindi un punto chiave nella diagnostica del <strong>dolore</strong>, in particolare<br />
di quella del <strong>dolore</strong> <strong>cronico</strong>.<br />
In Italia, per la terapia del <strong>dolore</strong> è stata evidenziata un’elevata prescrizione di<br />
FANS che va ben oltre lo stretto necessario, mentre al contrario sono ancora<br />
troppo poco utilizzati nella terapia del <strong>dolore</strong> <strong>cronico</strong> il paracetamolo e gli<br />
oppiacei (in particolare quelli deboli), da soli o in associazione.<br />
I FANS sono estremamente efficaci come farmaci antinfiammatori e sono<br />
dotati di un discreto potere analgesico, ma sono anche gravati da numerosi<br />
effetti collaterali tossici significativi, il cui rischio aumenta con il prolungarsi<br />
<strong>della</strong> terapia.<br />
In conclusione:<br />
• definire se sia presente un processo infiammatorio che giustifichi l’utilizzo<br />
dei FANS è quindi un momento irrinunciabile nella diagnostica differenziale<br />
delle cause che producono <strong>dolore</strong>;<br />
• prescrivere un FANS per un <strong>dolore</strong> dovuto a un processo infiammatorio per<br />
un periodo limitato di tempo fino alla remissione dell’infiammazione che<br />
produce <strong>dolore</strong> è una scelta logica e razionale.<br />
Questa prescrizione generalmente deve essere limitata nel tempo fino alla<br />
scomparsa del processo infiammatorio, quindi l’assunzione del FANS deve<br />
essere interrotta, così da ridurre il rischio di effetti collaterali indesiderati.<br />
Nelle malattie in cui il processo infiammatorio è <strong>cronico</strong> (es. le connettivo-