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Il dolore cronico Medicina Generale - Ministero della Salute

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72 <strong>Il</strong> <strong>dolore</strong> <strong>cronico</strong> in <strong>Medicina</strong> <strong>Generale</strong><br />

La dose di salvataggio (“rescue dose”)<br />

Con il termine delle fasi di titolazione il paziente dovrebbe avere controllato<br />

sia il <strong>dolore</strong>, sia gli effetti collaterali. Per fronteggiare il <strong>dolore</strong> che si può manifestare<br />

durante il corso delle cure è bene che il paziente abbia a disposizione<br />

una dose aggiuntiva di farmaco oppiaceo (dose di salvataggio). La dose di<br />

salvataggio è una dose fissa che dipende dal tipo di oppiaceo utilizzato. Va da<br />

sé che sono idonei solo gli oppiacei ad azione rapida (morfina fiale, morfina<br />

a pronto rilascio per via orale, oxicodone pronto, fentanil transmucoso). Nel<br />

caso <strong>della</strong> morfina ad azione pronta per via orale, la dose di salvataggio corrisponde<br />

a 1/5-1/6 <strong>della</strong> dose giornaliera di morfina per via orale calcolata con<br />

le tabelle di equianalgesia (vedi Tabelle 12 e 13).<br />

A scopo esemplificativo, se la dose giornaliera di un qualsiasi oppiaceo corrisponde<br />

a 180 mg di morfina solfato per via orale, la dose di salvataggio sarà<br />

di 30 mg di morfina a pronto rilascio per via orale (180/6 = 30), oppure di una<br />

fiala di morfina cloridrato sottocute (sc) [30 mg morfina solfato/3 = 10 mg di<br />

morfina cloridrato fiale].<br />

IL DOLORE EPISODICO INTENSO (DEI)<br />

O BREAKTHROUGH PAIN (BP)<br />

Definizione<br />

Con il termine Dolore Episodico Intenso (DEI) o Breakthrough Pain (BP) s’intende<br />

un aumento improvviso e di norma non prevedibile del <strong>dolore</strong>, in un<br />

paziente in trattamento con <strong>dolore</strong> di base ben controllato. Questa precisazione<br />

è molto importante perché esclude tutti quei dolori che compaiono nelle fasi<br />

di titolazione.<br />

Esso può essere causato da movimenti (<strong>dolore</strong> incidente) oppure scatenato da<br />

colpi di tosse, cambi di posizione, distensione delle vie urinarie o intestinali.<br />

In molti casi non viene riconosciuta una vera e propria causa (DEI idiopatico).<br />

Un recente studio prospettico, multicentrico, longitudinale, che ha reclutato<br />

1801 pazienti in 110 Centri italiani, ha dimostrato che il DEI era presente<br />

nel 48,2% dei pazienti oncologici osservati, con una mediana di 2,6 attacchi/<br />

die e correlava con una prognosi peggiore. Lo studio, inoltre, ha dimostrato<br />

nell’analisi multivariata una correlazione significativa <strong>della</strong> presenza di DEI<br />

con l’età < 50 anni, la presenza di <strong>dolore</strong> neuropatico, il tipo di tumore (maggiore<br />

probabilità per pazienti affetti da tumore allo stomaco, distretto ORL e<br />

apparato genitourinario), mentre la presenza di metastasi ossee non costituiva,<br />

in questa casistica, un elemento di maggiore rischio.<br />

La letteratura è in realtà molto discordante in relazione alla prevalenza del<br />

DEI, in quanto non esiste una definizione univoca e condivisa. Le caratteri-

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