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viate da Don Cimatti ai Confratelli dell’Ispettoria. È stata consegnata a<br />

Don Pietro Ceresa sdb l’11-4-1980.<br />

Lettere autografe di Lucia di Fatima (Lucia de Jesus dos Santo)<br />

(1907-2005) a Don Umberto Pasquale. Il Centro di Documentazione<br />

Mariana ha la fortuna di conservare ben 166 lettere autografe scritte da<br />

Suor Lucia al Salesiano Don Umberto Pasquale, il quale è stato dalla<br />

Divina Provvidenza messo in relazione con la sua famiglia e con lei,<br />

come lo fu con la Beata Maria Alexandrina da Costa.<br />

Don Umberto Pasquale, ancora giovane chierico è inviato in Portogallo<br />

dove svolge diverse attività tra le quali, appena ordinato sacerdote,<br />

quella di Maestro dei Novizi. Nello svolgere il suo lavoro di salesiano,<br />

incontra le due figure che segnano profondamente la sua vita, Lucia a<br />

cui è apparsa la Madonna nella Cova di Iria, e una sua quasi coetanea,<br />

Maria Alexandrina da Costa, che egli accompagnerà nella lunga vita<br />

di sofferenza, e della quale descriverà le esperienze mistiche e per la<br />

cui Beatificazione lavorerà con intensità.<br />

Don Umberto scrive «La Provvidenza mi ha coinvolto nell’avvenimento<br />

religioso e mariano più grandioso del nostro secolo: Fatima con il suo<br />

messaggio di salvezza».<br />

Con Lucia Don Umberto entra in relazione attraverso il nipote Giuseppe<br />

Valinho, il primo novizio che egli accoglie nella casa salesiana<br />

di Mogofares, e l’amicizia con Manuel Pedro Marto, padre di Francisco<br />

e Giacinta, per aver accolto gratuitamente in collegio, due suoi nipoti,<br />

Giuseppe Soares e Giulio Rosa, che diventeranno anch’essi Salesiani.<br />

In una lettera, presente nell’archivio del Centro, il buon Nonno<br />

ringrazia Don Umberto per la sua generosità e per avergli procurato la<br />

gioia di incontrare i due nipoti, in una sua visita al collegio.<br />

Sarà proprio in casa di Manuel Pedro Marto che Don Pasquale noterà,<br />

in un angolo della stanza, una rude panchetta, quella sulla quale<br />

Mamma Olimpia, collocava vicino al focolare, per averla sott’occhio<br />

durante le faccende domestiche, la piccola Giacinta inferma, per non<br />

lasciarla sola in camera da letto. A Don Pasquale, che gli chiede quel<br />

ricordo, papà Marto risponde: «che vuol farne di questo rozzo rottame...<br />

di nessun valore?». Ora anche questo prezioso oggetto si trova nel<br />

Museo Mariano dell’Ausiliatrice. Su di essa sedettero tante volte i due<br />

pastorelli con la cugina Lucia a commentare le straordinarie apparizioni<br />

avute nella Cova di Iria.

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