27.10.2014 Views

Varese-Ticino - Unione degli Industriali della provincia di Varese

Varese-Ticino - Unione degli Industriali della provincia di Varese

Varese-Ticino - Unione degli Industriali della provincia di Varese

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Storia<br />

RUBRICHE<br />

milleduecento monaci <strong>di</strong>sseminati in<br />

molte abbazie e priorati. Il monastero <strong>di</strong><br />

Caronno seguì la regola benedettina<br />

anche se inizialmente e fino al IX secolo<br />

fu adottata per i soli monaci. Dalle<br />

ricerche <strong>di</strong> Elena Sala è emerso che<br />

“Callono” fu uno dei primi nuclei affiliati<br />

nell’area tra <strong>Ticino</strong> e Adda e nell’arco <strong>di</strong><br />

mezzo secolo e che furono sette le<br />

fondazioni nella <strong>di</strong>ocesi Ambrosiana. Per<br />

il cenobio <strong>di</strong> S. Pietro, l’appartenenza a questa rete<br />

monastica fruttuariense era sancita da due elementi: la<br />

regola benedettina e il pagamento del censo annuo che<br />

ammontava per Caronno a 12 denari l’anno.<br />

Sicuramente l’idea <strong>di</strong> un monastero in questa precisa<br />

zona era dovuta al fatto che si trattava <strong>di</strong> un buon punto<br />

<strong>di</strong> appoggio nel percorso che dal Canavese giungeva nel<br />

Fin dalle origini, il<br />

monastero <strong>di</strong> San Pietro era<br />

proprietario <strong>di</strong> terre a<br />

Caronno dove c’erano un<br />

“castrum” e una “villa”<br />

circondata da un fossato.<br />

Tutt’intorno vigne, boschi e<br />

terreni coltivati.<br />

Varesotto con <strong>di</strong>rezione Milano,<br />

passando da Ganna e Voltorre, dove<br />

c’erano altri monasteri benedettini<br />

fruttuariensi.Come nacque questo<br />

monastero? Sembra che,<br />

spontaneamente, un gruppetto <strong>di</strong> donne,<br />

supportate da religiosi <strong>della</strong> zona e già<br />

probabilmente coinvolte spiritualmente,<br />

decise <strong>di</strong> affrontare una sorta <strong>di</strong><br />

beghinaggio. Forse c’erano tra loro<br />

vedove o spose rimaste sole perché i mariti erano partiti<br />

per le crociate, fatto sta che si misero in contatto con<br />

l’abbazia <strong>di</strong> Fruttuaria per l’atto <strong>di</strong> affiliazione. Erano<br />

<strong>di</strong>eci le donne coinvolte e qui sta l’anomalia caronnese:<br />

fondarono il cenobio, inizialmente, con i loro patrimoni<br />

personali, come sancito nell’atto <strong>di</strong> investitura del 1109<br />

con il quale la prima priora, Belexur, insieme alle<br />

consorelle Allegranzia, Romana e<br />

Concor<strong>di</strong>a sottoscrisse l’atto. La chiesa<br />

esisteva già e doveva essere poco più <strong>di</strong><br />

una cappella che fu <strong>di</strong>visa, dopo quasi due<br />

secoli, da un muro che delimitava la zona<br />

claustrale secondo la riforma fatta da papa<br />

Bonifacio VIII nel 1298 che dettava regole<br />

più severe inerenti la clausura, fino ad<br />

allora vissuta in modo tollerante. Anche il<br />

cenobio <strong>di</strong> Caronno si adegua alla<br />

<strong>di</strong>sposizione papale e realizza delle<br />

mo<strong>di</strong>fiche anche strutturali.<br />

Fin dalle origini, il monastero <strong>di</strong> San Pietro<br />

era proprietario <strong>di</strong> terre a Caronno dove,<br />

come si legge nella tesi, c’erano un<br />

“castrum” e una “villa” circondata da un<br />

fossato. Tutt’intorno vigne, boschi e terreni<br />

coltivati. Nei secoli successivi il monastero<br />

acquisì con donazioni alcuni terreni anche<br />

nei paesi limitrofi <strong>di</strong> Lainate, Nerviano,<br />

Pogliano e soprattutto Villanova, <strong>di</strong>ventando<br />

quin<strong>di</strong> sempre più importante nel territorio.<br />

Questioni economiche causarono dei<br />

contrasti con l’abbazia <strong>di</strong> Fruttuaria e si<br />

registrarono anche <strong>degli</strong> episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> piccole<br />

rivolte interne o intolleranze alle regole,<br />

sanate dalla visita dell’abate <strong>di</strong> turno che<br />

sistemava le <strong>di</strong>atribe. Le badesse citate nei<br />

documenti storici hanno nomi inconsueti:<br />

Belexur, la prima, Allegranza, Celsa,<br />

Affresco dell’antico monastero (foto anni ‘60)<br />

Nel 1462 la fine del cenobio con<br />

la destinazione delle ultime monache<br />

rimaste al convento milanese <strong>di</strong><br />

Santa Margherita.<br />

66 VARESEFOCUS - Anno XIII - n.2/2012

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!