FOCUS Focus <strong>Varese</strong>- Cantone <strong>Ticino</strong>, rapporti STRIDENTI? Black list per il segreto bancario, blocco dei ristorni sul frontalierato, polemiche sui lavoratori italiani in <strong>Ticino</strong> e strizzate d’occhio alle imprese al <strong>di</strong> qua del confine. Il punto sulla situazione. Il monumento alla fraternità dei popoli, a Ponte Tresa 6 VARESEFOCUS - Anno XIII - n.2/2012
Focus Frontalieri, ristorni, spostamenti <strong>di</strong> imprese, scudo fiscale e asse<strong>di</strong>o al segreto bancario: tutti capitoli sui quali, negli ultimi due anni, si sono ingarbugliate cifre, si è mossa la politica e ha spirato un’aria a <strong>di</strong>r poco gelida sul confine italosvizzero. Ma se le cose sono andate così, si potrebbe <strong>di</strong>re che a fare fiasco è stato il fisco. Un fronte ampio e complesso che, per la Confederazione Elvetica, rappresenta un nervo scoperto nei rapporti internazionali non solo con l’Italia. I capitali che trovano “rifugio” nei forzieri elvetici, all’ombra del segreto bancario, sono i ricercati numero uno dalle autorità fiscali a caccia <strong>di</strong> evasori. A maggior ragione in tempi <strong>di</strong> crisi economico finanziaria. Così la Confederazione Elvetica si è trovata sotto asse<strong>di</strong>o con ricadute negativi non solo per le sue piazze finanziarie. Per effetto dell’inserimento, oltre che nelle black list italiane, anche in quelle internazionali in fatto <strong>di</strong> cooperazione nella lotta all’evasione, le piccole e me<strong>di</strong>e imprese delle zone <strong>di</strong> Confine (come il <strong>Ticino</strong> appunto), sono state messe ancor <strong>di</strong> più in <strong>di</strong>fficoltà nel portare a termine il loro business abituale con i partner d’Oltralpe. Da questo nodo è partito il braccio <strong>di</strong> ferro sui ristorni, che ha acceso i riflettori su un territorio <strong>di</strong> confine e su rapporti non sempre lineari sotto <strong>di</strong>versi capitoli, che vanno dall’esportazione <strong>di</strong> capitali alle imprese che delocalizzano, passando per il frontalierato. Segreto bancario sotto asse<strong>di</strong>o Fare affari con l’Italia? È <strong>di</strong>ventato un affare complicato: parola <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e imprese targate CH. Stando a un sondaggio sugli effetti dell’inserimento <strong>della</strong> Svizzera nella black list italiana, presentato nel marzo dello scorso anno dalla Camera <strong>di</strong> Commercio del Cantone <strong>Ticino</strong>, il 64% delle 247 aziende che hanno risposto afferma <strong>di</strong> aver avuto problemi crescenti <strong>di</strong> burocrazia nelle relazioni commerciali con l'Italia negli ultimi sei mesi. Nell'84% dei casi ciò La dogana <strong>di</strong> Ponte Tresa Fare affari con l’Italia? È <strong>di</strong>ventato complicato per le imprese targate CH dopo l’inclusione <strong>della</strong> Svizzera nella black list dei paesi scarsamente collaborativi nella lotta all’evasione fiscale. ha causato maggiori costi amministrativi con relativa per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> clienti e nel 27% una <strong>di</strong>minuzione del giro d'affari. Nell'aprile del 2009 l’Ocse ha inserito la Svizzera nella cosiddetta "lista grigia" dei paesi non cooperativi in materia <strong>di</strong> evasione fiscale. La Confederazione è stata stralciata da quell'elenco in settembre, dopo aver sottoscritto do<strong>di</strong>ci convenzioni contro le doppie imposizioni rinegoziate secondo gli standard Ocse in materia <strong>di</strong> scambio d'informazioni e <strong>di</strong> assistenza amministrativa in caso d'evasione fiscale. Ma, senza scendere in dettagli troppo tecnici, non tutto ancora quadra. Il segreto bancario, sebbene indebolito, non risulta comunque superato. E soprattutto, sul fronte con l’Italia, nessun accordo è ancora stato firmato (mentre ad esempio si è arrivati a un tentativo <strong>di</strong> soluzione con<strong>di</strong>visa con Germania e Gran Bretagna). Il risultato? Per la Svizzera permane l’inserimento nella black list decretato dall’esecutivo italiano. Una vera macchia per le piccole e me<strong>di</strong>e imprese del <strong>Ticino</strong>, un ostacolo nel portare a termine affari con l’Italia che rappresenta il terzo mercato d’esportazione per le imprese svizzere. Crolli <strong>di</strong> fatturato e chiusura <strong>di</strong> un mercato <strong>di</strong> sbocco fino a qualche tempo fa naturale hanno smosso sentimenti forti sui quali la politica, come sempre, non ha esitato ad entrare a gamba tesa. Il risultato? Un braccio <strong>di</strong> ferro che va sotto il capitolo “blocco dei ristorni” . Anno XIII - n.2/2012 - VARESEFOCUS FOCUS 7