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Varese-Ticino - Unione degli Industriali della provincia di Varese

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Sport<br />

Espressione emblematica del<br />

made in Italy un calcio balilla<br />

con struttura <strong>di</strong> cristallo,<br />

bacchette in acciaio e omini in<br />

alluminio cromato, fabbricato<br />

a Gallarate.<br />

serata <strong>di</strong><br />

beneficenza, si<br />

sono sfidati su un<br />

Teckell messo<br />

all’asta per finalità<br />

benefiche e<br />

acquistato dall’ex<br />

tecnico dell’Inter<br />

Leonardo.<br />

Ma le trasparenze del Teckell non mostrano tutto.<br />

Nessuno, infatti, immagina che ogni esemplare è il frutto<br />

del lavoro certosino <strong>di</strong> 25 artigiani del gallaratese:<br />

tornitori, cromatori, falegnami, mollifici, mastri vetrai e<br />

laccatori. Professioni e professionalità che hanno fatto <strong>di</strong><br />

questo gioco ultra pop un ricercato e raffinato oggetto <strong>di</strong><br />

design. Ognuno dei 72 componenti è pensato,<br />

progettato e fatto a mano esclusivamente per questo<br />

bigliar<strong>di</strong>no. Perfino le piccole e rare viti presenti. Il calcio<br />

balilla <strong>della</strong> B.lab è la quintessenza dell’artigianato che<br />

si fa arte e per Gregg Brodarick, americano <strong>di</strong> Chigago<br />

folgorato dal Belpaese “è l’oggetto che sintetizza il<br />

concetto <strong>di</strong> Made in Italy, un marchio che il mondo intero<br />

invi<strong>di</strong>a perché sinonimo <strong>di</strong> bellezza, genialità e capacità<br />

<strong>di</strong> saper tradurre un’idea in qualcosa <strong>di</strong> unico”.<br />

Andrea Della Bella<br />

RUBRICHE<br />

DA POP A CULT<br />

Se davvero sia stato il galiziano Alejandro Finisterre a inventare il futbolìn (calcio balilla) non è dato saperlo con<br />

certezza. Gli storici appassionati infatti sostengono che i primi esemplari in legno siano rintracciabili in Germania.<br />

Di certo c’è che in Italia il gioco, come si può evincere anche dal nome, si sia <strong>di</strong>ffuso a partire dagli anni 30 e<br />

fosse destinato per lo svago dei mutilati <strong>di</strong> guerra. Dagli anni Quaranta fino all’avvento dei videogames, il calcetto<br />

gode <strong>di</strong> grande popolarità: lo si può trovare nei bar, negli oratori e sulle spiagge <strong>di</strong> tutto il Belpaese. Oggi è<br />

considerato un cult e anche gli amanti delle consolle più sofisticate non rinunciano, quando si presenta<br />

l’occasione, a ingaggiare sfide con gli amici. In tutto il mondo ci sono associazioni e club che organizzano tornei. A<br />

Nantes, si è recentemente <strong>di</strong>sputato il mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> calcio balilla, dove il varesino Francesco Bonanno, fondatore<br />

<strong>della</strong> neonata Federazione paralimpica italiana calcio Balilla, si è laureato campione nelle categoria paralimpica,<br />

sia nel doppio che nel singolo.<br />

Esiste anche una federazione nazionale, con sede a Feletto, che riunisce 350 club e conta quasi 15 mila iscritti.<br />

(ADB)<br />

NON E’ SOLO UN GIOCO<br />

Non <strong>di</strong> solo cristallo. Nell’immaginario <strong>di</strong> tutti il calcio balilla è quello da bar o da oratorio: un giocattolone piuttosto<br />

grezzo e molto tosto con gettoniera sul fianco e posacenere accanto ai segnapunti. Nella realtà e nella storia, invece,<br />

ne esistono svariate e assai costose declinazioni. In Italia, Massimo Ragona, presidente <strong>della</strong> Federazione calcio<br />

balilla e collezionista, possiede un esemplare <strong>degli</strong> anni Trenta realizzato da un marsigliese detenuto nel carcere <strong>di</strong><br />

Alessandria, un modello del 1948 con gettoniera a 10 lire e uno in ra<strong>di</strong>ca del 1936. In Francia, in occasione dei<br />

Mon<strong>di</strong>ali sudafricani del 2010, hanno realizzato in <strong>di</strong>eci esemplari il Barbie Foot. Niente omoni rossi e blu, ma 22<br />

modelli <strong>della</strong> bambola più venduta al mondo.<br />

Tra i più costosi vi sono il Beautiful Game <strong>della</strong> Gro (quasi 50 mila euro), il Gold lux football table con rifiniture e<br />

inserti in oro e il Vip kicker, rivestito con 18 mila cristalli Swarovsky. Nella categoria hi-tech possiamo annoverare<br />

il Cool Foosball Table, che al posto dei segnapunti ha due schermi LCD oltre a porta bicchieri, rilascia palline<br />

automatico in carbonio o il Diamond plate con lettore Mp3 incorporato. Anche l’Au<strong>di</strong> non ha resistito alla tentazione<br />

e ha targato un modello <strong>di</strong> bigliar<strong>di</strong>no seguendo le linee e lo stile del modello TT e imprimendo sul modello i<br />

quattro cerchi concatenati. (ADB)<br />

Anno XIII - n.2/2012 - VARESEFOCUS<br />

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