Arte RUBRICHE scuotono le frequenze dei mercati. Per un altro verso, altri artisti sentono forte il bisogno <strong>di</strong> ritirarsi, <strong>di</strong> sospendere l’esposizione e appoggiare la propria ricerca su basi più solide. Da qui nasce l’esigenza <strong>di</strong> impostare la propria ricerca sulla base <strong>degli</strong> archivi e <strong>di</strong> indagini a più lungo termine, che sono poi il vero e proprio oggetto dell’interesse critico che caratterizza questa e<strong>di</strong>zione del Premio”. Il Premio, <strong>di</strong> cui è presidente Giovanni Orsini, si svolgerà dal 3 marzo all’8 luglio, con il fondamentale sostegno <strong>della</strong> Fondazione Cariplo. A operare le scelte artistiche è una Commissione scientifica composta da Anna Daneri, curatrice in<strong>di</strong>pendente e da Denis Isaia, ricercatore culturale e curatore d’arte contemporanea, e Noah Stolz, critico d’arte e curatore d’arte contemporanea. Nonché dalla <strong>di</strong>rettrice, e segretario organizzativo del premio, Emma Zanella, da Alessandro Castiglioni, curatore cosegretario del Premio, da Paolo Martinelli, architetto e promotore, e infine da Federico Simonelli, artista e promotore a sua volta. Il progetto <strong>della</strong> Commissione si propone <strong>di</strong> valorizzare ricerche artistiche <strong>di</strong> lunga durata in cui “la <strong>di</strong>mensione <strong>della</strong> <strong>di</strong>latazione temporale sia coniugata con un ripensamento dell’opera, non più considerata come oggetto definito, ma come progetto <strong>di</strong> ricerca, campo aperto <strong>di</strong> riflessione sulla struttura stessa dell’opera”. Il che significa che, per la prima volta, il premio costituisce il riconoscimento <strong>di</strong> un lavoro già in corso, ma permetterà insieme l’ulteriore sviluppo dello stesso nel <strong>di</strong>venire <strong>della</strong> mostra, con la possibilità per il pubblico <strong>di</strong> osservarne nel tempo i mutamenti e <strong>di</strong> vedere gli artisti impegnati. L’esito finale del Premio sarà, come <strong>di</strong> consueto, nell’acquisizione dell’opera prodotta. I giovani prescelti, tra <strong>di</strong>ciotto usciti da un’iniziale selezione <strong>di</strong> cinquanta nomi, sono Luigi Presicce (Il grande Architetto, 2011), Riccardo Arena (Duplice morte Ellero ed ecosistema visivo 2011), Maria Giovanna Nuzzi (Al-Rumul: Forms - of - Life and wellling, 2011), Mariagiovanna Nuzzi, Repérages, Al-Rumûl: Forms-of-Life and dwelling, 2011 Diego Marcon (Spool, 2007), Alis/Filliol (Fusione a neve persa, 2010), Raphael Cuomo e Maria Iorio (The <strong>di</strong>slay o fan idea, 2010- 2012). Se Presicce pre<strong>di</strong>lige i tableaux vivants, siano filmati, fotografie, o performances, svelando una ricerca legata alle tra<strong>di</strong>zioni popolari, al folklore, ai riti iniziatici o misterici legati alla sua antica terra Pugliese, Diego Marcon, linguaggio cinematografico e video arte, fruga a sua volta negli archivi anni Ottanta <strong>della</strong> famiglia, nella banalità quoti<strong>di</strong>ana del film amatoriale, per recuperare e <strong>di</strong>gitalizzare i prodotti delle prime videocamere VHS. Alis/Filliol nell’opera “Fusione a neve persa” compie una rime<strong>di</strong>tazione sulla tecnica scultorea e il prodotto artistico, scambiando neve e gesso nella fusione per la realizzazione <strong>degli</strong> oggetti in bronzo, ottenendo un processo ed un esito scultoreo inattesi. Riccardo Arena trae linfa dai suoi viaggi e dagli archivi personali, attingendo a immagini e filmati <strong>di</strong> sua produzione, per poi “riformularne i contenuti in sorprendenti costellazioni”. Ne esce un <strong>di</strong>ario personale, una rielaborazione nuova <strong>di</strong> ogni frammento <strong>di</strong> esperienza cucita sulla roccia <strong>della</strong> memoria col filo <strong>della</strong> fantasia. Tra documentario sperimentale e arte visiva è la ricerca <strong>di</strong> Mariagiovanna Nuzzi, molto attenta ai temi del sociale, come appartenenza e integrazione. Infine, de<strong>di</strong>cata al Premio, è la ricerca <strong>di</strong> Cuomo e Maria Iorio, incentrata sulla Storia più che Cinquantennale del Premio Gallarate e del suo rapporto col territorio. Una piattaforma composta da <strong>di</strong>versi me<strong>di</strong>a - foto, video, materiale vario <strong>di</strong> documentazione - sarà messa a <strong>di</strong>posizione del pubblico, per capire il rapporto tra la storia del Premio e il suo presente. Luisa Negri XXIV EDIZIONE PREMIO NAZIONALE ARTI VISIVE CITTA’ DI GALLARATE-LONG PLAY 3 marzo - luglio 2012 Maga Museo Arte Gallarate Via de Magri, 1 - Gallarate Tel. 0331706011 - www.museomaga.it Orario: martedì - venerdì 10.00/18.30 Sabato - domenica 10.00/19.30 comunicazione@museomaga.it intero € 5, ridotto € 3 (dai 15 ai 26 anni); gratuito fino ai 14 anni, over 70 e soci AMACI e ICOM 72 VARESEFOCUS - Anno XIII - n.2/2012
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