Roma antica - Warburg Institute

266 EDIF. Dr.LLA CLOACA MASS. EC.
tare in Mentuzza posto in piazza Montanara alle radici del
Mentuzza Campidoglio, senz'altea scorta, che della somiglianza,
e poca nel suono ne'cognomi ; ma il site diversissimo
dal Foro Olitorio scuopre vanità .
ac Ma-
Aedcs II secondo Tempio , cioè della Speranza , nel a.
^pei in F. (Jgijg Leggi di Cicerone si dice consecrato da Calatino
: Rette etiam a Calntino Spes cousecrata est .
Da Livio nel secondo libro e. aq. narrasi conihattuto
ivi fra' Romani , e Toscani : Adeoque id hcllum
ipsis institit moenibus , ut primo pugnatuni ad Speì
sii cequo Marte , ìterum ad portani Collùiam . Nel
primo della 3, Deca e. i>6. si dice fulminato: et yEdein
Spei ,
quw in Foro Olitorio est ,
fulmine ictam.
]\el 4- della medesima e. aS. abbruciato . In Templis
Fortuna^ , ac Matris Matutce , et Spei extra
porlaìn late vagntus ignis ec. Nel 5 . e. 6. poi rifatto
: Comitia deinde .... sunt habita quibus creati
sunt quiiique viri. . . et Triumviri bini , uni sacris
.... alteri rejiciendis a^dibus Fortunce ,
tris Matutce intra portam Carmentalem , sed et Spei
extra portam. ,
quce priore anno incendio con sumpta^
Jìierant . Da Diodoro nel 5o. libro dicesi di nuovo
arso prima della guerra Aziaca d'Augusto; da Tacito
nel 2. degli Annali di nuovo dedicato da Germanico
sotto Tiberio .
(i) Qui adunque si fa menzione di tre tempj , cioè di
quello della Pietà dedicato da M. Acilio Glabrione , quello
di Giunone Matuta dedicato da C. Cornelio, finalmente quello
della Speranza consacrato da Calatine, e per conseguenza
tutti e tre antichissimi, e tutti e tre de' tempi felici
della Republica . Si crede comunemente di riconoscere questi
tre tempj a S. Nicolò in carcere dove infatti si vedono
gli avanzi di tre tempj , due di ordine Borico , ed uno di
ordine Jonico , ne' quali non si vede usata altra materia che
il peperino, ed il travertino, indizio di molta antichità . E
siccome sembra, che i tre tompj indicati fossero tutti e tre
nel foro Olitorio, e uno dappresso all'altro, quindi pare
assai verosimile che siano quelli a S. Kicolò. Le loro }iroporzioni
architettoniche sono state pubblicate da Palladio e
e da altri, e recentemente dal chiarissimo Ab. Uggeri secondo
le ultime osservazioni . Risulta da queste , che i tre
-tempj erano appena separati uno dall'altro, e che si saliva
a quello di mezzo mediante una gradinata che dopo il secondo
gradino era tagliata da un gran piedestallo o basamento,
sul quale forse sarà stata qualche statua