<strong>di</strong> Fozio, patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli (858-887), e in seguito, nel1054, sarà consumata dal patriarca Michele Cerulario.Di gran lunga più torbide e drammatiche sono le vicende politicheche, nel V secolo, maturano e provocano la caduta dell’Imperoromano d’occidente, cui segue, in Italia, il dominio degli Ostrogoti,prima, e dei Longobar<strong>di</strong>, poi. Laddove, soprattutto in Oriente, ilpotere politico e quello religioso degenerano nelle <strong>di</strong>verse forme<strong>di</strong> cesaropapismo che caratterizzeranno tutto il Me<strong>di</strong>oevo: la Chiesavivrà in simbiosi con l’Impero.Con la presente ricerca, che si muove nell’ambito spazio-temporaled’occidente e procede verso l’Alto Me<strong>di</strong>oevo, inten<strong>di</strong>amocontinuare la “nuova” cronotassi dei Vescovi <strong>di</strong> <strong>Nola</strong>, relativa aisecoli V e VI. Pertanto considereremo la storia della nostra Chiesalocale in rapporto alla figura e all’opera dei suoi Pastori.Secolo QuintoCADUTA DELL’IMPERO D’OCCIDENTEOvviamente appartengono al secolo V non solo l’episcopato <strong>di</strong>Paolino (409-431), ma anche quello del suo imme<strong>di</strong>ato predecessore,Paolo. Ma <strong>di</strong> questi due vescovi <strong>di</strong> <strong>Nola</strong> ci siamo già occupatiin altre se<strong>di</strong>. 2 Trattiamo qui dei successori del vescovo Paolino.IL VESCOVO PAOLINO IUNIOR (431- 442)UN’EREDITÀ DIFFICILESi tratta del quinto Vescovo della cronotassi nolana, che èepigraficamente documentato. Questo Paolino Iunior fu, con ogniverosimiglianza, l’imme<strong>di</strong>ato successore del grande Paolino nellasede vescovile <strong>di</strong> <strong>Nola</strong>. Di lui conosciamo l’epitaffio, presente nellabasilica vetus <strong>di</strong> Cimitile, nel quale viene in<strong>di</strong>cato il 442 comedata della sua morte. Questo il testo dell’epigrafe:2Per i predecessori <strong>di</strong> Paolino, Cfr G. SANTANIELLO, I predecessori del VescovoPaolino: Massimo Quinto e Paolo, in <strong>Teologia</strong> e vita 6 (2000), 87-115, e peruna biografia essenziale su Paolino <strong>di</strong> <strong>Nola</strong>, Cfr ID., S. Paolino <strong>di</strong> <strong>Nola</strong>: Unavita per Cristo, Tip. Anselmi, Marigliano 1994.<strong>Teologia</strong> e <strong>Vita</strong> 7 - Giugno 2005Giovanni Santaniello19
DP. EP.PAVLINI IVNIORISD. IIII. ID. SEPTB.FL. DIOSCHORO V. C. CONS.[Depositio episcopi Paulini Iunioris <strong>di</strong>e IIII Idus septembres FlavioDioschoro viro clarissimo consule = Deposizione del vescovoPaolino Iunior, morto il 10 settembre del 442 sotto il Console FlavioDioscoro uomo chiarissimo]. 3Del personaggio che il popolo nolano, morto il suo Vescovo il22 giugno 431, prescelse e chiamò a ricevere la <strong>di</strong>fficile “ere<strong>di</strong>tà”del compianto Pastore, quin<strong>di</strong>, non sappiamo null’altro <strong>di</strong> sicuro,fuorché la data della sua morte. Ad ogni modo, sembra abbastanzaprobabile non solo che egli appartenesse all’ormai consolidata eprospera comunità monastica <strong>di</strong> Cimitile, ma il suo stesso nome loin<strong>di</strong>ca indubbiamente come legato alla nobile progenie del suo predecessore.E del grande Paolino egli dovette possedere, seppure ingrado minore, tutte le virtù e le doti pastorali, che <strong>di</strong> certo lo avevanosegnalato da tempo agli occhi della comunità cristiana <strong>di</strong> <strong>Nola</strong>.Il Remon<strong>di</strong>ni, che inizia il III Tomo della sua <strong>Nola</strong>na EcclesiasticaStoria proprio con l’episcopato <strong>di</strong> Paolino II, seguendo le orme delgrande Bollan<strong>di</strong>sta Daniel Papebroch, 4 esamina e rigetta le <strong>di</strong>verseopinioni degli stu<strong>di</strong>osi, molti dei quali avevano identificato il vescovoPaulinus Iunior dell’epigrafe <strong>di</strong> Cimitile col Paolino Diacono dellachiesa <strong>di</strong> Milano. 5 Quest’ultimo, autore <strong>di</strong> una biografia del vescovoAmbrogio, alcuni anni dopo la morte del suo Vescovo, avvenuta nel397, si era trasferito in Africa agli inizi del nuovo secolo. Grandeammiratore del vescovo Agostino <strong>di</strong> Ippona, su invito del quale avevascritto la <strong>Vita</strong> Ambrosii, il Diacono <strong>di</strong> Milano era <strong>di</strong>venuto un accanito<strong>di</strong>fensore della sua dottrina sulla grazia contro Pelagio e Celestio.Dopo il Concilio <strong>di</strong> Cartagine del 411 e la condanna <strong>di</strong> Celestio, eglisi era recato in Terra Santa sulle orme dei due eretici. Non sappiamocon certezza se egli in seguito sia ritornato in Italia.3L’epigrafe è riportata dal Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL), vol. X, n.1340 e da G. REMONDINI, Della <strong>Nola</strong>na Ecclesiastica Storia (NES), voll. I-III,Napoli 1747-1757: I, 516 e III, 21 e 44.4Cfr D. PAPEBROCH, De tribus Paulinis <strong>Nola</strong>e Episcopis Sanctis, Dissertazioneposta in Appen<strong>di</strong>ce al Tomo IV degli Acta Sanctorum <strong>di</strong> Giugno.5Cfr G. REMONDINI, NES III, 38-42.20Giovanni Santaniello<strong>Teologia</strong> e <strong>Vita</strong> 7 - Giugno 2005
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