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Teologia e Vita - Diocesi di Nola

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La sua forte carica pervade tutte le nostre altre <strong>di</strong>mensioni, inmodo particolare quelle affettivo-emozionali. È onnivadente... Maspesso è anche invadente! Non possiamo non prendere consapevolezza<strong>di</strong> ciò, altrimenti corriamo grossi rischi: buttiamo dalla finestraciò che ben presto entrerà dal portone principale. Anche chiopta per una vita <strong>di</strong> consacrazione non può illudersi che il voto <strong>di</strong>castità possa “liberarlo” e non rendere più schiavo del sesso. Anzi.Il bisogno, nella sua forma più pura e nella sua <strong>di</strong>mensione affettiva,sicuramente si “amplifica”.Interroga, sollecita e “solletica” <strong>di</strong> più rispetto a chi non ha fattouna scelta <strong>di</strong> vivere il voto <strong>di</strong> castità in un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> consacrazione.Il bisogno, la <strong>di</strong>mensione, dunque, è lì, bussa incessantementealla porta e prima o poi trova sempre il modo per poter entrarecomunque nella nostra vita…. Nei mo<strong>di</strong> e nelle forme che più lapersona pre<strong>di</strong>lige o che meno ci si aspetta! Allora si comprenderàbene che il <strong>di</strong>scorso da fare non è solo e tanto sul “come” “organizzarsi”e “resistere” oppure sul “negare”, “rifiutare”, far fintache non c’è; piuttosto bisogna cercare <strong>di</strong> saper bene integrare questarealtà nell’unità <strong>di</strong> vita, come uomo, come donna, non comemaschio o femmina, ma come maschio e femmina,nella propriaunità <strong>di</strong> persona.Il bisogno può però essere “sod<strong>di</strong>sfatto” lo stesso attraverso uncanale che il bisogno stesso accetta. Stiamo parlando delle sublimazioni.Si può anche essere non geneticamente padri biologici, masi potrà vivere una paternità intesa come donazione all’altro, cosìcome fa un padre naturale con i propri figli!... Ma <strong>di</strong> esempi in cuiil meccanismo sublimatorio viene messo in atto se ne potrebberofare tanti altri.Rirtornando al <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> maschio e femmina, è “relativo” e<strong>di</strong>ngabbiante chiedersi se si è maschi o femmine, se si hanno tendenzelesbiche od omosessuali o se si è “normali”, se sessualmentesi è “attivi” o “passivi”: si è maschio e femmina. Dentro <strong>di</strong> noi cisono cariche pulsionali attive e passive, <strong>di</strong> costruzione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione,<strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> morte (Eros e Tanathos), pulsioni <strong>di</strong> dominio epulsioni <strong>di</strong> sottomissione. Ciò certamente non deve determinarein noi né ambiguità, né superficialità, né tantomeno confusione o“opportunismi”. La centralità del problema sta nel come vive lapersona questo dualismo, in quanto persona chiamata dal Padre arealizzare il Progetto.<strong>Teologia</strong> e <strong>Vita</strong> 7 - Giugno 2005Ernesto Margherini55

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