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Teologia e Vita - Diocesi di Nola

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Come si vede, nel testo <strong>di</strong> Agostino, oltre al destinatario dellalettera che è il vescovo <strong>di</strong> <strong>Nola</strong>, compare ancora un duplice Paolino.Quanto al primo (filium autem nostrum Paulinum, in Christi caritatedulcissimum), il vescovo <strong>di</strong> Ippona mostra <strong>di</strong> conoscere bene lavicenda umana e spirituale <strong>di</strong> questo suo “figlio soavissimo nell’amore<strong>di</strong> Cristo”. Evidentemente si tratta <strong>di</strong> un giovane, che haattraversato un periodo <strong>di</strong> prova molto <strong>di</strong>fficile nella sua vita: la“violentissima tempesta” della tribolazione, che l’ha assalito minacciosae che il vescovo <strong>di</strong> Ippona legge ed interpreta alla lucedella misericor<strong>di</strong>a del Dio provvidente, deve aver segnato profondamentela sua esistenza terrena e la sua scelta ascetica e spirituale.Ma il Signore l’ha liberato e l’ha fatto approdare nel porto sicuroe tranquillo della fede cristiana, dove - ad<strong>di</strong>rittura con minore<strong>di</strong>fficoltà! - l’ha preceduto il grande Paolino.Indubbiamente questo giovane aristocratico, forse futuro vescovo<strong>di</strong> <strong>Nola</strong>, scottato dall’amara esperienza vissuta, aveva abbracciatol’ideale ascetico, <strong>di</strong>venendo un “membro” stabile della comunitàmonastica <strong>di</strong> Cimitile: si spiega forse così l’affettuosa premura paternache pervade il testo <strong>di</strong> Agostino. Ma il nome e l’attenzione delvescovo <strong>di</strong> Ippona per la drammatica vicenda <strong>di</strong> questo giovane asceta,messa a confronto ad<strong>di</strong>rittura con quella del suo omonimo, vescovo<strong>di</strong> <strong>Nola</strong>, lo in<strong>di</strong>cano come una persona “particolarmente cara”ed intima dello stesso vescovo Paolino. Quest’ultimo, con ogni probabilità,dopo aver accolto il giovane naufrago della vita nel portosicuro della sua comunità, l’ha affidato poi alle cure spirituali delvescovo <strong>di</strong> Ippona, che l’ha istruito e formato da par suo. In seguitoAgostino ha rinviato il giovane Paolino al collega nolano, ritenendomolto più efficace per il giovane l’esempio <strong>di</strong> vita ascetica del suoPastore (Non enim uberiore fructu legit aut au<strong>di</strong>t me docentem ac<strong>di</strong>sserentem…quam inspicit te viventem). 8exhortor, ut misericor<strong>di</strong>ae Domini qui sciens dare auxilium de tribulatione, eumturbulentissima tempestate misit in portum, quo tu pelago tranquilliore permeasti,ipsi marinae tranquillitati minime credens, et qui eius ru<strong>di</strong>mentis excipien<strong>di</strong>satque nutrien<strong>di</strong>s te de<strong>di</strong>t, gratias agat quantas potest, et omnia eius ossa <strong>di</strong>cant:Domine, quis similis tibi? Non enim uberiore fructu legit aut au<strong>di</strong>t me docentemac <strong>di</strong>sserentem, vel quibuslibet exhortationibus accendentem, quam inspicit teviventem…Compresbyterum Paulinum, et omnes qui tua praesentia in Dominoperfruuntur, germano salutamus affectu.8La vicenda <strong>di</strong> questo giovane asceta richiama da vicino, mutatis mutan<strong>di</strong>s econ inversione <strong>di</strong> ruolo dei due maestri, quella del giovane Licenzio, figlio del22Giovanni Santaniello<strong>Teologia</strong> e <strong>Vita</strong> 7 - Giugno 2005

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