28 Statements 1 La Convenzione Europea del paesaggio è stata firmata a Firenze il 20 ottobre 2000. 2 Heidegger, Martin (1951): Bauen Wohnen Denken, Vorträge und Aufsätze, Pfullingen. 3 Sedlmayr, Hans (1948): Verlust der Mitte, Salzburg-Wien. 4 Jencks, Charles (2005): Iconic Building. The power of enigma, Frances Lincoln, London. 1 Dal libro: Forni, Marco (2005), Ladinische Einblicke, Istituto Ladino “Micurà de rü”, San Martin de Tor. 2 – 3 Foto A. Oggiano Adriano Oggiano Il paesaggio, CasaClima, l’architettura Sembrano dire: “Sono qui dove tu mi vedi ed è qui che devo stare” (Peter Zumthor) 1. Condividere il significato del termine è forse il primo passo per condividere l’importanza del suo valore. Ad esempio, gli Stati membri del Consiglio d’Europa nella Convenzione europea del paesaggio, hanno concordato che: “‘Paesaggio’ designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.” Nel Preambolo inoltre la Convenzione riconosce “… che il paesaggio è in ogni luogo un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni: nelle aree urbane e nelle campagne, nei territori degradati, come in quelli di grande qualità, nelle zone considerate eccezionali, come in quelle della vita quotidiana…”. 1 Quindi il paesaggio, in ogni luogo, è il risultato di azioni di trasformazione. Le tecnologie e le dinamiche globali hanno accelerato questi effetti rendendo percepibili al semplice sguardo, anche nel breve periodo, cambiamenti che un tempo sedimentavano nell’arco di generazioni (foto 1: Ortisei, trasformazione nei secoli). Occuparsi della valutazione di queste trasformazioni è il compito assegnato all’Ufficio tutela paesaggio. Nelle “Linee guida Natura e Paesaggio”, Piano di settore del LEROP (Piano provinciale di sviluppo e di coordinamento territoriale dell’Alto Adige) si è sottolineata l’importanza dell’attenzione dedicata ai singoli interventi. Il ciclo di conferenze su “Costruire nel paesaggio” organizzato dalla Ripartizione provinciale Natura e Paesaggio a partire dal 2005, attraverso appuntamenti tematici, cerca di approfondirne i contenuti. La recente istituzione (30.12.2005) da parte della Giunta Provinciale del Comitato provinciale per la cultura edilizia ed il paesaggio, conferma ancora März Marzo 2006 <strong>turrisbabel</strong> <strong>69</strong> la necessità di trovare dei principi che regolino la relazione tra il paesaggio e gli interventi che propongono la sua trasformazione. 2. Tre grandi pensatori ci aiutano a definire la relazione che lega nel mondo contemporaneo la costruzione con ciò che la circonda, il contesto. Per Martin Heidegger, filosofo, il rapporto dell’uomo con i luoghi e con gli spazi si fonda nell’abitare. “L’abitare è il modo con cui i mortali sono sulla terra”. La modalità di questo abitare si realizza attraverso il costruire. Nel costruire l’uomo definisce un luogo. 2 Ma nel mondo moderno si è verificato un mutamento radicale. Hans Sedlmayr, critico di storia dell’arte, ricorda che i luoghi abitati fino al medioevo possedevano un punto intorno al quale gravitava l’organizzazione degli spazi, un centro3 ; il castello, la cattedrale esprimevano ideali socialmente condivisi (foto 2, 3: Gli abitati avevano un centro di riferimento). La società dopo l’umanesimo è stata invece caratterizzata dalla perdita del riferimento del centro, dell’asse intorno al quale gira la storia della civiltà (Dio, l’uomo), che in precedenza definiva i rapporti, le forme, anche quelle architettoniche. Questa perdita ha comportato l’inizio di una nuova epoca coinvolgendo tutte le culture e le religioni. Nell’architettura contemporanea, dice Charles Jencks, critico e architetto paesaggista, c’è un’evidente tensione in atto: l’esibizione della forma, la produzione di edifici a carattere iconico 4 . Le icone – secondo il dizionario Zanichelli – sono antiche immagini religiose di provenienza orientale: rappresentano santi e conobbero una speciale venerazione, tanto che si pensava non essere fatte da mani umane ma direttamente dai santi. L’edificio rappresenta un’immagine nuova, di dimensioni volutamente enfatizzate e concentrata nell’aspetto fisico e nella sua posizione nel territorio. Deve rimandare a metafore forti, essere simbolo, pronto ad essere considerato un
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