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68 Diplomarbeiten 1000+ / Tesi 1000+ – Alice nel paesaggio delle meraviglie<br />

3 – 4<br />

Un progetto sintetico<br />

Il nostro lavoro comprende due progetti<br />

ed è un tentativo di verifica di queste idee.<br />

Si oppone ad una visione del paesaggio<br />

come un tutto, finito come una fotografia,<br />

e vuole riscoprire la natura dei luoghi e<br />

delle tradizioni; l’idea di forme e spazi in<br />

risonanza con il paesaggio sta alla base del<br />

metodo progettuale. Per secoli territorio<br />

della resistenza al cambiamento, in questi<br />

ultimi decenni il Sudtirolo vive una lenta<br />

ma inesorabile trasformazione, forse meno<br />

percettibile che altrove, ma sicuramente di<br />

eguale, se non maggiore, portata culturale.<br />

L’elemento destabilizzatore di portata economica<br />

imponente è il turismo, che si concretizza<br />

come un’interferenza (Ponticelli)<br />

all’interno del tessuto dei rapporti spaziali<br />

e delle forme architettoniche. Per esempio<br />

spesso gli spazi tradizionali della socialità,<br />

che erano quelli non destinati ad attività<br />

specifiche, divengono parcheggi, sorgono<br />

spazi pubblici ex novo di tipo urbano senza<br />

alcun legame con la morfologia del luogo,<br />

e le tradizionali occasioni di vita comunitaria,<br />

come processioni o feste campestri,<br />

divengono attrazioni per il turista.<br />

Il primo progetto interessa un’area periferica<br />

di un piccolo villaggio di montagna (2000<br />

abitanti circa) in cui abbiamo cercato di rispondere<br />

progettualmente a questi temi<br />

intervenendo sul tracciato seguito da una<br />

tradizionale processione religiosa, sfruttando<br />

questo spazio per creare unità sociale<br />

all’interno del villaggio, reinterpretando<br />

März Marzo 2006 <strong>turrisbabel</strong> <strong>69</strong><br />

forme costruttive tradizionali alla luce dei<br />

bisogni contemporanei. Lo scopo del progetto<br />

è quello di integrare tradizione ed<br />

innovazione, agendo sulle fratture che il<br />

turismo produce, intendendo l’interferenza<br />

stessa come elemento di evoluzione del<br />

sistema. Il sistema è strutturato lungo una<br />

sorta di via crucis che dalla chiesa del paese<br />

sale fino ad una cappella a monte del<br />

villaggio, e sviluppa una serie di dispositivi<br />

spaziali che rendono graduale il passaggio<br />

dallo spazio esterno allo spazio interno.<br />

Questi dispositivi costituiscono un sistema<br />

generativo, formato da un’infrastruttura<br />

legata al territorio che risponde a differenti<br />

esigenze. Lo spazio in movimento raccorda<br />

gli edifici al paesaggio circostante che si<br />

offre in prospettive sempre mutevoli. La necessità<br />

di eseguire degli sbancamenti per<br />

ovviare alla morfologia del terreno, ha suggerito<br />

la creazione di un basamento che<br />

funge da supporto alla residenza e che offre<br />

funzioni diverse. Questi spazi, a seconda<br />

del periodo, possono essere utilizzati<br />

dagli abitanti del quartiere e dei masi vicini<br />

come infrastruttura agricola, e dagli eventuali<br />

turisti come spazi per il loisir. Nel progetto<br />

la separazione tra spazi privati e spazi<br />

pubblici avviene per livelli e non tramite<br />

l’uso di recinti; per esempio gli spazi con il<br />

massimo grado di privacy sono costituiti<br />

dalle terrazze poste sul tetto, che sono schermate<br />

le une dalle altre grazie all’inclinazione<br />

delle falde, diversa da maso a maso.<br />

La qualità attribuita nel progetto agli spazi<br />

comuni è nata dall’osservazione dei villaggi<br />

alpini, dove la divisione tra spazio pubblico<br />

e semi-privato è definita architettonicamente<br />

attraverso l’uso di elementi distintivi<br />

(panchine, cabine telefoniche…).<br />

Nel progetto lo stesso confine tra edificio e<br />

spazio aperto non è sempre definito, proprio<br />

come accade nei nuclei abitativi tradizionali<br />

negli spazi tra un edificio e l’altro.<br />

Il maso tradizionale prevede un’abitazione<br />

e un rustico annesso a questo seguendo<br />

modalità che variano a seconda della zona.<br />

Nella nostra proposta il rustico occupa il<br />

livello inferiore del lotto mentre l’abitazione<br />

quello superiore, sopra i garages. L’abitazione<br />

è composta da due elementi base,<br />

un nucleo fisso che contiene le camere e<br />

i servizi, e un guscio esterno variabile, che,<br />

partendo dalle falde del tetto, avvolge la<br />

casa e ne amplia le potenzialità. Lo spazio

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