Download turrisbabel 69
Download turrisbabel 69
Download turrisbabel 69
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
40 Landschaftsplanung / Paesaggistica<br />
1 Sia un “vuoto urbano”<br />
come l’area di confluenza<br />
del Talvera con l’Isarco, sia<br />
un insediamento residenziale<br />
realizzato in base ad<br />
un progetto unitario come<br />
il quartiere “Klösterlegrund”,<br />
sono individuabili come<br />
insiemi sulla base dei loro<br />
specifici caratteri identitari.<br />
2 In piazza Erbe sono soggetti<br />
a vincolo monumentale<br />
gli edifici e la fontana<br />
di Nettuno, mentre non esiste<br />
uno specifico vincolo<br />
di tutela per l’arredo, che<br />
costituisce parte integrante<br />
di un insieme da tutelare.<br />
Peter Constantini<br />
Tutela degli insiemi<br />
Una strategia per la salvaguardia<br />
e la valorizzazione<br />
delle qualità del territorio<br />
L’innovazione legislativa<br />
Nel 2002 il Comune di Bolzano ha attivato<br />
una manovra strategica di innovazione normativa<br />
per la “tutela degli insiemi” con<br />
finalità di salvaguardia e valorizzazione dei<br />
caratteri identitari del territorio. Occasione<br />
ne è stata l’introduzione del principio della<br />
”tutela degli insiemi” nel corpus normativo<br />
della legge urbanistica provinciale, un<br />
evento di data relativamente recente, ma<br />
di cospicua portata innovativa. Inedita risulta<br />
l’attribuzione ai Comuni di competenze<br />
specifiche in ordine alla conservazione<br />
dello spazio fisico – naturale o trasformato<br />
dall’uomo, rurale o urbano – che, da sempre<br />
ritenuta materia di particolare interesse<br />
pubblico, da sempre viene gestita in prima<br />
persona dallo stato e dalle regioni. Ora al<br />
Comune, che istituzionalmente è il diretto<br />
responsabile della pianificazione urbanistica<br />
del proprio territorio, si è aperta la<br />
prospettiva di un nuovo e specifico ambito<br />
normativo, di cui Bolzano nei tre anni trascorsi<br />
ha sperimentato appieno la portata,<br />
lavorando attorno ad un obiettivo di governo<br />
delle trasformazioni del territorio secondo<br />
principi di conservazione coerente<br />
e diversificata delle singole “parti” di esso,<br />
in un quadro programmatico di valorizzazione<br />
storico-culturale, di sostenibilità ambientale<br />
e di compatibilità socio-economica.<br />
La cultura della conservazione<br />
È stata una sperimentazione pressoché “al<br />
buio” a causa della iniziale mancanza di<br />
un regolamento di esecuzione della legge e<br />
del conseguente vuoto di indicazioni operative,<br />
nel corso della quale la forzata libertà<br />
interpretativa doveva essere riequilibrata<br />
da un rigoroso approfondimento metodologico.<br />
È innegabile che la cultura europea<br />
sia tuttora caratterizzata da una tendenziale<br />
inerzia a cogliere i limiti della tutela esercitata<br />
per “oggetti singoli“ ed a spostare l’interesse<br />
su “insiemi omogenei di oggetti e<br />
di fenomeni”. Né la pianificazione urbanisti-<br />
März Marzo 2006 <strong>turrisbabel</strong> <strong>69</strong><br />
ca può chiamarsi fuori da ogni responsabilità<br />
a proposito delle tematiche conservative,<br />
anche se a partire dall’ultimo dopoguerra<br />
di conservazione si è specificamente<br />
occupata, spinta dall’esigenza di recuperare<br />
quanto delle città europee non era stato<br />
distrutto e ne poteva conservare l’identità<br />
e tramandare la memoria: allora all‘interno<br />
degli insediamenti esistenti venivano individuati<br />
ambiti specifici – ”secteurs sauvegardés”<br />
in Francia, ”conservation areas”<br />
in Granbretagna, ”Erhaltungsgebiete” in<br />
Austria e Germania, ”centri storici” in Italia<br />
– nei quali venivano privilegiati gli interventi<br />
di recupero della preesistenza edilizia<br />
ed urbanistica. Tuttavia, a parte alcuni casi<br />
esemplari “storici” per la particolare attenzione<br />
attribuita alla tutela dei monumenti e<br />
dell’ambiente, l’urbanistica, anche laddove<br />
si è occupata specificamente della conservazione<br />
della preesistenza (piani di risanamento<br />
e di recupero), ha prevalentemente<br />
privilegiato i temi funzionali (mobiltà, abitazioni,<br />
terziarizzazione ecc.). In tema di conservazione<br />
la risposta è stata, invece, in<br />
generale deludente, a volte limitata a registrare<br />
passivamente nei piani i vincoli di<br />
tutela esistenti e comunque sempre rinunciataria,<br />
anche nei casi esemplari, quando<br />
si trattava di individuare una autonoma ed<br />
originale definizione dell’oggetto da tutelare:<br />
infatti, il termine ”ambiente”, che costantemente<br />
ricorre nel linguaggio tecnico e<br />
costituisce il referente esclusivo di ogni<br />
problematica conservativa, non risulta mai<br />
esplicitamente definito, ma prende forma<br />
solo per negazione, cioè mediante il censimento<br />
di tutto ciò che è ”in contrasto con<br />
l’ambiente” e che l’intervento urbanistico<br />
ha il compito di neutralizzare.<br />
Una diversa scuola di pensiero<br />
Nel caso degli insiemi è il concetto stesso<br />
di conservazione che necessita di una revisione<br />
critica. Un insieme, essendo identificabile<br />
per il particolare rapporto reciproco<br />
tra gli elementi che lo compongono e che<br />
individualmente non sono necessariamente<br />
degni di tutela, si impone come oggetto<br />
“altro”, diverso dalla somma dei singoli