CIBI&STORIEBasta pronunciare la parola “pane” per evocareconcetti di genuinità, di casa, di tradizione, di legamiconilpassato.Ilpaneèunodei“cibi”piùsemplici.Ed è anche quello più legato alla storia dell’uomo,dai miti pagani della fertilità della terra e alleevocazioni religiose cristiane. Il pane è simbolo di unatavola semplice ed essenziale, ma anche segno dibenessereedilusso.Oppure,comeraccontalastoria, segno di autorità e arma di potereSemplicemente Panedi Stefano PepeIl pane è un cibo millenario, per farlooccorre tutta l’esperienza e la conoscenzache l’uomo ha elaborato attraverso i secoliimpegnando il suo ingegno, la suaoperosità, il suo orgoglio e suo il sapere.Pur essendo antico, il pane è senza tempoe sulla nostra tavola è sempre un “frescoe vivo” protagonista. Qualcuno in un suoromanzo ha scritto: “Se mangio il tuopane, come potrò mai dimenticarti?”.Mangiare con qualcuno, condividere ilpane, che è il cibo più semplice, vuol direstabilire un contatto, comunicare. Secondole “Sacre scritture” la manna scendevadal cielo, i frutti si coglievano dall’alberoe il miele era donato dalle api.Il pane, invece, aveva ed ha bisogno diessere prodotto col lavoro e la fatica.GRANI DI CIVILTÀIl pane non è stato inventato, si è rivelatoall’uomo. Si conosceva il grano,i cui chicchi venivano frantumati e abbrustoliti,ma fu il caso, sotto forma diacqua, l’acqua del fiume Nilo, a incontrarelafarinaeacrearequelprimordialeimpasto destinato a cambiarne la storia.Durante una piena del grande fiume,qualcuno vide la grezza farina gonfiarsiaccidentalmente bagnata e si pensò dimetterla su una pietra calda. Si assaggiòil risultato di quella cottura improvvisatae nuovi orizzonti del gusto si aprironoimprovvisamente. Non era ancora il panequale oggi noi lo intendiamo, ma era comunqueuna scoperta importante e chedivenne ancor più strabiliante quandoqualcuno aggiunse all’impasto un pezzodi pasta del giorno prima e lo vide lievitarea dismisura donando con la cotturamaggiore sapore, morbidezza, profumoe squisitezza. L’antico Egitto quindi fu laculla di questo alimento, che subito acquistòun valore straordinario, divenneun affare di stato, base economica e addiritturaoggetto di culto: Iside, la deadel grano, era celebrata come una dellemassime divinità.Da allora, la storia del pane riflettequella della civiltà dell’uomo, divenendonesubito e inverosimilmente cibo edaspetto sociale, nel senso che non erauguale per tutti: le farine migliori e quellebianche, i pani aromatizzati e lavoraticome prodotti da pasticceria erano riservatealle mense dei potenti. Se in Grecianel 200 a.C. si cuocevano circa unasettantina di varietà di pane, nella Romaimperiale c’era una vera e propria scuoladi specializzazione della produzione: ilIl Museo del Pane di Sant’Angelo Lodigiano è nato nel 1983 per volontà della FondazioneMorando Bolognini, ente proprietario del Castello e amministrato dall’Istituto Sperimentaleper la Cerealicoltura, e con l’apporto tecnico e organizzativo dell’Associazione Nazionaledei Panificatori. Sono esposti e presentati cereali, materia prima per i diversi "pani"del mondo, attrezzature per la produzione del pane, nonché memorie storiche sul prodotto.Raccoglie oltre 500 forme di pani (pani veri) delle regioni italiane e di molti Paesi stranierieuropei ed extraeuropei. Sono inoltre presenti composizioni di pani artistici realizzate da abilimaestri panificatori.pane per le galere naviganti a lunga conservazione,il pane di piccola pezzaturae di impasto semplice distribuito gratisal popolo durante gli spettacoli negli anfiteatrie nei colossei e quello per chi soffrivadi stomaco, molto cotto e così via.Per lunghi periodi e col passar dei secoli,durante le guerre o le pestilenze, il popolopiù abbietto può solo sognare ilpane, poiché non c’erano braccia sufficientiper coltivare il grano e produrlo.La situazione comunque migliora quandoi mulini a braccia vengono sostituiti daquelliadacquaeaventoeleprimeerudimentali meccanizzazioni venivano incontroalla produzione a larga scala diquesto prodotto, facendone alimentocomune e per tutti i ceti.IL GIRO DEL MONDOATTRAVERSO IL PANEIn Italia la tradizione del pane è moltoricca di forme, di impasti, di sapori, nepossiamo contare circa oltre 200 tipologietradizionali: si va dal pane toscano,senza sale, a quello all’olio, dalle sottilissimecialde del sardo “pane carasau”,alle grandi pagnotte di grano duro pugliesi,dai cornetti di pasta dura ferraresi,alle pagnottelle di segale accoppiate, aforma di otto, i bussolai tipici veneziani,ma anche grissini, i bastoncini lunghi estretti inventati in Piemonte, di cui eraghiotto Napoleone, i cioppini e i bibanesi.Esistono nella nostra tradizione ipani dolci, arricchiti di uvetta o di zucchero,che sono la <strong>versione</strong> più semplicedei panettoni natalizi. E fuori d’Italia?Ecco un breve giro del mondo del panetra i più conosciuti o caratteristici.54|
Il giro del mondo attraverso il paneFranciaLa Baguette, il lungo filone di pane bianco, che si porta sottobraccio o che esce dalla borsadella spesa in modo inconfondibile, è il più amato fra i molti pani francesi. Anche più del rustico“pain de campagne” e di quello provenzale alle erbe.Gran BretagnaSpiccano gli Scones, panini piccoli, bianchi, cui il bicarbonato di soda usato come lievito dà unsapore salato particolare: si servono a colazione e sono d’obbligo col tè. Ma ci sono anchepani grandi a pagnotta, come il Wholemeal Bread, integrale. Dall’Irlanda viene il Soda Bread,pane con uvetta, che si serve al mattino.GermaniaUna forma speciale, a ciambellina intrecciata, per i diffusissimi Pretzel, cosparsi di sale, a basedi farina bianca in un mondo dove il pane per tradizione è molto spesso scuro, integrale o difarina di segale e arricchito di aromi e di semi. il più tipico è il Pumpernickel, originario dellaWestfalia, di farina integrale e di segale, scuro, umido, acido e insieme dolce perché contieneuna parte di malto.BelgioIn un paese di grande tradizione birraria, il più interessante è il pane alla birra: sono i morbidipanini rotondi che si accompagnano a qualsiasi pietanza. Per Natale, d’obbligo un pane ovalecon inserito un bambinello di zucchero.ScandinaviaGran passione per il pane scuro, compatto, di avena o di segale, che si vende già affettato.Molto più diffuso è però il Crisp Bread, classico pane croccante, che si trova nelle più diverseforme e con diversi tipi di farine.ArabiaBianco, morbido e poco cotto, gonfio e vuoto all’interno, si presta a essere imbottito e ormai sitrova spesso anche in Italia, con il nome appunto di pane.AustriaNel paese dove è stato inventato il Chifel, mito della pasticceria, il pane più classico è larosetta, pagnottella rotonda coperta di semi di cumino.IndiaChapati e Paratha sono pani senza lievito, rotondi e piatti, che si grigliano su una piastra, dettatawa, spesso vengono cotti dalle donne per le strade in forni improvvisati e rudimentali. Sitrovano anche in molte altre parti del mondo, per esempio in Africa.CinaNell’immenso Paese in tavola non viene portato il pane, sostituito dal riso, ma è squisito il Paotze,pane cotto a vapore, morbido e bianco.UsaFra i pani più amati dagli Americani, i Bagels, ciambelline di origine ebraica lisce oppuredecorate di semi, che si mangiano calde o fredde. E per la colazione, i Corn Bread, una speciedi focaccia di farina di mais, uova, latte, burro e zucchero che si mangia con sciroppo d’acero.MessicoTortillas, sotto certi aspetti simili alle piadine nostrane, sono il pane per eccellenza in tuttal’America Latina e servono come involucro di mille pietanze. Si fanno con frumento, mais, maisdolce. Quando sono accompagnate da un contorno si chiamano Tostadas.|55