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Febbraio - nautic service

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Investire per crescere:<br />

otto strategie<br />

L’Italia è il paese con le famiglie<br />

meno indebitate d’Europa e le piccole<br />

e medie imprese più indebitate<br />

del continente. È una contraddizione<br />

non più sostenibile, soprattutto<br />

nel mercato “globale” contemporaneo.<br />

Le aziende italiane devono ricapitalizzarsi,<br />

non solo per la crescita,<br />

quanto per la loro stessa sopravvivenza.<br />

Da uno studio Prometeia, la<br />

patrimonializzazione delle nostre<br />

imprese è inferiore alle aziende<br />

europee concorrenti, con percentuali<br />

dal 30% al 20%, per classi crescenti<br />

di fatturato.<br />

Dunque, servono capitali freschi,<br />

propri o di terzi. Come sostiene la<br />

Confindustria, è tempo di “cambiare<br />

marcia”. Le modalità per poterlo<br />

fare possono essere sintetizzate in<br />

alcuni elementi strategici. Di seguito<br />

indichiamo le otto strategie principali<br />

per raggiungere questo<br />

scopo.<br />

1) Costituzione di un Fondo Italiano<br />

di Investimento per le Piccole e<br />

Medie Imprese italiane, con fatturato<br />

compreso tra 10 e 50 milioni di euro.<br />

Con l’obiettivo di favorire<br />

la ricapitalizzazione di<br />

15.000 aziende italiane,<br />

delle quali 2/3 nel manifatturiero,<br />

le principali banche<br />

del paese sono già impegnate,<br />

insieme al Ministero<br />

del Tesoro, alla Cassa dei<br />

Depositi e Prestiti, e alla<br />

Confindustria, nella costituzione<br />

di un fondo dedicato<br />

ai soli investitori istituzionali.<br />

Entro la fine del 1° semestre<br />

del 2010, dovrebbero<br />

giungere i primi investimenti<br />

finalizzati a creare<br />

una fascia più ampia di<br />

aziende di medie dimensioni,<br />

in grado di competere<br />

nel mercato internazionale.<br />

2) Favorire l’accesso alla<br />

moratoria dei debiti.<br />

Già il 35% delle imprese italiane ha<br />

inoltrato le richieste alle banche di<br />

riferimento. Nel corso del primo<br />

semestre 2010 sarà possibile verificare<br />

l’impatto di tali procedure sui<br />

bilanci aziendali.<br />

3) Utilizzo dei fondi di garanzia<br />

offerti dallo Stato e dai Consorzi di<br />

categoria, in coordinamento con i<br />

principali istituti bancari. Il successo<br />

di tale iniziativa, consolidata ormai<br />

da un anno, può essere sintetizzata<br />

dai tassi di incremento delle richieste,<br />

in alcune aree geografiche<br />

anche in tripla cifra.<br />

È bene ricordare che tali domande<br />

possono essere utilizzate anche per<br />

garantire aumenti di capitale delle<br />

aziende.<br />

4) Uso degli incentivi fiscali già esistenti<br />

quali: detassazione degli<br />

investimenti in nuovi macchinari<br />

(cosiddetta Tremonti-ter); incentivo<br />

alla patrimonializzazione delle<br />

società (conosciuto anche come<br />

bonus-patrimonializzazione, cumulabile<br />

con il precedente); taglio dell’acconto<br />

Irpef; riduzione dell’IRAP;<br />

detassazione dei salari di secondo<br />

livello; bonus per le aggregazioni di<br />

imprese; incentivi per le reti di<br />

impresa.<br />

5) Certificazione dei crediti con<br />

la pubblica amministrazione.<br />

L’azienda deve poter ottenere dalla<br />

SACE delle anticipazioni sui pagamenti<br />

dovuti dalla pubblica ammini-<br />

NAUTIC SERVICE / 71<br />

ANALISI FINANZIARIA

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