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Investire per crescere:<br />
otto strategie<br />
L’Italia è il paese con le famiglie<br />
meno indebitate d’Europa e le piccole<br />
e medie imprese più indebitate<br />
del continente. È una contraddizione<br />
non più sostenibile, soprattutto<br />
nel mercato “globale” contemporaneo.<br />
Le aziende italiane devono ricapitalizzarsi,<br />
non solo per la crescita,<br />
quanto per la loro stessa sopravvivenza.<br />
Da uno studio Prometeia, la<br />
patrimonializzazione delle nostre<br />
imprese è inferiore alle aziende<br />
europee concorrenti, con percentuali<br />
dal 30% al 20%, per classi crescenti<br />
di fatturato.<br />
Dunque, servono capitali freschi,<br />
propri o di terzi. Come sostiene la<br />
Confindustria, è tempo di “cambiare<br />
marcia”. Le modalità per poterlo<br />
fare possono essere sintetizzate in<br />
alcuni elementi strategici. Di seguito<br />
indichiamo le otto strategie principali<br />
per raggiungere questo<br />
scopo.<br />
1) Costituzione di un Fondo Italiano<br />
di Investimento per le Piccole e<br />
Medie Imprese italiane, con fatturato<br />
compreso tra 10 e 50 milioni di euro.<br />
Con l’obiettivo di favorire<br />
la ricapitalizzazione di<br />
15.000 aziende italiane,<br />
delle quali 2/3 nel manifatturiero,<br />
le principali banche<br />
del paese sono già impegnate,<br />
insieme al Ministero<br />
del Tesoro, alla Cassa dei<br />
Depositi e Prestiti, e alla<br />
Confindustria, nella costituzione<br />
di un fondo dedicato<br />
ai soli investitori istituzionali.<br />
Entro la fine del 1° semestre<br />
del 2010, dovrebbero<br />
giungere i primi investimenti<br />
finalizzati a creare<br />
una fascia più ampia di<br />
aziende di medie dimensioni,<br />
in grado di competere<br />
nel mercato internazionale.<br />
2) Favorire l’accesso alla<br />
moratoria dei debiti.<br />
Già il 35% delle imprese italiane ha<br />
inoltrato le richieste alle banche di<br />
riferimento. Nel corso del primo<br />
semestre 2010 sarà possibile verificare<br />
l’impatto di tali procedure sui<br />
bilanci aziendali.<br />
3) Utilizzo dei fondi di garanzia<br />
offerti dallo Stato e dai Consorzi di<br />
categoria, in coordinamento con i<br />
principali istituti bancari. Il successo<br />
di tale iniziativa, consolidata ormai<br />
da un anno, può essere sintetizzata<br />
dai tassi di incremento delle richieste,<br />
in alcune aree geografiche<br />
anche in tripla cifra.<br />
È bene ricordare che tali domande<br />
possono essere utilizzate anche per<br />
garantire aumenti di capitale delle<br />
aziende.<br />
4) Uso degli incentivi fiscali già esistenti<br />
quali: detassazione degli<br />
investimenti in nuovi macchinari<br />
(cosiddetta Tremonti-ter); incentivo<br />
alla patrimonializzazione delle<br />
società (conosciuto anche come<br />
bonus-patrimonializzazione, cumulabile<br />
con il precedente); taglio dell’acconto<br />
Irpef; riduzione dell’IRAP;<br />
detassazione dei salari di secondo<br />
livello; bonus per le aggregazioni di<br />
imprese; incentivi per le reti di<br />
impresa.<br />
5) Certificazione dei crediti con<br />
la pubblica amministrazione.<br />
L’azienda deve poter ottenere dalla<br />
SACE delle anticipazioni sui pagamenti<br />
dovuti dalla pubblica ammini-<br />
NAUTIC SERVICE / 71<br />
ANALISI FINANZIARIA