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congresso

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democristiani susseguitisi, nel nostro paese dal dopoguerra ad oggi con il<br />

neo-regime renziano, dall’istituzione democratica intollerabilmente<br />

burocratizzata e farraginosa che ha dimostrato inequivocabilmente il proprio<br />

carattere utopico nonché la propria inefficacia e dalla mancanza di risultati,<br />

dal timore prodotto dalla costatazione che, per esempio, «se si denuncia la<br />

fabbrica della morte, poi è inevitabile che qualcuno faccia fare a Taliercio la<br />

fine che ha fatto»), quella via di espressione deviata della rivolta si chiude e<br />

ogni proletario che oggi si sveglia alla rivolta deve cercare altre vie.<br />

Oggi i revisionisti rifuggono dalle lotte rivendicative e dalle proteste nel<br />

cui ambito contenevano l'energia di tanti proletari, valorizzandola ed<br />

esaurendola. Negli anni 70 è stato dimostrato che le lotte rivendicative, che<br />

sembravano essere solo un efficace diversivo dalla lotta rivoluzionaria per il<br />

potere, sono invece state levatrici di coscienza politica e di ribellione, il<br />

terreno su cui è rinata la lotta politica rivoluzionaria. La parte maggiore<br />

delle risorse dei revisionisti e dei sindacati di regime oggi è spesa, sempre<br />

più diffusamente e ossessivamente, per riuscire a controllare i lavoratori.<br />

Contenere, controllare, riassorbire i COBAS, reprimerli nella misura a ciò<br />

necessaria, introdurre codici di autoregolamentazione, mantenere il<br />

monopolio della rappresentanza e della contrattazione, moderare le richieste<br />

e renderle compatibili: questa è la loro occupazione principale. È poca cosa<br />

che da alcuni anni i revisionisti debbano costantemente guardarsi le spalle<br />

da iniziative di base e preoccuparsi di sedare le lotte anziché porsi come<br />

promotori e organizzatori di esse?<br />

Questo li indebolisce, come già oggi è chiaro persino nonostante l'assenza<br />

del movimento rivoluzionario sul terreno delle lotte rivendicative e<br />

dell'orientamento della protesta delle masse. Questo apre un terreno<br />

importante d'azione per il movimento rivoluzionario. Coltivare questo<br />

terreno è una questione di resistenza e di vita del partito, oltre che un<br />

aspetto necessario del suo carattere di classe.

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