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congresso

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trionfare la nostra causa, la comprensione delle tendenze, molteplici e<br />

contraddittorie, insite nel movimento della società, di cui siamo parte. Le<br />

cose possono evolvere in più direzioni: ma in direzioni tutte poste e date<br />

oggettivamente, sono quelle e non altre; l'esito di un movimento non è mai<br />

univoco e scontato. La nostra attività è tesa a far prevalere, tra le tendenze<br />

oggettive, quella che corrisponde ai nostri obiettivi. Ciò è tutt'altra cosa che<br />

trascinarsi alla coda degli avvenimenti e dei movimenti, tutt'altro che<br />

attendere che le cose si compiano per loro conto. Così potrebbe forse agire<br />

chi fosse convinto che le cose possono andare solo in un modo (3).<br />

(3) Chi sostiene che ogni movimento può avere un solo esito ha una<br />

concezione meccanicista della realtà.<br />

Chi, oltre ad avere una concezione meccanicista della realtà, non è ben<br />

sicuro di volere quell'esito, non si considera parte di una società che si<br />

muove sì verso quell'esito ineluttabile ma camminando sulle gambe degli<br />

individui che la compongono, allora sarà un attendista o codista. Plekhanov<br />

nel suo scritto Il ruolo della personalità della storia, rammenta però<br />

giustamente anche il caso contrario, cioè che il fatalismo può<br />

accompagnarsi con un'energica attività e favorirla. Tanto poco univoco è il<br />

rapporto tra azione e idee!<br />

Il nostro obiettivo attuale non è rendere i soggettivisti condiscendenti nei<br />

nostri confronti, accodandoci alle loro fantasticherie e andando con loro a<br />

sbattere la testa contro un muro, con la scusa che anch'essi sono nel campo<br />

della rivoluzione e che erano nostri compagni di lotta fino a ieri.<br />

Proprio perché eravamo compagni fino a ieri, quindi partecipi degli stessi<br />

errori, e assieme siamo «caduti nel fosso», oggi dobbiamo rompere, se<br />

vogliamo uscirne, proprio con quello che essi si ostinano a essere e a<br />

conservare.<br />

Non possiamo confonderci e/o subordinarci a loro. Ogni volta che nel

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