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congresso

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movimento delle masse raggiunge un certo livello, si manifestano tendenze<br />

a passare alla lotta armata. Dobbiamo trovare il modo per dare uno sviluppo<br />

positivo a queste tendenze, consolidare i compagni più affidabili che<br />

prendono questa strada, far in modo che queste tendenze non degenerino,<br />

che perseguano obiettivi utili alla causa. D'altra parte non dobbiamo<br />

accogliere nel partito chiunque anche seriamente e con la massima<br />

devozione alla causa imbraccia le armi. Andrebbe a scapito del ruolo del<br />

partito, come già si è visto negli ultimi anni 70.<br />

Non si può accettare la tesi che nella fase di accumulazione delle forze in<br />

condizione di accerchiamento da parte delle forze borghesi la lotta armata<br />

deve essere in linea di principio condotta da organizzazioni formate solo da<br />

membri del partito e che le masse devono limitarsi ad un'azione «pacifica»,<br />

ossia che il partito deve scoraggiare e reprimere ogni tendenza di massa ad<br />

usare le armi.<br />

Ciò contrasta con la natura del rapporto partito/masse. Il partito ha la<br />

funzione di raccogliere e rendere sistematico ed organico quello che tra le<br />

masse esiste in modo confuso e diffuso. Questo rapporto in linea di<br />

massima vale per tutti i campi, per la propaganda e l'agitazione come per la<br />

lotta armata. La tesi della creazione in linea di principio di strutture militari<br />

composte solo da membri del partito è una tesi settaria, perché pone ostacoli<br />

alla mobilitazione delle masse in campo militare e alla direzione del partito<br />

nel movimento delle masse in questo campo e quindi alla direzione in<br />

generale. Questo carattere settario è venuto in luce quando è stata messa in<br />

pratica (ad es. nel 1921 dal Partito Comunista d'Italia nell'ambito della<br />

guerra civile contro i fascisti). Questa tesi «di principio» inoltre limita<br />

anche l'azione armata del partito perché se tra le masse non cresce uno<br />

spirito rivoluzionario, e uno spirito rivoluzionario non cresce se non si<br />

alimenta di attività rivoluzionarie e quindi anche di azioni armate,<br />

inevitabilmente l'attività combattente del partito, pur utile e necessaria per<br />

gli effetti positivi che provoca di per sé, diventa contemporaneamente un

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