22.06.2016 Views

congresso

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

1. La crisi politica della classe dominante che durò fino quasi alla fine degli<br />

anni 70, quando si risolse con la formula del pentapartito, con l'alternanza<br />

dei partiti nella carica di capo del governo e con l'avvento del binomio<br />

Pertini-Craxi.<br />

2. La grande mobilitazione di massa che offrì spontaneamente appoggi,<br />

sostegni e reclute, nonostante le organizzazioni combattenti non avessero<br />

una linea per promuovere appoggi e legami e per il reclutamento.<br />

3. Il carattere offensivo della tattica delle organizzazioni combattenti, che<br />

mantenevano l'iniziativa mentre il PCd'I nel ventennio aveva una tattica<br />

difensiva che si basava unicamente su tecniche di clandestinità.<br />

Il partito può agire, entro certi limiti, sul primo fattore con operazioni di<br />

destabilizzazione accuratamente mirate («colpire il cuore dello Stato») e<br />

con operazioni politiche più complesse, giocando sulle contraddizioni<br />

economico-politiche interne alla classe dominante che sono numerose e<br />

profonde e destinate a rinnovarsi ed acuirsi, anche se non può creare per<br />

sola sua iniziativa una situazione di crisi politica della classe dominante.<br />

Il partito può agire sul secondo fattore nel senso di sopperire alla mancanza<br />

di un apporto spontaneo di sostegni, appoggi e reclute, sviluppando apposite<br />

linee di lavoro volte a procurarsi appoggi e al reclutamento, sviluppando<br />

un'ampia e mascherata attività nel movimento di massa in appoggio alla sua<br />

azione clandestina, sfruttando bene gli appoggi che il movimento di massa<br />

dà nei periodi della sua crescita.<br />

Il terzo fattore è tutto nelle mani del partito. Infatti si tratta di mantenere<br />

l'iniziativa tattica in ogni campo, compreso quello militare (disarticolazione<br />

temporanea delle strutture della controrivoluzione), di mantenere sempre<br />

l'offensiva sul piano tattico, di non attestarsi a difendere posizioni «di<br />

prestigio» e di salvaguardare il più possibile i compagni che svolgono lavori<br />

legali, certamente impegnati in operazioni che in gergo militare si direbbero<br />

«suicide», a scarsa probabilità di sopravvivenza. E' un'arte che dobbiamo<br />

ancora completamente imparare, come del resto tutta l'arte del lavoro

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!