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congresso

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attuta nel 1905; i bolscevichi russi furono sconfitti nel luglio 1917; più di<br />

15.000 comunisti tedeschi furono uccisi in seguito all'abile provocazione e<br />

alle astute manovre di Scheidemann e di Noske, in combutta con la<br />

borghesia e i generali monarchici; in Finlandia e in Ungheria infuria il<br />

terrore bianco. Ma in tutti i campi e in tutti i paesi, il comunismo si tempra e<br />

cresce; le sue radici sono così profonde, che le persecuzioni non lo<br />

indeboliscono, non lo spossano, ma lo rafforzano. Per avviarci più sicuri e<br />

più saldi alla vittoria, ci manca una cosa sola: e cioè che tutti i comunisti di<br />

tutti i paesi acquistino la coscienza vasta e profonda della necessità di essere<br />

quanto più possibile flessibili nella loro tattica. Al comunismo che si<br />

sviluppa rigogliosamente, specialmente nei paesi più progrediti, manca ora<br />

questa coscienza e la capacità di applicarla nella pratica.<br />

Un'utile lezione potrebbe (e dovrebbe) essere ciò che è avvenuto dei capi<br />

della 2° Internazionale, dei marxisti così sapienti e così devoti al socialismo,<br />

come Kautsky, Otto Bauer e altri. Essi erano pienamente coscienti della<br />

necessità di una tattica flessibile, avevano studiato e insegnato agli altri la<br />

dialettica marxista (e molto di quanto essi hanno fatto a questo riguardo<br />

rimarrà per sempre prezioso patrimonio della letteratura socialista); ma<br />

nell'applicazione di questa dialettica hanno commesso un tale errore, ovvero<br />

nella pratica si sono dimostrati così non dialettici, si sono dimostrati così<br />

incapaci di valutare il rapido mutamento delle forme e il rapido riversarsi di<br />

un nuovo contenuto nelle vecchie forme che la loro sorte non è molto più<br />

invidiabile della sorte di Hyndman, di Guesde, di Plekhanov. La cagione<br />

principale del loro fallimento sta nel fatto che essi «sono rimasti in<br />

contemplazione» di una determinata forma di sviluppo del movimento<br />

operaio e del socialismo, hanno dimenticato che quella forma è unilaterale,<br />

hanno avuto paura di assistere alla brusca svolta che era divenuta inevitabile<br />

a causa delle condizioni obiettive, e hanno continuato a ripetere verità<br />

semplici e risapute, a prima vista incontestabili: tre è maggiore di due. Ma<br />

la politica assomiglia più all'algebra che all'aritmetica e più ancora alla

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