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Due opposte collezioni di apoftegmi: la Floresta Española di ...

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<strong>Due</strong> apposte <strong>collezioni</strong> <strong>di</strong> <strong>apoftegmi</strong> 163<br />

La realizzazione dell’ideale estetico-persuasivo invocato dal<strong>la</strong> retorica<br />

sacra dell’epoca, che utilizza <strong>la</strong> metafora del<strong>la</strong> trasformazione floreale in frutti<br />

spirituali, viene utilizzata dal citato censore del<strong>la</strong> Nova <strong>Floresta</strong> per una ve<strong>la</strong>ta<br />

riven<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> carattere nazionale che parrebbe rafforzare <strong>la</strong> primaria motivazione<br />

antagonistica <strong>di</strong> tipo spirituale nei confronti del<strong>la</strong> collezione spagno<strong>la</strong>:<br />

«Da Nova <strong>Floresta</strong> Portugueza posso affirmar sem duvida, que sahirá a publico<br />

florecendo : Florens egre<strong>di</strong>etur. Mas nel<strong>la</strong> verão, até os olhos da inveja, que igualmente<br />

florece e frutifica : Florebit, e germinabit» 159 . Tale venatura nazionalistica<br />

consente, se non altro, <strong>di</strong> contestualizzare brevemente l’opera bernardesiana recuperando<br />

alcuni fattori storico-economici determinanti. In effetti, il 13 febbraio<br />

1668, con <strong>la</strong> me<strong>di</strong>azione dell’ambasciatore inglese, era stata firmata a Lisbona<br />

<strong>la</strong> pace con <strong>la</strong> Spagna: solo a partire da tale data il Portogallo vide ufficialmente<br />

riconosciuta l’in<strong>di</strong>pendenza politica ripristinata dal re D. João IV con <strong>la</strong> sollevazione<br />

dell’1 <strong>di</strong>cembre 1640 160 . Dal punto <strong>di</strong> vista politico, si aprì allora un periodo<br />

<strong>di</strong> re<strong>la</strong>tiva sicurezza militare e <strong>di</strong> maggiore stabilità interna, dopo le vicende<br />

che avevano condotto al<strong>la</strong> deposizione del re D. Afonso VI e all’allontanamento<br />

del valido conte <strong>di</strong> Castelo Melhor 161 . Sul finire del secolo, inoltre si determinò<br />

una favorevole svolta economica dovuta al<strong>la</strong> scoperta e allo sfruttamento delle<br />

miniere aurifere del Brasile, che tuttavia provocò un sempre più accentuato <strong>di</strong>savanzo<br />

commerciale. L’entità dell’oro che raggiungeva Lisbona andò progressivamente<br />

aumentando: dai primi 514 Kg. inviati nel 1699, si passò ai 4406 Kg. del<br />

1703 ed ai 14.500 Kg. raggiunti nel 1712 162 . A partire dal 1703, però, <strong>la</strong> salute <strong>di</strong><br />

159 Entrambe le citazioni dall’e<strong>di</strong>zione antica; M. BERNARDES, Nova <strong>Floresta</strong>, ed. cit., ij.<br />

160 Sulle c<strong>la</strong>usole contrattuali e sulle vicende del<strong>la</strong> guerra segnalo: Caetano BEIRÃO, Vinte e oito anos<br />

de história, in IV Congresso do mundo português, VII, (1940), 737-738.<br />

161 Morto D. João IV nel 1656, data <strong>la</strong> minore età dell’erede, <strong>la</strong> reggenza del regno era stata assunta<br />

dal<strong>la</strong> regina D. Luisa de Gusmão. D. Afonso VI eletto al trono nel 1662, colpito a tre anni dal<strong>la</strong><br />

meningite, era fisicamente e mentalmente incapace <strong>di</strong> governare e tanto <strong>la</strong> sovranità interna, quanto <strong>la</strong><br />

problematica guerra <strong>di</strong> emancipazione dal<strong>la</strong> Spagna furono effettivamente gestite dal conte <strong>di</strong> Castelo<br />

Melhor e dal gruppo nobiliare a lui collegato. La fuga del<strong>la</strong> regina D. Maria Francisca <strong>di</strong> Savoia in convento,<br />

<strong>la</strong> sua richiesta <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento del matrimonio, il giu<strong>di</strong>zio ecclesiastico volto a stabilire <strong>la</strong> non<br />

consumazione dello stesso, <strong>la</strong> pressione del<strong>la</strong> fazione aristocratica legata al fratello Pedro, costrinsero<br />

D. Afonso VI a rinunciare al<strong>la</strong> regalità il 22 novembre 1667.<br />

162 A. H. de Oliveira MARQUES, História de Portugal, Lisboa, 1975, I, 529. La morte <strong>di</strong> Carlo II<br />

d’Asburgo, il 1 novembre 1700, e <strong>la</strong> crisi europea determinatasi per il problema del<strong>la</strong> successione al trono<br />

spagnolo impe<strong>di</strong>rono <strong>di</strong> fatto al Portogallo, considerata <strong>la</strong> sua vicinanza strategica, <strong>di</strong> poter mantenere<br />

l’opportuna neutralità. Nel timore <strong>di</strong> inimicarsi Francia e Spagna, D. Pedro II rispettò inizialmente<br />

<strong>la</strong> designazione del defunto sovrano in favore <strong>di</strong> Filippo d’Angiò, nipote <strong>di</strong> Luigi XIV, accettando<br />

<strong>di</strong> firmare il trattato <strong>di</strong> Parigi del 18 giugno 1701. In seguito, però, le sconfitte francesi in Italia e<br />

sul Reno, ma soprattutto <strong>la</strong> minaccia del<strong>la</strong> flotta britannica, convinsero il re portoghese ad annul<strong>la</strong>re<br />

quell’accordo e a stabilire una nuova alleanza <strong>di</strong>fensiva e offensiva con <strong>la</strong> regina Anna d’Inghilterra,<br />

con Leopodo I d’Austria e con gli stati o<strong>la</strong>ndesi, concordata a Lisbona il 16 maggio 1703. Il rapporto

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