Due opposte collezioni di apoftegmi: la Floresta Española di ...
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<strong>Due</strong> apposte <strong>collezioni</strong> <strong>di</strong> <strong>apoftegmi</strong> 185<br />
pora purifica, sarà degna <strong>di</strong> godere del<strong>la</strong> beatitu<strong>di</strong>ne celeste. Le metaforiche argutezze<br />
<strong>di</strong>vine <strong>di</strong>mostrano <strong>di</strong> gran lunga <strong>la</strong> loro superiorità e, mentre nell’eloquenza<br />
umana è possibile <strong>di</strong>stinguere solo il senso proprio dal figurato, nel<strong>la</strong> Divina Mitologia<br />
all’interno del<strong>la</strong> proprietà letterale s’inserisce l’acutezza tropologica, sotto<br />
<strong>di</strong> questa quel<strong>la</strong> allegorica e più in profon<strong>di</strong>tà ancora si trova l’anagogica: «talche<br />
in una paroletta avrai tre Concetti; & in un Concetto tre Metafore» 222 . A questo<br />
punto, Tesauro può riferirsi <strong>di</strong>rettamente a quei Pensieri che comunemente sono<br />
chiamati CONCETTI PREDICABILI, che sono ormai considerati con tale favore<br />
ed ammirazione da far apparire scipida & <strong>di</strong>giuna ogni pre<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong><br />
<strong>di</strong> Dio che non comprenda tai dolcezze. Un argomento che, per quanto sia <strong>di</strong> sua<br />
conoscenza, ancora non è stato trattato da alcuno. Deve anzitutto risultare chiaro,<br />
afferma, che non un testo letterale del Vangelo, non una nuda narrazione del Vecchio<br />
Testamento, non un’auctoritas <strong>di</strong> qualche scrittore sacro o una solida ragione<br />
teologica, né ancor meno una sottigliezza filosofica, né alcuna ragione morale, né<br />
un exemplum meraviglioso o una profana e curiosa eru<strong>di</strong>zione, sarà identificabile<br />
con tale concetto. Sono due gli aspetti che compongono questa realizzazione ingegnosa:<br />
<strong>la</strong> Materia Sacra, fondata sul<strong>la</strong> Scrittura, e <strong>la</strong> Forma arguta, fondata su <strong>di</strong><br />
una metafora che determini un senso Tropologico, Allegorico o Anagogico <strong>di</strong>verso<br />
da quello letterale fornito dal testo sacro. Tali Concetti arguti non sono utilizzati<br />
dai Teologi, che usano argomentazioni letterali e conseguenti per confermare le<br />
loro Tesi, bensì sono prerogativa principale degli oratori sacri, che tessono i loro<br />
sermoni <strong>di</strong> concetti ingegnosi, inaspettati e popo<strong>la</strong>ri. Il Concetto Pre<strong>di</strong>cabile, definito<br />
dal Tesauro, si presenta come: «un’ Argutia leggiermente accennata dall’Ingegno<br />
Divino: leggiadramente sve<strong>la</strong>ta dall’ Ingegno humano: & rifermata con l’<br />
autorità <strong>di</strong> alcun Sacro Scrittore» 223 . Come si vede, il merito del<strong>la</strong> costruzione ingegnosa<br />
va sud<strong>di</strong>viso tra Dio che l’ha in<strong>di</strong>cata e il pre<strong>di</strong>catore che per primo l’ha<br />
mostrata al mondo adattando<strong>la</strong> al proprio scopo. Essa risulta tanto più degna <strong>di</strong><br />
lode quanto maggiormente partecipa delle qualità dell’arguzia che sono: Proprietà,<br />
Novità, Allusione ingegnosa, & Riflessione ammirabile. Dopo aver esemplificato<br />
questa arguzia sacra me<strong>di</strong>ante le otto specie metaforiche da lui delineate, Tesauro<br />
propone un vero e proprio Trattato dei concetti pre<strong>di</strong>cabili, il cui non unico interesse<br />
è quello <strong>di</strong> fornire anche una breve sintesi dell’origine <strong>di</strong> tale modus prae<strong>di</strong>can<strong>di</strong><br />
224 . Con superiore abilità rispetto ai primi esempi italiani che cercarono <strong>di</strong><br />
222 Ibidem, 61.<br />
223 Ibidem, 65.<br />
224 Ibidem, 501-540. Il primo che nel XVI secolo ha iniziato a mo<strong>di</strong>ficare lo stile parenetico, secondo<br />
Tesauro, è stato Cornelio Musso (1511-1574), detto il Bitonto, dando vita ad un tipo <strong>di</strong> sermone,<br />
in realtà, più copioso che e<strong>la</strong>borato. In esso, egli mesco<strong>la</strong>va argomentazioni alte e basse, tuttavia le<br />
pre<strong>di</strong>che si mostravano eccessivamente dottrinarie, con molte citazioni del<strong>la</strong> Sacra Scrittura considerate<br />
letteralmente più che in modo arguto, e le stesse interpretazioni simboliche e figurali ricercavano più <strong>la</strong>