Riders N106

Riders La Prima Rec.
Bisogna prenderci
l'occhio con gli
ingombri e capire
come si fa a curvare,
poi è come guidare
una giostra...
HARLEY-DAVIDSON TRIKE FREEWHEELER
A TRIKE IN THE NIGHT
a Articolo di Alberto Cecotti
b Foto di Luciano Consolini
È LARGA COME UNA SMART, PESANTE COME UN PACHIDERMA,
HA UN BAULE CHE CONTIENE L’ARMADIO DI CASA E CON LEI PUOI
ANDARE A COMANDARE PER LE STRADE.È IL TRIKE HARLEY-
DAVIDSON FREEWHEELER. DOPO UNA NOTTE PASSATA INSIEME
ABBIAMO CAPITO CHE... TRE RUOTE MUOVONO L’ARROGANZA.
Freewheeler. Nome cucito su misura per questa
super Harley-Davidson. Una moto, pardon, un
trike, per sentirsi liberi di sbattersene delle
convenzioni, di fregarsene di ciò che pensano o
dicono gli altri e per godersi qualcosa di unico.
Un mezzo che di primo acchito può sembrare
ostico, difficile da capire e da guidare (che è
anche un po' vero), al limite dell’assurdo. Sembra
quasi un prototipo, un mezzo da museo, finché
non lo conosci. Sfrontato nella sua inutile
imponenza. In numeri: lunghezza 2.615 mm,
altezza sella 700 mm, interasse 1.670 mm e
serbatoio benza da 22,7 litri: una cisterna, ma
serve perché beve senza ritegno. Sulle strade
si nota solo lei (o lui, boh...). Di certo, è l’antitesi
della razionalità e della sobrietà messe insieme.
Una creatura talvolta incomprensibile,
soprattutto per noi europei: il più delle volte
circola sacrificata sulle strade e spesso è
fonte di imbarazzo e disagio. Inutile dire che
io l’ho adorato sin dal primo momento, proprio
per questo. Del resto, quando provi di tutto di
più, ti esalti per la cosa strana, vale un po' in
(quasi) tutti i settori, no? Comunque, il problema
si riscontra sostanzialmente nel traffico urbano
della città: conviene rassegnarsi e mettersi in
coda se non si vuole rischiare di lasciare uno dei
due ruotoni posteriori attaccato a una macchina,
a un tram o a un palo, per poi proseguire in bilico
sulle due rimanenti in stile Holer Togni. La guida,
alla fine, non è così drastica ma l'impatto è
tosto: è come circolare con una Ultra Glide
Classic dotata di tripla valigia laterale esposta,
che tradotto vuol dire essere larghi come
una Smart, e per una moto vuol dire essere
ingombranti, lenti e scomodi. Un problema
risolvibile, in parte, prendendoci la mano e
allenando l’occhio, ma più che altro è meglio
utilizzare questa moto su spazi aperti oppure
quando il traffico metropolitano si attenua per
lasciar spazio alla notte. Tanto, chi si permette
un mezzo così, che costa una botta da 30.200
euro, ha sicuramente anche una moto da tutti
i giorni, ed è quella che userà per muoversi
negli orari di punta, che sono ambiti infami per
Mr. Freewheeler. Cos'è, poi? Stilisticamente
trasmette la pregiata essenzialità cruiser in
un telaio tipico H-D riadattato, che permette,
grazie al triplo appoggio a terra, di andare
28