Riders N106

Riders
Magazine n.106
SEX IN THE JUNGLE
TRADIRE
SI DEVE
CORNUTI, CORNONI, CORNONI SALUTISTI NON DISPERATE.
GIUSEPPE CRUCIANI ELOGIA IL TRADIMENTO COME AVEVA
GIÀ FATTO DOSTOEVSKIJ PRIMA DI LUI
c Illustrazioni
di Francesco "Cutway" Tagliavia
Ritratti di Ornella Rondinella
per davvero, in jeans, maglietta e scarpe
da ginnastica. Una serata in cui spesso
basta davvero poco perché qualcuno lo
superi tutto d’un tratto, quel famoso limite.
Saranno i liquidi persi in gara e reintegrati
a suon di champagne, sarà la tensione
che finalmente cala, ma non è raro
vedere scene degne di una nottata tardo
adolescenziale, con gente collassata sui
divanetti, o portata fuori a braccia. Tutti
insieme, una volta ogni tanto, dai festaioli
notoriamente più hardcore, come
Raikkonen, a quelli che non t’aspetti,
come Alonso e Vettel: tutti uniti, dopo
la guerra del weekend, tutti ossessionati
dalle sensazioni forti, dalle emozioni
adrenaliniche, o semplicemente, per
una sera, da quelle alcoliche!
VICKY PIRIA
Pilota di auto, donna più veloce d'Italia
N
Non è necessario condividere per forza quello
che state per leggere. Ma è curioso osservare
che molte delle pratiche che oggi sembrano
nuove, moderne, contemporanee, un parto
insomma di questi tempi così fluidi, siano già
state teorizzate e pensate secoli fa. Prendiamo
il matrimonio e, per capirci, l'idea della famiglia
tradizionale. Bene, un tizio di nome Charles
Fourier, un socialista utopista vissuto in Francia
tra Sette e Ottocento, propugnava già allora il
superamento della famiglia monogamica, e
dunque quello che si direbbe ora il poliamore
o il libertinaggio concordato della coppia. Per
lui il matrimonio era prostituzione legalizzata
dove l’interesse è al centro di tutto. L’uomo,
sosteneva, non deve avere una sola partner
e le donne devono avere più uomini. Anzi, lo
studioso transalpino denunciò l’oppressione
e l’avvilimento delle donne all’interno del
matrimonio, e la conseguente necessità delle
corna. Compose persino una tavola analitica
del cornificio, una descrizione degli ottanta
modi in cui un marito può essere cornuto. Dal
cornuto classico, che è un geloso che ignora
la sua disgrazia e si crede il solo possessore
di sua moglie, al cornone che è quello ben
informato dei tradimenti della consorte, ma si
oppone goffamente alle sue corna diventando
oggetto di derisione per la sua collera e i suoi
scoppi d’ira, passando per il cornuto salutista,
che si astiene per ordine del medico e la moglie
non può far altro che ricorrere ai sostituti, ed
egli non ha diritto di lamentarsi. Ma delle corna
parlò anche Dostoevskij, in Delitto e Castigo:
«Sono semplicemente la conseguenza
naturale di qualsiasi matrimonio legale, un suo
correttivo, una protesta, cosicché, in questa
accezione non sono per niente umilianti... E
se un giorno io sarò legalmente sposato sarò
perfino contento di portarle, queste vostre
maledettissime corna, e dirò a mia moglie
Amica mia, finora ti ho soltanto amata,
adesso ti rispetto perché sei stata capace
di protestare... Quando le corna si fanno
apertamente, come nella libera unione, allora
non esistono più, sono impensabili e addirittura
perdono il nome di corna... Che il diavolo mi
porti, talvolta penso che se mi dessero moglie,
ma no, che dico, se mi sposassi, forse sarei
proprio io a condurre un amante da mia moglie,
qualora lei tardasse a trovarselo. Amica mia, le
direi, io ti amo ma desidero anche che tu mi
stimi, quindi eccoti qua…». Due geni, questi qui.
La verità è che non abbiamo inventato nulla.
Era tutto già scritto.
GIUSEPPE CRUCIANI Provoca, sconvolge,
conduce La Zanzara su Radio24
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