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<strong>Riders</strong><br />
Magazine n.106<br />
C’È IL PANZONE CHE A VEDERLO NON GLI DARESTI DUE LIRE<br />
E POI TI PASSA SULLE ORECCHIE COME UN RULLO COMPRESSORE<br />
IN MULATTIERA. C’È IL FREQUENTATORE SERIALE DI MOTOCAVALCATE<br />
CHE VA PIANO IN STILE RUSPA. C’È IL NOVIZIO CHE SI METTE<br />
IN GIOCO E FA FIGURACCE EPOCALI. ALL’ADVENTURE RALLY LA REGOLA<br />
È PRIMA AIUTARE CHI SBAGLIA, POI SFOTTERLO TUTTA LA SERA<br />
La quota di 299 euro<br />
dà diritto<br />
a un pacchetto che<br />
comprende: kit di<br />
benvenuto, guide<br />
professioniste, tracce<br />
GPS da inserire nei<br />
propri navigatori,<br />
assistenza tecnica<br />
per moto e pneumatici,<br />
assistenza medica,<br />
veicoli di supporto,<br />
3 cene, fotografi<br />
professionisti<br />
e molto altro. Per<br />
le prossime edizioni<br />
info su ktm-adventurerally.com.<br />
muove in questa direzione, ma K è fra le più attive. Tornando<br />
all’Adventure Rally, girando per Campo Smith (punto base<br />
dell’evento a Bardonecchia) si vedono cose e gente straordinaria:<br />
moto Meoni replica, magari parcheggiate a fianco ad<br />
altre di ultimissima generazione, con l’elettronica più evoluta,<br />
oppure enduro racing a fianco di altre stanche e vissutissime<br />
compagne di viaggio. C’è persino qualche moto d’epoca<br />
ma con un’ immutata anima viva e verace. In alcuni<br />
casi feroce, come quegli straordinari personaggi un po’<br />
vissutelli che non mollano e non si rassegnano neppure a<br />
legarli. C’è il panzone che a vederlo non gli dai due lire come<br />
pilota, e poi ti passa sulle orecchie come un rullo compressore<br />
in mulattiera, magari a cavallo di un ferro masticato da<br />
decenni. Niente di più facile che pur essendo sfatto fisicamente<br />
da apparire come l’anti atleta per eccellenza, magari<br />
abbia anni di gare di regolarità/enduro alle spalle e, soprattutto...<br />
non ha mai smesso. Prova a fermarlo, o superarlo,<br />
quello. Ti giochi tutto, ma non ce la fai. C’è il frequentatore<br />
seriale di tutte le motocavalcate d’Europa che va piano come<br />
una ruspa ma non si ferma come un trattore e si porta, a ogni<br />
giro, tutto quanto possa essere utile per far ripartire una<br />
moto in panne; che poi non sarà mai la sua a fermarsi, perché<br />
è lucidata a specchio e tenuta come una factory, ma sarà<br />
sempre prontissimo ad aiutare il prossimo. Perché l’endurista<br />
doc è così: prova quasi più soddisfazione ad aiutare il<br />
fratello sconosciuto, che a ricevere complimenti per aver<br />
terminato un rally. Sono i migliori. Quelli poco esperti si<br />
mettono in gioco, fanno figuracce epocali, ci provano ma non<br />
ci riescono, magari non riescono ad affrontare il più facile dei<br />
sentieri, ma troveranno sempre chi li aiuta e mai nessuno che<br />
li sfotta, a patto che non sia della stessa combriccola, altrimenti<br />
sì che la rivalità bonaria diventa competizione, onesta,<br />
fonte di reciproci sfottò. E quando uno sbaglia, alla sera viene<br />
massacrato dal resto della compagnia, tutta unita contro il<br />
maldestro e sfortunato pilota. E giù tutti a ridere. Sono famiglie.<br />
Dove lo trovi un altro mondo così, oggi? Per questo è<br />
bello viverlo, perché ritrovi valori umani rari nel quotidiano,<br />
o in altre discipline anche amatoriali dove spesso l’invidia<br />
supera di gran lunga la passione. Non manca all’appello<br />
qualche giovanissimo, magari accompagnato dal padre<br />
o da un amico di mezza età, con moto, accessori e vestiti full<br />
Power Parts che ti verrebbe voglia di rubargli tutto da quanto<br />
è figo. Ma è invidia bella, sana, di riconoscimento. Apprezzamento<br />
per quel mondo: dal modo di vestire, di comportarsi,<br />
di andare in moto, di divertirsi, di sfidarsi, di non riuscirci. Il<br />
non farcela non è delusione ma voglia di riprovare: scuola<br />
di vita, specie per gli adolescenti (pochi ma buoni) presenti.<br />
Gli orange men sono belli anche quando non sono belli.<br />
Tutti uguali nello spirito, anche se diversi nell’interpretazione.<br />
Sono irriducibilmente appassionati. E insaziabili.<br />
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