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Riders N106

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<strong>Riders</strong><br />

La Quarta<br />

Talk<br />

QUELLA VOLTA CHE...<br />

VIDI MAMOLA<br />

IPNOTIZZATO<br />

F<br />

SONO STATO PIONIERE<br />

DEI SIMULATORI<br />

VIRTUALI SENZA SAPERLO<br />

Fra le molte cose che cambiarono il mondo degli<br />

sport a motore, soprattutto la Formula 1, c’è<br />

l’arrivo e l’uso dei simulatori che permettono ai<br />

piloti di provare i gran premi seduti comodamen-<br />

te, si fa per dire, su una macchina virtuale che ti fa<br />

sentire come se tutto ciò sia vero. Era il 1998 ed<br />

ero il team manager della Cagiva che aveva appena<br />

assunto Randy Mamola come pilota di punta<br />

nella classe 500 cc. Ricordo che eravamo nel mitico<br />

circuito di Laguna Seca, in California, dove già<br />

al giovedì le colline erano strapiene di gente e<br />

nell’aria si sentiva un profumo di erba fumata. Ero<br />

insieme a Randy nel suo piccolo caravan quando<br />

si presenta un medico, amico del pilota Ed Conboy,<br />

con in mano una valigia. All’interno un armamentario<br />

tecnico. Mi metto da parte e vedo che<br />

inserisce un disco nel monitor di un piccolo televisore<br />

dove è ben marcato il circuito di Laguna<br />

Seca. Il medico mette dei sensori sulle tempie<br />

di Mamola e incomincia a parlargli quasi<br />

ipnotizzandolo. Francamente incomincio a pensare<br />

di aver fumato un giardino perché mi sembrava<br />

di vedere un film. Dovete credermi: Randy<br />

restò un’ora davanti al monitor parlando con se<br />

stesso e ripetendo centinaia di volte le curve del<br />

circuito memorizzandole una dopo l’altra. Dopo<br />

un’ora di film il medico tolse i sensori dalle tempie<br />

del pilota come se nulla fosse e Randy quasi si<br />

svegliò da questo sonno ipnotico. In seguito mi<br />

spiegarono che era un tentativo di far entrare<br />

nella testa del pilota il circuito, curva dopo curva,<br />

per ottimizzare al meglio la resa finale in<br />

gara. Francamente ne rimasi colpito e pensavo di<br />

essere in un sogno ma oggi, a distanza di vent’anni,<br />

ho capito che da quel momento si incominciava<br />

a lavorare per sviluppare i moderni simulatori virtuali.<br />

Mi sento quasi come se fossi stato io il pioniere<br />

di questa tecnologia. Diciamo così, sono stato<br />

forse il primo ad averla vista nascere.<br />

CARLO PERNAT 30 anni nel motociclismo,<br />

manager di Andrea Iannone<br />

UN’ESTATE PAZZESCA, FORTUNATA, DA PROTAGONISTA.<br />

TOMMASO PARADISO RACCONTA COME È RIUSCITO A DIVENTARE<br />

UNO DEI CANTANTI PIÙ SEGUITI IN QUESTO 2017<br />

CRONACHE DI<br />

UN APPRENDISTA<br />

RAPPRESENTARE<br />

LA NORMALITÀ<br />

P<br />

Probabilmente le cose mi stanno andando bene<br />

perché le canzoni che scrivo rappresentano il punto<br />

di vista di molte persone, di molti italiani. A differenza<br />

di alcuni scrittori, sceneggiatori, musicisti,<br />

pittori, registi, fotografi, non sono un grande osservatore,<br />

non descrivo le storie degli altri, non<br />

spio, non parlo del mondo. Semplicemente butto<br />

fuori quello che ho dentro e quello che mi accade<br />

e questo, con grande fortuna, trova terreno<br />

fertile nel consenso della gente. Per dirla in altro<br />

modo: le mie esperienze, i miei fatti, coincidono<br />

con quelli degli altri. Ne consegue che il cosìddetto<br />

artista è in realtà una persona normale con la<br />

caratteristica, dicono, di saper raccontare alcuni<br />

argomenti meglio degli altri. Se Riccione, L’esercito<br />

del Selfie, Pamplona (l’unica che non ho<br />

scritto ma solo cantato), Quanto mi hai fatto<br />

fare tardi e Partiti adesso stanno galoppando in<br />

questa estate è semplicemente perché ho una<br />

banalissima debolezza per questo periodo<br />

dell’anno. Tutto mi sembra più bello, più felice,<br />

più facile, più sereno e più mio. Mio è il mare, mio<br />

è il sole, mie sono le barche, il bel tempo, il caldo,<br />

mia è la vacanza, i concerti all’aperto, il cielo, il<br />

vento, mia la salsedine, le persone abbronzate, i<br />

capelli d’acqua salata, l’aria condizionata, i finestrini<br />

abbassati, la siesta dopo il pranzo e potrei<br />

continuare su questi cliché all’infinito. Ma li amo<br />

davvero. Sono io. Siete voi.<br />

TOMMASO PARADISO<br />

Leader musicale dei Thegiornalisti<br />

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