You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Riders</strong> La Terza Prove<br />
Q<br />
uando un pezzo di ferro si fa carne per diventare<br />
mito, quasi come fosse il personaggio di<br />
un romanzo, lo fa attraverso la grandezza definitiva<br />
della gloria sportiva. Eppure, come<br />
ricorda l’ex pilota automobilistico David<br />
Hobbs, a volte non è necessario arrivarci grazie<br />
all’onore della vittoria: «The Sunoco-<br />
Penske Ferrari set a trend but it was incredible how that car<br />
has become so iconic considering it never actually won a<br />
race!». Hobbs sintetizza così l’immagine della Ferrari 512 M<br />
sponsorizzata Sunoco e da lui guidata nel 1971 come pilota<br />
ufficiale del team Penske nelle gare di endurance. Quell’auto,<br />
dipinta con i colori della compagnia petrolifera americana e<br />
con le parti in alluminio lucidate a specchio, ha definito lo<br />
stile delle future auto da corsa senza riuscire mai a portare a<br />
casa un successo. Christian Moretti di Plan B Motorcycles,<br />
in quella Ferrari 512 M ha trovato l’ispirazione per definire<br />
forma e materia del suo ultimo progetto, una Benelli quattro<br />
cilindri chiamata appunto 512M. «Mi è capitata tra le<br />
mani questa Benelli 354, una motocicletta che al tempo non<br />
ha vissuto una stagione particolarmente fortunata. Ho pensato<br />
perciò di regalarle quella dignità sportiva che non<br />
avrebbe mai potuto permettersi celebrando sulla sua pelle la<br />
storia del motorsport, in gran parte una storia italiana».<br />
Rimane alquanto insolito che tutto questo nasca attorno a<br />
una Ferrari non colorata di rosso e priva dei più classici riferimenti<br />
dell’iconografia da corsa all’italiana. Dal punto di vista<br />
stilistico, è stato probabilmente un bel vantaggio sdoganarsi<br />
da quel vincolo cromatico. Per nulla scontata<br />
esteticamente, la 512M di Plan B non lo è nemmeno dal punto<br />
di vista tecnico.<br />
Per cominciare, la sigla 512 diventa un po’ più credibile grazie<br />
alla scelta di montare il motore della versione 504, il<br />
quattro cilindri da 498 di cilindrata. In questo modo le prestazioni<br />
a livello di potenza sono quasi il doppio e arrivano<br />
a sfiorare i 60 cavalli. Il telaio della 354 ospita il maggiore<br />
ingombro del nuovo motore senza problemi anche se in origine<br />
questo era stato pensato per una struttura più robusta.<br />
L’intera parte posteriore è stata tagliata e al posto dei due<br />
ammortizzatori c’è ora un monoshock di Gears Racing<br />
completamente regolabile. Le modifiche sono ovviamente<br />
nella direzione dell’alleggerimento e della pulizia d’insieme,<br />
si sa che la densità dei volumi in gioco genera<br />
spesso confusione. Ecco che la coda di un vecchio TZ, affettata<br />
e rimodellata attorno a un nuovo telaietto in alluminio,<br />
non è il solito prosaico esercizio di stile ma contiene anche<br />
batteria, fusibili e cablaggi vari.<br />
La base di partenza del nuovo serbatoio è invece irriconoscibile.<br />
Difficile individuare le linee di una Norton Electra dopo<br />
la generosa seduta di stretching a cui lo ha sottoposto Christian.<br />
La nota singolare dell’intervento di Plan B è il posizionamento<br />
dello strano manubrio, montato in posizione molto<br />
avanzata, ad allungare così la posizione di guida caricando<br />
maggiormente l’avantreno.<br />
continua a pagina 58<br />
54