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Riders N106

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<strong>Riders</strong><br />

La Quarta<br />

Talk<br />

VICKY PIRIA RACCONTA LE PISTE PIÙ ADRENALICHE DEL<br />

MONDO: «QUANDO CI HO CAMMINATO SOPRA PER LA PRIMA<br />

VOLTA HO FATTO FATICA A STARE IN PIEDI, INCREDIBILE<br />

PENSARE DI CORRERCI IN GARA. E INVECE...»<br />

VAM-PIRIA<br />

MONZA E SPA:<br />

CORAGGIO E ALCOL<br />

IL RIDERS<br />

BEACH BAR È<br />

SEMPRE APERTO<br />

—<br />

24/7<br />

I<br />

«Il tempo trascorso guidando a Spa è il migliore,<br />

nella vita di un pilota» sostiene Niki Lauda.<br />

Una frase, quella del tre volte campione del<br />

mondo, che chiunque abbia corso da quelle<br />

parti non può che condividere. Nulla, infatti,<br />

per un pilota, vale come una pole sul circuito<br />

di Spa-Francorchamps. Sette chilometri di<br />

curvoni, contropendenze e saliscendi: i sette<br />

chilometri più tecnici dell’intero mondiale. Serve<br />

ritmo perché la pista è fluida e veloce, e ci<br />

vuole una bella dose di coraggio. Ogni giro è<br />

un’iniezione di adrenalina. Una botta che arriva<br />

ogni volta che la macchina si alleggerisce<br />

dopo lo scollinamento della Eau Rouge.<br />

Percepisci distintamente quando te ne vieni<br />

fuori da lì in sesta piena, magari con le gomme<br />

ancora fredde, quando dentro al casco ti si<br />

stampa un sorriso che dura per tutto il dritto<br />

che segue, l’infinito rettilineo del Kemmel. Nulla<br />

vale come una pole a Spa, tranne una vittoria<br />

sul circuito di Monza. Come la gara belga, anche<br />

il Gran Premio d’Italia fa parte del grande<br />

slam della Formula 1, assieme a Silverstone e<br />

Montecarlo. Qui, una volta, correvano come<br />

pazzi sulla sopraelevata. Ricordo perfettamente<br />

quando ci ho camminato sopra per la prima<br />

volta: si fa fatica a starci in piedi, incredibile<br />

pensare di correrci in gara. Le sensazioni che<br />

Monza è in grado di trasmettere sono, oggi, un<br />

po’ diverse da allora. Si sfiorano ancora velocità<br />

da record, si gira a pochi centimetri l’uno<br />

dall’altro, si sfrutta molto la scia, specialmente<br />

nelle categorie minori, e si fa a gara a chi<br />

stacca più tardi prima di ogni variante. Ma per<br />

andare forte, qui, serve di certo meno coraggio<br />

di un tempo e la tecnica, le capacità di chi<br />

sta al volante, è meno importante che a Spa. In<br />

nessun altro luogo al mondo, però, è possibile<br />

vivere le stesse emozioni, una volta tagliato il<br />

traguardo. Non esiste, infatti, una sola pista al<br />

mondo in cui si possa percepire lo stesso calore,<br />

in cui le emozioni che i nostri tifosi sono<br />

in grado di regalare siano altrettanto intense.<br />

È per questo che fare la pole a Spa è così<br />

importante, è per questo che vincere a Monza<br />

non ha prezzo. «Piloti, che gente» diceva Enzo<br />

Ferrari: sempre alla ricerca di sensazioni forti,<br />

sempre alla ricerca di emozioni uniche. Abituati<br />

a vivere di eccessi ma con il limite sempre lì,<br />

da tenere d’occhio, per non andare a sbattere o,<br />

più semplicemente, per non esagerare, anche<br />

nella vita al di fuori dei circuiti. Eppure anche i<br />

più forti di loro, sono come tutti noi. L’avvio del<br />

weekend del GP di Monza, non a caso, oltre a<br />

segnare il via del countdown per il semaforo<br />

verde, dà pure inizio al conto alla rovescia che<br />

separa i piloti dalla festa che si tiene ogni anno<br />

la domenica sera, dopo la gara. Un momento<br />

simbolico, che spesso coincide con la fine<br />

delle gare europee prima delle trasferte intercontinentali,<br />

e che permette a tutto l’ambiente<br />

di lasciarsi un po’ andare. Per una volta,<br />

niente abiti eleganti o serate di gala. Tutti<br />

al Just Cavalli in compagnia di manager, amici<br />

stretti, fidanzate, mogli (e amanti), a fare festa<br />

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