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<strong>Riders</strong><br />
La Quarta<br />
Talk<br />
VICKY PIRIA RACCONTA LE PISTE PIÙ ADRENALICHE DEL<br />
MONDO: «QUANDO CI HO CAMMINATO SOPRA PER LA PRIMA<br />
VOLTA HO FATTO FATICA A STARE IN PIEDI, INCREDIBILE<br />
PENSARE DI CORRERCI IN GARA. E INVECE...»<br />
VAM-PIRIA<br />
MONZA E SPA:<br />
CORAGGIO E ALCOL<br />
IL RIDERS<br />
BEACH BAR È<br />
SEMPRE APERTO<br />
—<br />
24/7<br />
I<br />
«Il tempo trascorso guidando a Spa è il migliore,<br />
nella vita di un pilota» sostiene Niki Lauda.<br />
Una frase, quella del tre volte campione del<br />
mondo, che chiunque abbia corso da quelle<br />
parti non può che condividere. Nulla, infatti,<br />
per un pilota, vale come una pole sul circuito<br />
di Spa-Francorchamps. Sette chilometri di<br />
curvoni, contropendenze e saliscendi: i sette<br />
chilometri più tecnici dell’intero mondiale. Serve<br />
ritmo perché la pista è fluida e veloce, e ci<br />
vuole una bella dose di coraggio. Ogni giro è<br />
un’iniezione di adrenalina. Una botta che arriva<br />
ogni volta che la macchina si alleggerisce<br />
dopo lo scollinamento della Eau Rouge.<br />
Percepisci distintamente quando te ne vieni<br />
fuori da lì in sesta piena, magari con le gomme<br />
ancora fredde, quando dentro al casco ti si<br />
stampa un sorriso che dura per tutto il dritto<br />
che segue, l’infinito rettilineo del Kemmel. Nulla<br />
vale come una pole a Spa, tranne una vittoria<br />
sul circuito di Monza. Come la gara belga, anche<br />
il Gran Premio d’Italia fa parte del grande<br />
slam della Formula 1, assieme a Silverstone e<br />
Montecarlo. Qui, una volta, correvano come<br />
pazzi sulla sopraelevata. Ricordo perfettamente<br />
quando ci ho camminato sopra per la prima<br />
volta: si fa fatica a starci in piedi, incredibile<br />
pensare di correrci in gara. Le sensazioni che<br />
Monza è in grado di trasmettere sono, oggi, un<br />
po’ diverse da allora. Si sfiorano ancora velocità<br />
da record, si gira a pochi centimetri l’uno<br />
dall’altro, si sfrutta molto la scia, specialmente<br />
nelle categorie minori, e si fa a gara a chi<br />
stacca più tardi prima di ogni variante. Ma per<br />
andare forte, qui, serve di certo meno coraggio<br />
di un tempo e la tecnica, le capacità di chi<br />
sta al volante, è meno importante che a Spa. In<br />
nessun altro luogo al mondo, però, è possibile<br />
vivere le stesse emozioni, una volta tagliato il<br />
traguardo. Non esiste, infatti, una sola pista al<br />
mondo in cui si possa percepire lo stesso calore,<br />
in cui le emozioni che i nostri tifosi sono<br />
in grado di regalare siano altrettanto intense.<br />
È per questo che fare la pole a Spa è così<br />
importante, è per questo che vincere a Monza<br />
non ha prezzo. «Piloti, che gente» diceva Enzo<br />
Ferrari: sempre alla ricerca di sensazioni forti,<br />
sempre alla ricerca di emozioni uniche. Abituati<br />
a vivere di eccessi ma con il limite sempre lì,<br />
da tenere d’occhio, per non andare a sbattere o,<br />
più semplicemente, per non esagerare, anche<br />
nella vita al di fuori dei circuiti. Eppure anche i<br />
più forti di loro, sono come tutti noi. L’avvio del<br />
weekend del GP di Monza, non a caso, oltre a<br />
segnare il via del countdown per il semaforo<br />
verde, dà pure inizio al conto alla rovescia che<br />
separa i piloti dalla festa che si tiene ogni anno<br />
la domenica sera, dopo la gara. Un momento<br />
simbolico, che spesso coincide con la fine<br />
delle gare europee prima delle trasferte intercontinentali,<br />
e che permette a tutto l’ambiente<br />
di lasciarsi un po’ andare. Per una volta,<br />
niente abiti eleganti o serate di gala. Tutti<br />
al Just Cavalli in compagnia di manager, amici<br />
stretti, fidanzate, mogli (e amanti), a fare festa<br />
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