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Jolly Roger_02_03

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acconti<br />

COME IMMAGINI<br />

LA FINEDEL MONDO?<br />

Torna!<br />

di Wladimiro Borchi<br />

Max spalanca gli occhi sulla penombra della camera<br />

da letto.<br />

Serena non è al suo fianco.<br />

Forse si è alzata presto.<br />

Se non ricordava male aveva un mucchio di compiti<br />

da correggere: almeno un paio di sezioni.<br />

L’aveva detto la sera, prima di andare a dormire<br />

troppo presto, come faceva sempre.<br />

Lui era rimasto in salotto a rimbambirsi di pseudo-letteratura.<br />

L’uomo allunga la mano sul comodino e cerca a<br />

tentoni gli occhiali da astigmatico che ha portato<br />

per quasi tutta la vita.<br />

I primi sei anni no! Nessuno da principio si era<br />

accorto del suo difetto. Il padre aveva iniziato a<br />

insultarlo e picchiarlo perché non riusciva a copiare<br />

le lettere dalla lavagna. Lui aveva pensato<br />

di meritarselo. Se lo faceva papà era per il suo<br />

bene. Era stata la maestra a scoprire il suo problema<br />

e aveva fatto quella magia che l’aveva trasformato<br />

da «bastardo fannullone» in «bastardo<br />

handicappato».<br />

Quantomeno le botte erano finite.<br />

Grazie alle lenti le forme smettono di intrecciarsi<br />

le une con le altre. Può accendere la luce, senza<br />

che diventi una tortura, chiudendo appena le palpebre<br />

e riaprendole un po’ alla volta.<br />

Il lato del letto della moglie è gelido. Deve essersi<br />

alzata da molto.<br />

Chissà che ore sono?<br />

Non hanno una sveglia in camera. Serena non le<br />

sopporta. Ha il sonno leggerissimo e anche il sottile<br />

ronzio di un apparecchio elettronico è in grado<br />

di disturbarla. Anche solo la luce del display è<br />

troppo forte per la signora.<br />

Rotolando sulla pancia porta le gambe tozze oltre<br />

il margine del letto e cerca le ciabatte con i<br />

piedi scalzi. Ogni contatto con il pavimento è un<br />

fastidio che sa di gelo e sporcizia. Puoi prendere<br />

di tutto: batteri, virus e funghi.<br />

Max infila le ciabatte. Ma prima di andarsene a<br />

lavoro sa già che le metterà in lavatrice a novanta<br />

gradi.<br />

Si alza e, con indosso un paio di boxer bassi e<br />

una maglietta tirata a dismisura sulla pancia rotonda,<br />

si avvia verso il bagno.<br />

La porta è chiusa. Serena dev’essere ancora là<br />

dentro. Ma che ore sono? Forse si è davvero svegliato<br />

troppo presto.<br />

Con due passi è in cucina. La casa è piccola,<br />

ma con quello che riesce a guadagnare facendo<br />

l’agente di commercio è già una conquista. Sul<br />

tavolo della cucina, il mucchietto di compiti da<br />

correggere.<br />

Il display a cristalli liquidi dell’orologio da parete<br />

non gli lascia dubbi. È ancora presto. Sono le<br />

sei e sessantasei. Può dormire ancora una mezzoretta.<br />

Per arrivare a lavoro alle nove basta uscir di casa<br />

alle otto.<br />

Magari non riuscirà a riaddormentarsi. Ma meglio<br />

rimanere un po’ a rotolare nel letto che starsene<br />

in giro per la casa fredda in mutande, aspettando<br />

che la signora esca dal cesso.<br />

Tornato in camera, lo vede: il test di gravidanza<br />

di Serena in bella mostra sul comodino.<br />

L’ultimo, a cui si è sottoposta ormai quasi un<br />

anno fa, prima che le analisi sul suo sperma togliessero<br />

alla donna ogni sogno di maternità,<br />

ogni velleità riproduttiva.<br />

Necrozoospermia. I suoi spermatozoi arrivano<br />

morti nel liquido seminale.<br />

Sono Max l’eiaculatore di cadaveri! Pensa, distogliendo<br />

lo sguardo dal feticcio che la madre<br />

dei suoi figli mai nati tiene sul comodino a eterno<br />

monito della sua inadeguatezza alla vita.<br />

Si sdraia nel letto, chiude gli occhi e cerca di dimenticare.<br />

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ANNO II • NUMERO III • marzo-aprile 2019

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