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artisti<br />
artisti<br />
Nessun luogo è il tuo<br />
se il tuo io<br />
non sta in nessun luogo<br />
La poesia delle Crete Senesi<br />
in un sogno realizzato dal fotografo Fabio Corti<br />
a cura di Stefania Giangio<br />
Il viaggio dell’anima, quando inizia, non lo puoi<br />
fermare. Puoi solo lasciarti andare al flusso delle<br />
emozioni e l’unica scelta che ti resta è se avere il<br />
coraggio di arrivare in fondo. Infiniti e soggettivi<br />
sono i punti di partenza per un viaggio interiore,<br />
e altrettanto vari i mezzi; il mio è stato l’obiettivo<br />
di una macchina fotografica. Mentre osservi<br />
l’occhio induge sull’immagine ma il resto del<br />
tuo corpo usa altri sensi, sente l’odore, il rumore,<br />
la temperatura dell’aria… si muovono pensieri<br />
che si trasformano in emozioni, ricordi,desideri.<br />
Io volevo poter mettere tutto questo in un click<br />
e fermarlo. L’intuizione è solo un’effimera sensazione<br />
che ti passa accanto e ti porge la mano,<br />
il coraggio sta nell’abbandonarsi a quella guida<br />
sconosciuta e a lasciarsi portare. Così il mio occhio,<br />
ogni volta che guardava attraverso l’obiettivo<br />
della macchina fotografica, mi rimandava<br />
un’immagine e l’intuizione che ci poteva essere<br />
altro oltre il click, oltre il fermare l’attimo. Si poteva<br />
catturare l’emozione?<br />
Viaggiando in tanti luoghi del mondo ho sempre<br />
cercato questa emozione, che ritrovo intatta<br />
quando riguardo le immagini dei miei viaggi rubate<br />
dallo scatto. E con lo stesso spirito di ricerca<br />
di armonia e di forma guardai attraverso l’obiettivo<br />
un giorno del 2000 sulle crete di Siena, ma<br />
ciò che mi attraversò fu il respiro della terra e un<br />
senso di appartenza mai provato…avevo trovato<br />
il mio Luogo dell’anima. Dal punto alto in cui mi<br />
trovavo si apriva una vallata circondata da colline<br />
sinuose, sensuali come donne addormentate.<br />
In fondo un laghetto, un noce antico e solitario,<br />
un rudere. Era tutto il senso di me racchiuso in<br />
un cerchio, sentii che dovevo salvare quel luogo<br />
dall’oblio, recuperare la memoria delle vite vissute,<br />
l’energia contenuta nel suo divenire.<br />
I luoghi dell’anima ti scelgono e ti mettono alla<br />
prova, ci sono voluti sei anni per comprarla e altri<br />
dieci per ricostruire la casa. Casa che per me<br />
è solo un contenitore capace di convogliare al<br />
suo interno tutta la bellezza del fuori, perché in<br />
questo luogo la natura regna sovrana. Esplode di<br />
colori che cambiano nelle stagioni pur lasciando<br />
integri i disegni, poderosa, ostile, si spacca col<br />
sole e diventa fango scivoloso con due gocce di<br />
poggia, ti accoglie solo se hai rispetto e pazienza.<br />
Il vento nella valle entra e resta intrappolato nel<br />
cerchio. Fermo nel centro ti senti chiuso in un<br />
abbraccio, il vento ti gira intorno e se chiudi gli<br />
occhi ti sembra di volare.<br />
Il mio viaggio è iniziato da un’immagine catturata<br />
di cui sono diventato parte, fino a diventare<br />
l’immagine stessa.<br />
www.fabiocorti.com<br />
ANNO II • NUMERO III • marzo-aprile 2019 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />
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