You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
appetizers<br />
appetizers<br />
un assaggio del libro<br />
di roberto giorgetti<br />
Serviamo l’antipasto del romanzo<br />
un capitolo per volta per stuzzicare il vostro appetito<br />
di Bruno Ferro<br />
A Pasticci, in provincia di Parvenze, succedono cose strane.<br />
Che poi tanto strane non sono, visto quello che accade in tutto il Paese, ma quando gli eventi si<br />
manifestano a un palmo dal tuo naso... be’, allora cambiano aspetto e sembrano più veri di quando<br />
li vedi al telegiornale o ne leggi sulle pagine dei quotidiani.<br />
Ma è la realtà di una societò che, comunque la vuoi mettere, ti circonda come una nebbia.<br />
E prima ne prendi atto, meglio è.<br />
l’iris che fa i miracoli<br />
“... Assolutamente no: adesso<br />
sappiamo dove cercare e dove<br />
no...”<br />
ottavo capitolo<br />
Tante volte capita di vedere poster<br />
o sfondi salvaschermo raffiguranti<br />
strade lunghe e diritte<br />
che, in totale assenza di discontinuità<br />
e variabili, attraversano<br />
prati verdi e fioriti o sterminati<br />
scenari di deserto. A sentire<br />
alcuni psicologi la strada rappresenta<br />
la metafora della vita,<br />
mentre l’assenza di intersezioni<br />
il sogno illusorio di poter sfuggire<br />
al gravame delle decisioni<br />
da prendere. Fra queste, le più<br />
sofferte sono quelle che, posati<br />
sui rispettivi piatti della bilancia<br />
tutti i pro e tutti i contro, la<br />
lancetta rimane inesorabilmente<br />
incollata sulla “N” di neutro.<br />
Allora ogni singolo pro e ogni<br />
singolo contro deve essere rivalutato,<br />
rivisitato, riconsiderato<br />
e riposato nuovamente sul piatto<br />
per un’infinità di volte, nella<br />
speranza che la lancetta dia un<br />
segnale chiaro. Si tratta di decisioni<br />
che pretendono grandi tribolazioni<br />
e patemi d’animo e,<br />
spesso, preludono a scelte che<br />
si riveleranno sbagliate.<br />
Tempo e istinto sono entrambi<br />
elementi immateriali ma poiché<br />
il primo, a differenza del secondo,<br />
pur nella sua inconsistenza<br />
fisica è quantificabile, si muovono<br />
su due piani differenti e<br />
ininterferibili fra loro. Le decisioni<br />
prese d’istinto richiedono<br />
pertanto un consumo di tempo<br />
pari a zero e, non essendo contaminate<br />
da calcoli ragionati, si<br />
rivelano spesso essere la risoluzione<br />
azzeccata fra la rosa delle<br />
possibili opzioni.<br />
Ma l’assoluta certezza che la<br />
scelta sia giusta possono darla<br />
solo le decisioni nondecise:<br />
quelle che<br />
portano a camminare<br />
in una direzione senza<br />
richiedere l’intervento<br />
della ragione e<br />
nemmeno dell’istinto;<br />
come se quella direzione<br />
l’avesse già<br />
decretata il destino e<br />
con il destino, si sa, è<br />
inutile mettersi a discutere<br />
tanto ha sempre<br />
ragione lui.<br />
La sera del ventitré<br />
novembre del millenovecentottanta,<br />
il signor Tempestini<br />
avrebbe voluto seguire<br />
il telegiornale<br />
sul Primo Canale<br />
come ogni sera. Ma<br />
era domenica e come<br />
ogni domenica, per<br />
far contento il figlio<br />
Daniele, cenarono<br />
seguendo la trasmissione<br />
Tutte le pedate,<br />
minuto dopo minuto,<br />
trasmessa da Rete Libera Parvenze,<br />
una delle TV locali che<br />
da quegli anni cominciavano ad<br />
offrire alternative ai programmi<br />
Rai fino a dar vita ad una selva<br />
indistricabile di canali, per lo<br />
più assurdi, e programmi prevalentemente<br />
stupidi.<br />
I due “maschi” di famiglia, finita<br />
la cena, si ritirarono nella<br />
cameretta del figlio dove proseguirono<br />
la discussione sulle<br />
partite finché a Daniele non prese<br />
sonno. Intanto di là in cucina<br />
la signora Tempestini, mentre<br />
ne approfittava per riordinare<br />
senza averceli fra i piedi, sentì<br />
dalla televisione rimasta accesa<br />
la notizia di un forte terremoto<br />
che, all’incirca un’ora prima,<br />
aveva scosso la Campania. Le<br />
informazioni di cui disponevano<br />
i giornalisti al momento<br />
erano frammentarie, vaghe e in<br />
attesa di conferma.<br />
La famiglia Tempestini, originaria<br />
per metà di Pasticci e<br />
per la metà da parte di mamma<br />
della Lucania, in Campania<br />
non aveva parenti e nemmeno<br />
amici. Per questo la mamma di<br />
Daniele non dette troppo peso<br />
al fatto appena appreso e, spenti<br />
il televisore e la circolina al<br />
neon della cucina, raggiunse il<br />
marito che nel frattempo si era<br />
infilato nel letto grande.<br />
La mattina successiva, in casa<br />
Tempestini, il lunedì si preannunciò<br />
un giorno feriale<br />
come tutti gli altri:<br />
il padre, prima di<br />
uscire di casa, lanciò<br />
a Daniele l’ennesima<br />
incitazione ad alzarsi;<br />
Daniele rispose al<br />
saluto continuando a<br />
rinviare l’emersione<br />
da sotto le coperte<br />
di secondo in secondo;<br />
la mamma, come<br />
tutte le mamme del<br />
mondo, stava spianando<br />
la giornata al<br />
figlio preparandogli<br />
i vestiti sulla poltroncina,<br />
la colazione sul<br />
tavolo e la merenda<br />
in cartella.<br />
Lo squillo del campanello,<br />
seguito a ruota<br />
da sette rintocchi della<br />
campana della torre<br />
civica, non allarmò<br />
la mamma di Daniele.<br />
A suonare alla porta,<br />
a quell’ora di mattina,<br />
potevano essere<br />
un’infinità di persone: dal lattaio<br />
per lasciare il conto della<br />
settimana precedente all’inquilina<br />
del piano di sotto, bisognosa<br />
di una mano per alzare dal<br />
letto la madre inferma; dalla<br />
signora Ralli che chiedeva di<br />
farle un’iniezione perché si era<br />
svegliata un’altra volta con la<br />
schiena bloccata a Ezio che, rientrando<br />
dal turno di Metronotte<br />
al mercato centrale, regalava<br />
al vicinato un po’ della verdura<br />
invenduta che aveva racimolato<br />
dai grossisti. Ma una coppia<br />
di carabinieri sull’uscio di casa<br />
la signora Tempestini non se<br />
l’aspettava davvero.<br />
A parlare per primo fu il meno<br />
ANNO II • NUMERO III • marzo-aprile 2019 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />
78 79