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Premiata Salumeria Italiana 2-2020

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A sinistra: pardule fresche,<br />

formaggelle di ricotta<br />

della Sardegna<br />

(photo © Alessio Orrù –<br />

stock.adobe.com).<br />

All’arrivo della stagione più<br />

mite si deve la disponibilità<br />

di certi ingredienti come la<br />

ricotta, ma alla fine della<br />

Quaresima è dovuto anche il desiderio<br />

di maggiori lussi a tavola, compresi dolci<br />

di più fine pasticceria. Ogni regione in<br />

Italia vanta uno o più specialità dolciarie<br />

prettamente dedicate alla Pasqua, così<br />

come se ne contano di innumerevoli, di<br />

origine pagana o cristiana, da Nord<br />

a Sud, per ogni ricorrenza e per ogni<br />

santo.<br />

Sebbene si sia persa la stagionalità<br />

delle preparazioni, poiché oggi<br />

moltissimi piatti vengono realizzati in<br />

ogni periodo, senza soluzione di continuità<br />

e senza rispetto dei tempi della<br />

tradizione, numerosi dolci possono<br />

essere ricondotti al periodo pasquale<br />

in maniera inequivocabile, alcuni dei<br />

quali apprezzati e divenuti famosi in<br />

tutto il Paese.<br />

La Gubana friulana, la Ciambella<br />

ferrarese, la Torta di riso di Massa Carrara,<br />

la Ciaramicola umbra, i Recresciuti<br />

laziali, il Pucellato dolce campano, sono<br />

solo alcuni esempi.<br />

In Sardegna, ad esempio, Pasqua<br />

significa soprattutto Pardulas o Casadinas,<br />

come vengono chiamate in alcune<br />

zone e poi erroneamente tradotte in<br />

italiano con il nome di “formaggella”. Si<br />

tratta infatti di piccole tortine di pasta con<br />

ripieno di ricotta o formaggio, zucchero,<br />

uova e aromi, nel Sud Sardegna anche<br />

zafferano, nel Nord uvetta.<br />

Qui, come in molte altre regioni, è<br />

tradizione preparare anche il pane con<br />

l’uovo, una pasta più o meno decorata<br />

con all’interno un uovo di gallina.<br />

Una specialità che si può ricondurre<br />

anche a tante altre zone del Belpaese e<br />

che, di volta in volta, prende la forma<br />

di una colomba, di una torta, di un cestino,<br />

di una brioche, di una gallinella,<br />

oppure è attorniata da vere e proprie<br />

decorazioni artistiche con tanto di fiori,<br />

disegni e altorilievi.<br />

Si tratta, tuttavia, di produzioni<br />

prettamente domestiche o artigianali,<br />

persino difficili da trovare in commercio.<br />

E per stare in tema di specialità ottime<br />

da gustare, ma anche molto belle da vedere,<br />

ecco l’Agnello pasquale siciliano,<br />

dolce tipico del comune di Favara (AG),<br />

ma presente con delle varianti anche<br />

nel resto dell’isola. Quello del comune<br />

agrigentino è particolarmente ricco<br />

e raffinato, essendo costituito da una<br />

pasta reale con ripieno di pistacchio.<br />

La classica decorazione è di zucchero<br />

fondente che copre l’intero agnello,<br />

tranne testa e collo, per un risultato di<br />

grande fascino e di forte significato<br />

simbolico.<br />

Lo è senz’altro anche la Pastiera<br />

napoletana, altro dolce tipicamente<br />

pasquale, che viene oramai consumato<br />

tutto l’anno. Su questa specialità le<br />

leggende che ne ripercorrono le origini<br />

si sprecano. Per taluni nascerebbe dal<br />

culto della sirena PARTENOPE; secondo<br />

un’altra più realistica ipotesi alcuni pescatori,<br />

rimasti in balia delle onde per<br />

un giorno e una notte, dichiararono di<br />

essere sopravvissuti grazie alla “pasta<br />

di ieri”, fatta con ricotta, uova, grano<br />

e aromi.<br />

Altri più semplicemente ritengono<br />

che furono le suore del convento di<br />

San Gregorio Armeno ad inventarla,<br />

mescolando gli ingredienti simbolo<br />

della resurrezione coi fiori d’arancio<br />

del giardino, sebbene la ricchezza<br />

degli ingredienti e la complessità dei<br />

gusti sembrerebbero invece ricondurre<br />

alla cucina di corte.<br />

Farina, simbolo di nutrizione; ricotta,<br />

simbolo di abbondanza; uova,<br />

che richiamano la fertilità; grano cotto<br />

nel latte, come la fusione del mondo<br />

animale con quello vegetale, i fiori<br />

d’arancio e i canditi sono alla base di<br />

questo dolce.<br />

Molti gli aneddoti attorno alla<br />

pastiera: si narra addirittura che MARIA<br />

TERESA D’ASBURGO, soprannominata la<br />

Regina che non sorride mai, cedendo<br />

alle insistenze del marito, re FERDINANDO<br />

II DI BORBONE, non poté far a meno di<br />

gioire nell’addentarne una fetta.<br />

<strong>Premiata</strong> <strong>Salumeria</strong> <strong>Italiana</strong>, 2/20 123

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