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I pionieri delle acciughe sono stati i Siciliani e furono<br />
proprio loro, alla fine dell’Ottocento, a spostarsi<br />
nei Paesi Baschi, nel Nord della Spagna, dove il mare<br />
era stracolmo di acciughe ma non c’erano la cultura<br />
e la tradizione della salagione. I Siciliani emigrarono<br />
col loro sapere, l’abilità della giusta salagione<br />
e una resa qualitativa decisamente migliore<br />
Pasta di acciughe.<br />
compito di mantenere il prodotto e non<br />
quello di trasformarlo. Questo punto,<br />
vede, è molto importante: solo se il pesce<br />
è freschissimo si otterrà un prodotto di<br />
qualità, stabile e costante e il sale lo<br />
conserverà così come è. Se il pesce è<br />
già stanco anche il prodotto ne risentirà,<br />
con una consistenza diversa, un colore<br />
più spento e un sapore più anonimo».<br />
Insomma, tutto parte dalla qualità<br />
della materia prima, l’acciuga. Non<br />
ci sono segreti. L’acciuga, nonostante<br />
la linea di prodotto con provenienza<br />
dal Mar Cantabrico, è e resta un prodotto<br />
tradizionalmente siciliano. «Già<br />
nell’Ottocento la salagione dell’acciuga<br />
in Sicilia era un’attività fiorente, con<br />
spedizioni nei porti più importanti, tra<br />
cui Napoli, Livorno, Genova, ecc… e<br />
già a quei tempi era commercializzata<br />
nelle zone interne del Paese».<br />
Le coste della Sicilia sono da sempre<br />
state vocate alla cattura di acciughe:<br />
«non c’era paese di mare che non<br />
avesse fabbriche di salagione e in<br />
tutta la Sicilia esistevano centinaia di<br />
piccole aziende a carattere familiare<br />
che, con l’aiuto di manodopera locale,<br />
salavano in giornata il pesce catturato<br />
durante le ore notturne. I pionieri delle<br />
acciughe sono stati i Siciliani e furono<br />
proprio loro, alla fine dell’Ottocento,<br />
a spostarsi nei Paesi Baschi, nel Nord<br />
della Spagna, più precisamente nelle<br />
province di Bilbao e San Sebastián, dove<br />
il mare era stracolmo di acciughe ma<br />
non c’era la cultura e la tradizione della<br />
salagione. I Siciliani emigrarono con il<br />
loro sapere, con l’abilità della giusta<br />
salagione — si usa meno sale rispetto<br />
agli Spagnoli — e una resa qualitativa<br />
decisamente migliore».<br />
Questo fu il legame tra i due mari,<br />
quello di Sicilia, nel quale risiedeva la<br />
tradizione della pesca e della lavorazione<br />
di questo prodotto ittico, e quello del<br />
Cantabrico, straordinario per il pescato<br />
ma carente nelle tecniche. L’azienda<br />
attualmente è una tra le poche in Sicilia<br />
e sul mercato italiano a curare direttamente<br />
tutte le fasi della produzione di<br />
pesce salato, dei filetti sottolio, della<br />
pasta di acciughe fino alla colatura di<br />
acciughe. Balistreri Girolamo & C. ha<br />
uno stock attivo che oscilla tra i 500.000<br />
e i 700.000 chilogrammi di prodotto<br />
con qualità costante.<br />
«Facciamo stoccaggio e magazzino<br />
di merce di acciughe salate per garantire<br />
la fornitura di prodotto ai nostri clienti<br />
italiani ed esteri con la piena responsabilità<br />
della sicurezza alimentare».<br />
Il catalogo comprende acciughe<br />
salate siciliane, filetti di acciuga siciliani<br />
e del Cantabrico, pezzetti di acciuga,<br />
acciughe al banco in un pack innovativo<br />
a forma triangolare (nelle varianti al<br />
naturale, al peperoncino, al prezzemolo<br />
e aglio e ai capperi), varie tipologie<br />
di confezioni del Cantabrico, pasta di<br />
acciuga e garum. Il tutto è sviluppato<br />
attraverso numerose linee di prodotto,<br />
espositori e con pack diversi, brevettati<br />
e disponibili anche in latta.<br />
«Siamo cresciuti professionalmente<br />
con un forte attaccamento alle nostre<br />
radici e alla nostra terra e con l’idea<br />
che ciò che facciamo debba essere<br />
giudicato solo dal consumatore» mi dice<br />
Girolamo Balistreri. «È il consumatore<br />
che decide, è lui che col passaparola<br />
ci ha portati a crescere e ad essere ciò<br />
che siamo oggi».<br />
Il suo sogno più grande? «Dare continuità<br />
all’azienda di mio padre Battista<br />
coi miei figli; la terza generazione oggi<br />
già operativa nello stabilimento e con i<br />
miei nipoti che stanno crescendo in un<br />
tessuto di affetti, di valori e di lavoro che<br />
mi auguro sarà il loro futuro».<br />
Elena Benedetti<br />
Balistreri Girolamo & C. Snc<br />
Via Cotogni 64<br />
90011 Aspra (PA)<br />
Web: www.balistrerigirolamo.it<br />
Nota<br />
Fonti:<br />
• VIGLIERO LAMI M. (1998), L’alice delle<br />
meraviglie, Ed. Marsilio;<br />
• BALISTRERI G. (2018), La storia di un<br />
pesce, Ed. Quartana.<br />
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<strong>Premiata</strong> <strong>Salumeria</strong> <strong>Italiana</strong>, 2/20