Vie&Trasporti n. 831 luglio 2019

INTERVISTA
Giovanni Dattoli
L’erba Volvo
L’aspettativa del cliente del marchio
svedese è sempre molto alta,
e ciò aumenta l’adrenalina in circolo
nella squadra, consolidata,
che ruota attorno al giovane Amdel
Prospettive?
“Lavoriamo per consolidare la nostra
quota di mercato, che oggi è intorno al
14-15 percento, che ritengo corretto per
un marcho premium.
Probabilmente a fine anno il mercato
italia registrerà una flessione, ma non
Volvo.
Per quanto riguarda le performance di
marchio, il nostro indice di difettosità è
da record, sui livelli massimi di sempre.
Anche noi abbiamo avuto qualche piccolo
problema, nel passato, ma oggi
siamo al top. La parte del leone e semdi
Giuseppe Guzzardi
Volvo è sicuramente un marchio
che fa un po’ vita a sé nel mondo
del truck. Nel corso degli anni è
riuscito a crearsi - e soprattutto a mantenere
- un’aura di leggenda unica, legata
alla qualità del prodotto, alla sua
affidabilità, alle certezze che è in grado
di trasmettere all’autista. Per non parlare
poi del legame imprescindibile con
concetti quali sicurezza e innovazione
e della fedeltà ai valori, che tali sono rimasti
anche dopo la rivoluzione determinata
dalla separazione dalla divisione
auto, che ha attraversato, oltre agli
oceani, non poche peripezie.
Unico momento di follia, giusto per
chiamare le cose con il loro nome, la
fusione coatta con il marchio Renault
Trucks, anch’esso orfano del segmento
vetture. Un periodo buio, di incertezza
e di indeterminazione, almeno agli occhi
di chi scrive. Poi, la presa d’atto
dell’errore compiuto e la ri-separazione
delle attività operative, di brand e di
marketing, che certamente gioverà a
entrambi.
Nel nostro Paese continua la coabitazione
fisica dei due marchi, ma la separazione
è più netta e precisa che mai,
con il marchio Volvo affidato ormai da
quasi un anno a Giovanni Dattoli.
Riteniamo giunto il momento di confrontarci
brevemente con l’uomo e con
il manager, lontani da qualsiasi
(pre)giudizio o commento, che lasciamo
al lettore: dove Dattoli e Volvo Italia
vogliono andare emergerà crediamo
dalle risposte che ci ha fornito in una
calda mattina di fine giugno.
Contento della
separazione?
“Meglio una separazione
che un divorzio! E poi la
convivenza continua, siamo
vicini di casa!
Giusto così, le storie
aziendali, il DNA sono diverse
e gli orientamenti
non sovrapponibili.
L’idea di fusione nasceva
dal desiderio di realizzare
economie di scala, in
fun zione della realtà locale. La situazione
italiana era però atipica, un ibrido
con una testa e due organizzazioni,
due marchi, due reti separate. Un modello
non vincente: negli altri Paesi, infatti,
la rete era unica.
Ciò nonostante le economie di scala
sono state fatte. Sono contento che oggi
Giovanni Dattoli è AmDel Volvo Trucks
Italia dall’agosto 2018.
Il suo passato è quasi tutto svedese,
a eccezione del primo lavoro in Honda,
dopo la laurea in ingegneria gestionale
al Politecnico di Milano. In Volvo entra
come Responsabile della logistica,
nel 2002, a trentun anni. Tre anni dopo
eccolo nel Truck Center come
responssabile After Market, poi torna
al quartier generale come responsabile
prodotto e logistica. Nel 2011 assume
anche l’incarico della divisione
Transport Solution.
Altri tre anni canonici ed eccolo
responsabile Post Vendita Italia. Nel
2017 corona la scuola dei capi, essendo
stato nominato General Manager del
Volvo Truck Center, la concessionaria
corporate: è l’ultimo incarico prima
dello scalino più alto, l’attuale.
Ambiente e sicurezza sono i valoro
trainanti della sua deontologia
professionale, che trasmette con
energia a tutto lo staff di Zingonia, sede
di Volvo Trucks Italia.
Essere efficaci sui
canali social vuol
dire essere vicini
ai nostri clienti,
spesso in viaggio e
soli lungo le strade
del mondo. Purché
non si distraggano
durante la guida
le due reti siano separate, adesso l’efficacia
del nostro marchio, realmente premium,
è cresciuta”.
Aggiustamenti alla squadra?
“Sostanzialmente no, a parte il ritorno
di Giovanni Viganò nel ruolo di direttore
Service. I primi riporti sono supercollaudati,
un squadra che si conosce molto
bene, che conosce bene la rete e il
prodotto. Per quanto riguarda il network
vendita e service (14 dealer più
3 truck center, n.d.A.), in tempi recenti
non abbiamo avuto scossoni, anch’essa
è solida e collaudata.
Abbiamo però lavorato
molto per irrobustire la
rete di servizio e assistenza,
sia al nord che al sud,
seppur con differenti
orientamenti.
Siamo soddisfatti. Per
quanto riguarda i ricambi,
la chiave di volta resta
la logistica. Siamo in grado,
dall’hub di Bologna,
di effetturare consegne
giornaliere in tutto il nord. La sfida è garantire
la seconda consegna anche al
Sud Italia, con un hub forse localizzato
in Campania. E siamo molto migliorati
in termini di indici di servizio”.
Sei mesi 2019. Il primo banco
di prova
“I primi sei mesi di quest’anno sono
stati senz’altro interessanti, grazie agli
ordini 2018. Per quanto riguarda il
mercato, credo che nella seconda parte
dell’anno assisteremo a un sostanziale
calo. Gli ordini dei semestre trasmettono
questa chiave di lettura. Il
post estate sarò caratterizzato da un
rallentemanento, poi in autunno si vedrà.
E non solo in Italia”.
14 - N. 831 luglio 2019
www.vietrasportiweb.it