Vie&Trasporti n. 831 luglio 2019

BENESSERE
IN CORSIA
Colpiti da agenti infettivi
Che dolore
Non è raro, durante soggiorni all’estero, essere colpiti dalla diarrea
del viaggiatore. Eppure evitarla si può con qualche semplice accorgimento
e tanta attenzione a tavola. Il ghiaccio, per esempio, è assolutamente vietato
Sono sempre di più gli italiani che scelgono
mete esotiche per le proprie vacanze.
A volte questi viaggi, però, si trasformano
in veri e propri incubi per
l’insorgenza della ‘diarrea del viaggiatore’.
Una malattia molto comune visto
che si calcola che ogni hanno colpisca
il 20-30 per cento di coloro che si recano
fuori dai nostri confini e può manifestarsi
sia durante il soggiorno, sia al rientro.
A correre il rischio maggiore sono coloro
che si recano in paesi in via di sviluppo
come l’America latina, il Medio
Oriente e l’Asia.
Quali sono i sintomi? In generale l’inizio
è repentino con 4-5 scariche diarroiche
nell’arco di una giornata. Si possono
inoltre associare nausea, vomito,
crampi addominali, stanchezza, flatulenza
e febbre. La maggior parte dei
casi si risolve in uno o due giorni senza
terapia; solo raramente possono esserci
rischi per la vita.
L’insorgenza è legata ad agenti infettivi
(il più comune è l’Escherichia Coli)
ingeriti nell’organismo tramite acqua e
cibi contaminati con residui fecali depositati
da mosche e altri insetti, mani
sporche, suppellettili non pulite adeguatamente.
Il contagio può avvenire anche
attraverso le proprie mani sporche o
l'utilizzo di asciugamani o biancheria
contaminata. I viaggiatori provenienti
da paesi ad alto livello di igiene quando
si recano in paesi con un livello igienico
inferiore e maggior presenza di agenti
infettivi, anche per motivi climatici presentano
ridotte difese locali e sistemiche
e una improvvisa mutazione della flora
batterica naturale intestinale.
Come si può prevenire?
Può essere di aiuto l’assunzione di flora
batterica da assumere alcuni giorni prima
del viaggio, durante gli spostamenti
e i primi giorni di soggiorno.
Comunque si può minimizzare il rischio
utilizzando alcuni accorgimenti:
- evitare di mangiare carne e pesce
crudi o poco cotti;
- evitare verdure o frutta cruda o
non sbucciata;
- evitare di consumare bevande acquistate
da venditori ambulanti
o dove le condizioni igieniche sono
Mai ghiacciata
mide possono essere assunti in caso
di diarrea lieve accompagnandoli con
l’assunzione di disinfettanti intestinali,
sali minerali e flora batterica.
Queste sostanze possono prevenire il
peggioramento e l’evoluzione della malattia;
è necessario fare inoltre attenzione
alla dieta che deve essere leggera
e semiliquida (a volte è utile il digiuno
ad eccezione dei liquidi).
L’impiego di antibiotici è da eseguire
solo sotto controllo medico.
precarie;
- evitare l’utilizzo di acqua del rubinetto
anche per lavarsi i denti;
- evitare il ghiaccio; fra le bevande sicure
c’è l’acqua frizzante in bottiglia,
te e caffè caldo, birra, vino e acqua
bollita o trattata in modo opportuno
con iodio o cloro.
Se si viene colpiti bisogna correre ai
rimedi. Farmaci che riducono il movimento
intestinale e, quindi, bloccano
gli episodi diarroici come la loperaa
cura della dott.ssa
Maria Elena Altieri
Con la temperatura che sale aumenta il bisogno di liquidi,
attenzione però alla loro temperatura. L’acqua ghiacciata
è nemica del nostro organismo per ben più di un motivo.
Tanto per cominciare provoca un restringimento dei vasi
sanguigni e rallenta quindi la digestione causando dolori
addominali e nausea. Ostacola, inoltre, l’idratazione: il corpo ha, infatti, bisogno di tempo
per regolare la temperatura. E non finisce qui: l’acqua ghiacciata può causare stitichezza,
rallentamento del battito cardiaco, mal di gola e fastidiosi mal di testa.
Preferite, quindi, sempre acqua a temperatura ambiente. Bisognerebbe berne almeno due
litri al giorno, distribuiti al massimo durante la giornata, specialmente lontano dai pasti.
Attenzione a non abusare con le bevande zuccherate: infusi e tisane, centrifughe e spremute,
possibilmente non industriali, sono la scelta migliore.
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