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2024_3-TRATTORI

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PROTESTA<br />

rale e colturale che caratterizza<br />

il panorama agricolo europeo<br />

e in particolare quello italiano.<br />

Questo però è solo una delle<br />

tante contraddizioni che ci<br />

troviamo ad affrontare, alcuni<br />

agricoltori lamentano la mancanza<br />

di reciprocità ambientale/<br />

sociale, questione che va al di<br />

là dell’opportunità offerta dagli<br />

OGM e che per esempio si pone<br />

nel momento in cui si tratta la<br />

questione Ucraina. Sono questioni<br />

però che vanno ben al di<br />

là dell’ambito agricolo e che di<br />

volta in volta si catalizzano su<br />

settori diversi della società.<br />

Chi lavora nella bioeconomia<br />

lamenta un forte e costante<br />

sostegno all’economia fossile,<br />

chi fa caldaie tradizionali o<br />

motori diesel ritiene di essere<br />

inutilmente penalizzato date le<br />

performance degli ultimi modelli<br />

e le prestazioni dei ‘modelli’<br />

che si trovano in giro per<br />

il Mondo. Insomma ognuno<br />

cerca di difendersi perché cambiare<br />

è faticoso e a volte non è<br />

neanche possibile, per motivi<br />

anagrafici, per mancanza di<br />

competenze o perché impossibilitati<br />

a cambiare.<br />

Questo perché ogni trasformazione<br />

comporta dei costi<br />

e questa che stiamo vivendo,<br />

in particolare, ne prevede di<br />

ingenti, forse di imprevisti e<br />

soprattutto la politica dell’UE<br />

probabilmente li ha anticipati<br />

troppo radicalmente. Quello<br />

che, infatti, viene imputato<br />

all’UE è che la spinta bottom -<br />

up sia stata troppo forte, troppo<br />

repentina. Alla politica fin’ora<br />

è, infatti, mancata la forza di<br />

portare con sé tutta la società,<br />

oltre ad alcuni errori di visione,<br />

inevitabili, è mancata la capacità<br />

di coinvolgere i cittadini e di<br />

renderli motori del cambiamento<br />

più che vittime della trasformazione<br />

in corso.<br />

Dall’altro lato però è vero<br />

«Gli agricoltori sono i protagonisti<br />

di questa transizione e non si<br />

possono ottenere grandi risultati<br />

di carattere ambientale senza<br />

coinvolgere i principali attori di questo<br />

cambiamento, quelli che gestiscono il<br />

70% del territorio europeo»<br />

le dimensioni delle aziende AGRICOLE italiane<br />

Classi di SAU (ettari) Numero di aziende (2020)<br />

fino a 0,99<br />

da 1 a 1,99<br />

da 2 a 2,99<br />

da 3 a 4,99<br />

da 5 a 9,99<br />

da 10 a 19,99<br />

da 20 a 29,99<br />

da 30 a 49,99<br />

da 50 a 99,99<br />

da 100 in poi<br />

FONTE: Istat<br />

che tecnologie e mutamenti<br />

climatici stanno correndo e<br />

non possiamo pensare che ci<br />

lascino il tempo di introiettare<br />

i cambiamenti con ‘dolcezza’.<br />

109.545<br />

45.118<br />

128.381<br />

147.320<br />

160.133<br />

240.980<br />

209.662<br />

41.167<br />

32.487<br />

TOTALE aziende<br />

18.230 1.133.023<br />

«L’Europa, - conclude con un<br />

auspicio De Castro - ha in buona<br />

parte modificato, cancellato<br />

o rinviato la gran parte delle<br />

decisioni (ndr che scaricavano<br />

LA BILANCIA DEL MAIS<br />

2021 2022 2023<br />

Prezzo al quintale (euro) 19 37 22 / 23<br />

Contributo PAC (euro per ettaro) Titoli 200 -100 green Titoli 160<br />

Costi per ettaro/anno (euro)<br />

Nutrizione 330 670 500<br />

Mezzi tecnici (sementi fitofarmaci<br />

ecc...)<br />

460 480 521<br />

Lavorazioni (trattori, carburanti ecc..) 510 600 650<br />

Irrigazione 300 600 550<br />

Essiccazione 400 650 650<br />

Affitto campo 750 750 750<br />

con troppa veemenza il Green<br />

Deal sugli agricoltori). Ricucire<br />

questo rapporto con le<br />

comunità rurali sarà il principale<br />

impegno della prossima<br />

Commissione Europea dove mi<br />

auguro ci sarà un Commissario<br />

in grado di bilanciare queste<br />

pressioni ecologiste. Nessuno<br />

mette in discussone la transizione<br />

ecologica, sappiamo che<br />

dobbiamo fare dei passi avanti<br />

e che gli agricoltori dovranno<br />

fare la loro parte; sappiamo<br />

anche che gli agricoltori sono<br />

i protagonisti di questa transi-<br />

In 15 anni, tra il 2005<br />

e il 2020, 5,3 milioni<br />

di aziende agricole in<br />

Europa hanno chiuso i<br />

battenti. Nello stesso<br />

arco di tempo in Italia<br />

le imprese del settore<br />

si sono dimezzate:<br />

nel solo 2022 sono<br />

3.623 le aziende, in<br />

gran parte piccole<br />

e piccolissime,<br />

che hanno dovuto<br />

rinunciare.<br />

zione e non si possono ottenere<br />

grandi risultati di carattere<br />

ambientale senza coinvolgere i<br />

principali attori di questo cambiamento,<br />

quelli che gestiscono<br />

il 70% del territorio europeo».<br />

I numeri degli agricoltori<br />

«I numeri parlano chiaro», si<br />

presenta così al telefono Mario<br />

Vigo, storico promotore<br />

di Combi Mais un protocollo<br />

studiato per ottimizzare la produzione<br />

di Mais rendendolo sostenibile<br />

a 360 gradi e sano dal<br />

punto di vista delle micotossine.<br />

«Prenda carta e penna e segni<br />

questi numeri: 2021, prezzo<br />

del mais 19 Euro al quintale,<br />

2022, 37 Euro, 2023 tra i 22 e<br />

i 23 Euro. Se analizziamo i costi<br />

vuol dire che un’azienda per<br />

andare in pareggio doveva produrre<br />

rispettivamente 143, 102<br />

e 170 quintali per ettaro. Tenga<br />

conto che una azienda media<br />

arriva a 120, in anni eccezionali<br />

(quali non sono stati questi,<br />

anche per colpa della siccità)<br />

e dopo importanti investimenti<br />

in tecnologia si può arrivare a<br />

150 ma sono produzioni elevatissime<br />

e certamente non alla<br />

portata di tutti».<br />

«E le dinamiche dei costi<br />

chiariscono il mio concetto, per<br />

la nutrizione ho speso rispettivamente<br />

(nel 2021 – 22 e 23)<br />

310, 670 e 520 Euro a ettaro,<br />

(per gli altri numeri guardate<br />

la tabella) insomma mantenendo<br />

costanti i costi di affitto dei<br />

«Nel mais siamo passati da una<br />

quasi autosufficienza dell’inizio<br />

degli anni 2000 all’importare il 60%<br />

del fabbisogno, per un cereale<br />

multifunzionale, non abbiamo<br />

imparato niente da quanto accaduto<br />

con il Covid»<br />

terreni e con un contributo PAC<br />

in calo le aziende agricole, per<br />

quanto strutturate e all’avanguardia<br />

stanno molto male».<br />

«E anche la politica agricola<br />

del Pese ne soffre, se pensiamo<br />

al mais, mentre le altre<br />

macroaree del mondo aumentano<br />

le produzioni l’Europa è<br />

l’unica area che le disincentiva.<br />

Nel mais siamo passati da una<br />

quasi autosufficienza dell’inizio<br />

degli anni 2000 all’importare il<br />

60% del fabbisogno, per un cereale<br />

multifunzionale (energia<br />

e alimentazione), non abbiamo<br />

imparato niente da quanto accaduto<br />

con il Covid».<br />

«Per tornare ai prezzi dei cereali,<br />

ma soprattutto ai costi che<br />

devono sostenere gli agricoltori<br />

è evidente che i costi degli input<br />

produttivi sono rimasti alti,<br />

mentre il valore della nostra<br />

produzione si è abbassato per<br />

le scelte legate ai dazi dell’Unione<br />

Europea e la situazione è<br />

diventata insostenibile».<br />

Situazione, a prescindere<br />

dalle motivazioni e dalle ragioni,<br />

preoccupante per il Paese<br />

se si pensa alla struttura delle<br />

aziende agricole italiane ben<br />

rappresentata dai dati Istat secondo<br />

i quali 450mila (circa il<br />

40% del totale) hanno meno di<br />

2 ettari di SAU e oltre il 90%<br />

sono individuali o familiari (il<br />

20% ha il capo over 75 anni),<br />

quindi presentano evidentemente<br />

grossi limiti di capitalizzazione<br />

e relativa capacità di<br />

investimento e di accesso alle<br />

nuove competenze. L’impressione<br />

è che saranno queste le realtà<br />

più colpite dalla trasformazione<br />

che stiamo vivendo e che<br />

dovranno essere accompagnate<br />

in un processo di crescita o di<br />

inevitabile uscita dal mercato.<br />

Daniele Bettini<br />

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