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2024_3-TRATTORI

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- Linea verde: C’è un futuro per i motori endotermici? La Commissione UE valuta gli e-fuel; Annunciate le date della 18esima edizione di Enovitis in Campo
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A TUTTO CAMPO<br />

Tra il 25 e il 27 aprile alla<br />

Fiera del Madonnino,<br />

Grosseto ospiterà il padiglione<br />

delle idee innovative<br />

‘Innovation Farm – Agricoltura<br />

sostenibile 5.0’, gestito<br />

da beeco, uno startup studio<br />

verticalizzato sull’Agritech, in<br />

collaborazione con Confindustria<br />

Toscana Sud. Per partecipare<br />

è stata lanciata una call<br />

call for startup. Un’iniziativa<br />

che avrà importanti sviluppi e<br />

spin off lungo tutto lo stivale,<br />

e che conferma come molto,<br />

anche in ambito agritech si stia<br />

muovendo; tanto che anche una<br />

Fiera molto ricca e piena come<br />

EIMA ha deciso di confermare<br />

e ampliare lo spazio dedicato<br />

all’innovazione più spinta.<br />

Le linee di sviluppo sono innumerevoli<br />

e toccano gli ambiti<br />

più disparati, tornano in auge<br />

blockchain e tracciabilità anche<br />

se le declinazioni più interessanti<br />

sono quelle che partendo<br />

da IoT e dalla gestione dei dati<br />

danno vita a dei DSS di nuova<br />

generazione.<br />

Va in questa direzione PlantBit,<br />

uno spin-off del CNR che ha<br />

STARTUP. BENESSERE VEGETALE<br />

Dati presi sottopelle<br />

Il mondo della tecnologia spinta entra con una certa<br />

prepotenza in agricoltura. Ne abbiamo parlato all’Innovation<br />

Agri Tour ma ci sono anche due appuntamenti da non<br />

perdere e due start up da seguire con attenzione<br />

sviluppato un biosensore vivo,<br />

integrabile nel fusto della pianta<br />

capace di leggere la composizione<br />

della linfa attraverso<br />

misurazioni elettrochimiche<br />

e produrre dati univoci sullo<br />

stato di salute della pianta.<br />

Il knowhow su questa specifica<br />

applicazione nasce proprio<br />

dalla lunga esperienza del team<br />

che da anni lavora nel settore e<br />

che ha già attivato anche attraverso<br />

il partner IMAM-CNR<br />

importanti collaborazioni.<br />

In particolare il monitoraggio<br />

diretto della linfa delle piante<br />

consente di ottenere dati sulla<br />

fisiologia della pianta, utili<br />

per ottimizzare l’irrigazione,<br />

la fertilizzazione e la diagnosi<br />

precoce delle malattie.<br />

Per dare un’idea delle performance<br />

Bioristor (questo il<br />

nome del sensore) nei pomodori<br />

è in grado di rilevare lo stress<br />

idrico entro le prime 30 ore<br />

dalla sua insorgenza. Appena<br />

l’informazione è nota Biorestor,<br />

che è collegato a un’unità<br />

di controllo IoT è in grado di<br />

trasmettere il segnale a un’app<br />

o di avvertire direttamente<br />

l’agricoltore e le macchie operatrici<br />

indicando la necessità e<br />

diminuendo in questo modo gli<br />

sprechi.<br />

I dati raccolti dall’impianto<br />

vengono continuamente elaborati<br />

e analizzati utilizzando<br />

modelli analitici matematici<br />

e algoritmi di intelligenza<br />

artificiale, come i modelli<br />

Random Forest per identificare<br />

l’effettivo stato di salute delle<br />

piante, e Recurrent Neural<br />

Networks (RNN) con Long<br />

Short-Term Memory (LSTM) )<br />

per fare previsioni fino a 24 ore<br />

in anticipo.<br />

Gli output per l’agricoltore o<br />

l’agronomo vengono trasmessi<br />

attraverso un’interfaccia<br />

grafica semplice ed efficace,<br />

che fornisce: i) indicazioni<br />

sulla corretta fornitura idrica da<br />

somministrare alle piante; ii)<br />

la tipologia e la quantità dei<br />

formulati commerciali da utilizzare<br />

per la fertilizzazione; e<br />

iii) quando e se effettuare trattamenti<br />

fitosanitari preventivi. I<br />

dati grezzi vengono archiviati<br />

in un database SQL organizzato<br />

in diverse sottotabelle basate<br />

sugli argomenti. Ciò consente<br />

al cliente di adottare strategie<br />

produttive che garantiscano<br />

la qualità e la quantità della<br />

produzione, aumentando l’efficienza<br />

delle pratiche agricole e<br />

del reddito.<br />

L’uso del Bioristor può<br />

ridurre il consumo di acqua<br />

per l’irrigazione del 40 per<br />

cento. Inoltre, il sistema ha<br />

una tempestività di intervento<br />

unica, in grado di agire<br />

quando e dove necessario,<br />

individuando le patologie che<br />

causano significative perdite<br />

di produzione.<br />

Ovviamente i DSS sono ormai<br />

molti e come sempre non<br />

saranno solo le performance<br />

a determinare il successo o<br />

meno di un’iniziativa.<br />

PLANTVOICE<br />

Plantvoice si muove in un territorio simile, ma con una<br />

filosofia diversa, la start-up di Bolzano ha infatti ideato<br />

una tecnologia sensoristica as-a-service che, combinata<br />

con un software in cloud di intelligenza artificiale,<br />

permette il monitoraggio in tempo reale dello stato<br />

di salute e stress delle piante così da migliorare la<br />

resa delle colture, ridurre lo spreco di acqua e limitare<br />

l’uso dei pesticidi. Un dispositivo fitocompatibile non<br />

invasivo viene introdotto direttamente nel fusto del<br />

vegetale garantendo un monitoraggio in tempo reale<br />

dei dati fisiologici interni della pianta. In questo caso<br />

si utilizza un approccio che prevede la sensorizzazione<br />

di una pianta rappresentativa dell’appezzamento<br />

agronomico in cui è inserita, una sorta di sentinella che<br />

veglia su una superficie di circa mezzo ettaro. Captati<br />

i dati il sensore li invia in cloud a un software di AI che<br />

utilizzando degli algoritmi<br />

personalizzati<br />

da informazioni<br />

dettagliate sulle<br />

necessità di acqua<br />

o sull’eventuale<br />

attacco di funghi<br />

o batteri. Tutti i<br />

dati raccolti inoltre<br />

possono essere<br />

condivisi con altre<br />

applicazioni e strumenti<br />

presenti in<br />

azienda in modo da riuscire a monitorare i campi con<br />

sempre maggior accuratezza.<br />

Il cerchio si chiude se si pensa che i biosensori di<br />

Plantvoice sono realizzati con materiali compostabili e<br />

biocompatibili e sono progettati per resistere all’interno<br />

della pianta per una stagione vegetativa. Le prime<br />

collaborazioni hanno visto l’intervento in campo con<br />

assistendo coltivazioni di lamponi, mele, fragole, pere<br />

e ciliegie.<br />

Sono due esperienze, a prescindere dai risultati che<br />

daranno, che dimostrano l’evoluzione del settore e<br />

l’importanza dei dati. Dai satelliti ai droni, dai trattori<br />

alle varie centraline sparse per il campo, fino ai sensori<br />

di precisione “sottopelle” ormai il campo sta diventando<br />

un vero e proprio laboratorio in continua evoluzione e<br />

la quantità di dati che si devono gestire sono davvero<br />

ingenti, ancora qualche anno e anche in questo settore<br />

l’intelligenza artificiale acquisirà delle capacità di predittività<br />

davvero sorprendenti.<br />

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